A Roma fino al 20 dicembre negli spazi espositivi in Piazza Navona
Un museo per l'École. In mostra per la prima volta la collezione archeologica dell'École française de Rome
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Allestimento | Courtesy École française de Rome
Samantha De Martin
30/05/2024
Roma - Ci sono le terracotte votive databili tra il IV e il III secolo a.C, esposte di proposito ancora ricoperte di terra, come dovettero apparire a Emmanuel Fernique che nell’Ottocento ne effettuò la scoperta.
E poi seni, orecchie, piedi, un cuore in miniatura, ex voto anatomici rinvenuti nel santuario di Ercole a Palestrina, non lontano da Roma. C’è una testa femminile in marmo che accenna a un lieve sorriso, i capelli raccolti con cura, i tratti idealizzati (probabilmente una copia romana di un originale greco), e ancora una coppa attica a figure rosse risalente al V secolo a.C e attribuita alla bottega del Pittore di Pentesilea, di importazione greca, scoperta in una tomba di Cerveteri.
E poi ancora un cratere attico a figure nere di fine VI secolo a.C. utilizzato per mescolare acqua e vino durante i banchetti greci, donato all’École da Augusto Castellani nel 1879.
Sono solo alcuni dei circa 200 reperti che escono per la prima volta dalle casse dei depositi di Palazzo Farnese per mostrarsi ai visitatori dell'École française de Rome grazie a una mostra intitolata "Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome".
Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata francese, accoglie infatti dal 1875, al secondo e al terzo piano, la sede principale dell’École française de Rome, con la sua biblioteca specializzata e gli oltre 200.000 volumi.
Ad ospitare questa mostra, curata dagli archeologi Christian Mazet e Paolo Tomassini, sono invece gli spazi espositivi della Galleria in Piazza Navona 62, altra sede romana dell’École.
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Allestimento | Courtesy École française de Rome
Il percorso, visitabile gratuitamente, resterà aperto al pubblico fino al prossimo 20 dicembre. Le opere esposte, frutto di donazioni, acquisti, scavi condotti dall’École française, fanno luce sulla storia di questo ente pubblico fondato nel 1875, che ha come missione la ricerca e la formazione alla ricerca in archeologia, storia e nelle altre scienze umane e sociali, dalla Preistoria ai nostri giorni.
Inserita nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'École française de Rome, la mostra abbraccia una gamma rappresentativa della collezione di terrecotte etrusco-laziali, vasi greci ed etruschi, documenti provenienti dagli archivi dell'École e dagli inventari degli arredi di Palazzo Farnese.
Se la prima sezione è dedicata alla storia del collezionismo e del mercato antiquario di fine Ottocento con oggetti rappresentativi e documenti d'archivio che raccontano i legami tra i protagonisti di questa singolare storia, come Auguste Geffroy, Jules Ferry, Augusto Castellani e Wolfgang Helbig, la seconda sezione ci illumina sui primi scavi effettuati dall'École française de Rome a Palestrina nel 1878. Il percorso cede il passo alle sculture romane eccezionalmente spostate dalle sale di rappresentanza al secondo piano di Palazzo Farnese per presentare, quindi, nella quarta sezione, la ricca collezione di vasi donata da Augusto Castellani.
Viene quindi analizzato il commercio di antichità a Roma nella seconda metà dell’Ottocento, nonché il restauro dei vasi e l'interazione tra assemblaggi e altre falsificazioni.
La quinta e ultima tappa del percorso accoglie invece un accumulo di oggetti raccolti per la varietà dei materiali, dove l'abbondanza e la rappresentatività archeologica diventano strumenti utili alla formazione per lo studio della cultura materiale romana.
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Ingresso| Courtesy École française de Rome
“Siamo lieti di presentare al pubblico la nostra collezione di antichità che testimonia l’impegno e la vocazione dell’École française de Rome nel campo dell’archeologia, ricerca e diffusione del sapere anche per il grande pubblico - commenta la direttrice Brigitte Marin -. Roma si arricchisce in questo modo di un altro punto di riferimento culturale destinato a tutti i visitatori. La mostra realizza dopo 150 anni il desiderio del primo direttore dell'istituzione, Auguste Geffroy, di allestire un museo di antichità per formare i suoi membri attraverso la pratica dell'archeologia. La diversità della collezione riflette la storia della pratica degli oggetti archeologici all'interno dell'École française de Rome al momento della sua fondazione, alla fine dell’Ottocento. Costituita dal prodotto di scavi effettuati dall'istituzione e provenienti da acquisti e donazioni di oggetti, la collezione spazia tra una varietà di temi che ne dimostrano la ricchezza e l’importanza”.
Al termine della mostra temporanea all’interno dell'École française de Rome, i reperti saranno esposti in maniera permanente a Palazzo Farnese, in spazi visibili egli ospiti, mentre una versione online ne permetterà la conoscenza anche a un pubblico più ampio.
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Allestimento
“Questa mostra - ha spiegato Christian Mazet - è il frutto di un’avventura umana e collaborativa, nata quattro anni fa quando abbiamo chiesto alla direttrice di avere accesso alle diverse casse di materiali depositate vent’anni fa nella soffitta di Palazzo Farnese".
Oltre a essere accompagnata da una monografia di riferimento, che uscirà all'autunno 2024, e che rappresenta la prima pubblicazione scientifica interamente dedicata alla collezione archeologica dell'École française de Rome, la mostra si presenta in una forma virtuale, con modelli 3D proiettati sotto forma di ologrammi, video su schermi e qr-code che danno accesso al catalogo online dei singoli oggetti. Una veste che rientra nella volontà di costituire un dialogo tra il passato dell’École, il presente della mostra e il futuro della ricerca e la valorizzazione.
L’esposizione si potrà visitare gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato dalle 10 alle 13.
E poi seni, orecchie, piedi, un cuore in miniatura, ex voto anatomici rinvenuti nel santuario di Ercole a Palestrina, non lontano da Roma. C’è una testa femminile in marmo che accenna a un lieve sorriso, i capelli raccolti con cura, i tratti idealizzati (probabilmente una copia romana di un originale greco), e ancora una coppa attica a figure rosse risalente al V secolo a.C e attribuita alla bottega del Pittore di Pentesilea, di importazione greca, scoperta in una tomba di Cerveteri.
E poi ancora un cratere attico a figure nere di fine VI secolo a.C. utilizzato per mescolare acqua e vino durante i banchetti greci, donato all’École da Augusto Castellani nel 1879.
Sono solo alcuni dei circa 200 reperti che escono per la prima volta dalle casse dei depositi di Palazzo Farnese per mostrarsi ai visitatori dell'École française de Rome grazie a una mostra intitolata "Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome".
Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata francese, accoglie infatti dal 1875, al secondo e al terzo piano, la sede principale dell’École française de Rome, con la sua biblioteca specializzata e gli oltre 200.000 volumi.
Ad ospitare questa mostra, curata dagli archeologi Christian Mazet e Paolo Tomassini, sono invece gli spazi espositivi della Galleria in Piazza Navona 62, altra sede romana dell’École.
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Allestimento | Courtesy École française de Rome
Il percorso, visitabile gratuitamente, resterà aperto al pubblico fino al prossimo 20 dicembre. Le opere esposte, frutto di donazioni, acquisti, scavi condotti dall’École française, fanno luce sulla storia di questo ente pubblico fondato nel 1875, che ha come missione la ricerca e la formazione alla ricerca in archeologia, storia e nelle altre scienze umane e sociali, dalla Preistoria ai nostri giorni.
Inserita nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'École française de Rome, la mostra abbraccia una gamma rappresentativa della collezione di terrecotte etrusco-laziali, vasi greci ed etruschi, documenti provenienti dagli archivi dell'École e dagli inventari degli arredi di Palazzo Farnese.
Se la prima sezione è dedicata alla storia del collezionismo e del mercato antiquario di fine Ottocento con oggetti rappresentativi e documenti d'archivio che raccontano i legami tra i protagonisti di questa singolare storia, come Auguste Geffroy, Jules Ferry, Augusto Castellani e Wolfgang Helbig, la seconda sezione ci illumina sui primi scavi effettuati dall'École française de Rome a Palestrina nel 1878. Il percorso cede il passo alle sculture romane eccezionalmente spostate dalle sale di rappresentanza al secondo piano di Palazzo Farnese per presentare, quindi, nella quarta sezione, la ricca collezione di vasi donata da Augusto Castellani.
Viene quindi analizzato il commercio di antichità a Roma nella seconda metà dell’Ottocento, nonché il restauro dei vasi e l'interazione tra assemblaggi e altre falsificazioni.
La quinta e ultima tappa del percorso accoglie invece un accumulo di oggetti raccolti per la varietà dei materiali, dove l'abbondanza e la rappresentatività archeologica diventano strumenti utili alla formazione per lo studio della cultura materiale romana.
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Ingresso| Courtesy École française de Rome
“Siamo lieti di presentare al pubblico la nostra collezione di antichità che testimonia l’impegno e la vocazione dell’École française de Rome nel campo dell’archeologia, ricerca e diffusione del sapere anche per il grande pubblico - commenta la direttrice Brigitte Marin -. Roma si arricchisce in questo modo di un altro punto di riferimento culturale destinato a tutti i visitatori. La mostra realizza dopo 150 anni il desiderio del primo direttore dell'istituzione, Auguste Geffroy, di allestire un museo di antichità per formare i suoi membri attraverso la pratica dell'archeologia. La diversità della collezione riflette la storia della pratica degli oggetti archeologici all'interno dell'École française de Rome al momento della sua fondazione, alla fine dell’Ottocento. Costituita dal prodotto di scavi effettuati dall'istituzione e provenienti da acquisti e donazioni di oggetti, la collezione spazia tra una varietà di temi che ne dimostrano la ricchezza e l’importanza”.
Al termine della mostra temporanea all’interno dell'École française de Rome, i reperti saranno esposti in maniera permanente a Palazzo Farnese, in spazi visibili egli ospiti, mentre una versione online ne permetterà la conoscenza anche a un pubblico più ampio.
Un museo per École: la collezione di antichità dell'École française de Rome, Allestimento
“Questa mostra - ha spiegato Christian Mazet - è il frutto di un’avventura umana e collaborativa, nata quattro anni fa quando abbiamo chiesto alla direttrice di avere accesso alle diverse casse di materiali depositate vent’anni fa nella soffitta di Palazzo Farnese".
Oltre a essere accompagnata da una monografia di riferimento, che uscirà all'autunno 2024, e che rappresenta la prima pubblicazione scientifica interamente dedicata alla collezione archeologica dell'École française de Rome, la mostra si presenta in una forma virtuale, con modelli 3D proiettati sotto forma di ologrammi, video su schermi e qr-code che danno accesso al catalogo online dei singoli oggetti. Una veste che rientra nella volontà di costituire un dialogo tra il passato dell’École, il presente della mostra e il futuro della ricerca e la valorizzazione.
L’esposizione si potrà visitare gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato dalle 10 alle 13.
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