Dal 28 ottobre 2015 al 18 gennaio 2016
Il giovane Mattia Preti alla Galleria Corsini

Tributo alla moneta, Mattia Preti
L. Sanfelice
26/10/2015
Roma - Nell'ambito del programma di eventi promosso dal Comitato per il IV centenario della nascita dell'artista presieduto da Vittorio Sgarbi, e delle manifestazioni romane legate al Giubileo coordinate dal Mibact, la Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini ospita l'esposizione "Mattia Preti: un giovane nella Roma dopo Caravaggio”.
Oggetto dell’indagine proposta lungo il percorso a cura di Giorgio Leone: la formazione del pittore nella Roma papale, dall’arrivo al 1649, anno della commissione dello stendardo giubilare di San Martino al Cimino che condusse alla sua piena affermazione pubblica.
Accogliendo ventidue capolavori e inediti di grande interesse, provenienti da istituzioni europee e italiane di prestigio come il Musée des Beaux-Arts di Carcassonne, gli Uffizi, a Galleria Nazionale di Cosenza e la Pinacoteca di Brera, la mostra stabilisce un dialogo tra la produzione di Preti e le opere presenti nell'allestimento storico della Galleria Corsini realizzate dai grandi maestri a cui il Cavaliere Calabrese si ispirò: dal San Giovannino di Caravaggio, al Trionfo d'Amore di Poussin, dall'Erodiade di Vouet alla Salomé di Guido Reni, dal Presepe e l'Ecce homo di Guercino fino al Miracolo di Sant'Antonio di Sacchi.
Oggetto dell’indagine proposta lungo il percorso a cura di Giorgio Leone: la formazione del pittore nella Roma papale, dall’arrivo al 1649, anno della commissione dello stendardo giubilare di San Martino al Cimino che condusse alla sua piena affermazione pubblica.
Accogliendo ventidue capolavori e inediti di grande interesse, provenienti da istituzioni europee e italiane di prestigio come il Musée des Beaux-Arts di Carcassonne, gli Uffizi, a Galleria Nazionale di Cosenza e la Pinacoteca di Brera, la mostra stabilisce un dialogo tra la produzione di Preti e le opere presenti nell'allestimento storico della Galleria Corsini realizzate dai grandi maestri a cui il Cavaliere Calabrese si ispirò: dal San Giovannino di Caravaggio, al Trionfo d'Amore di Poussin, dall'Erodiade di Vouet alla Salomé di Guido Reni, dal Presepe e l'Ecce homo di Guercino fino al Miracolo di Sant'Antonio di Sacchi.
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