Rosantico: un progetto che sa di primavera

La locandina del progetto "Rosantico"
 

21/03/2013

Salerno - Nell'area dei templi di Paestum si lavora per ripristinare un antico roseto. Stessa cosa in un altro monumentale scenario: quello della Certosa di San Lorenzo a Padula. Protagonista del reimpianto è la cosiddetta "rosa di Paestum", varietà botanica molto apprezzata già dalla seconda metà del I secolo a.C., quando fu celebrata sia da Virgilio che da Properzio. Così l'arrivo della primavera tra queste antiche pietre sarà accompagnato da un tripudio di colori e profumi. Ma non solo: sarà anche l'occasione per visitare delle esposizioni piuttosto originali, sia per temi che per allestimenti, e che fanno capo ad un progetto più ampio, Rosantico, che integra archeologia, paleobotanica e valorizzazione sostenibile. 

Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum, dal 23 marzo, ospita, infatti, una mostra multisensoriale dedicata ai temi della natura e della bellezza: partendo dalle opere incentrate sul mito di Venere e Adone si passeranno in rassegna le antiche tradizioni legate alla cura del corpo, alla medicina naturale, all'utilizzo di profumi e aromi, di rose e non solo, sia per la cosmesi che per l'alimentazione. Il Parco archeologico di Velia, coi suoi ulivi millenari, sarà invece l'ambientazione di una serie di laboratori di degustazione. Il progetto, curato da Adele Campanelli, proseguirà poi fino al prossimo autunno coinvolgendo diverse località del Cilento anche con convegni internazionali di studio dedicati al tema dei giardini dell'antichità e alle relazioni tra arte e natura.

Nicoletta Speltra



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