Dal 17 maggio al 31 dicembre

I Passi di Alfredo Pirri al Castello Maniace di Siracusa

Alfredo Pirri, Passi, Siracusa, Sala Ipostila del Castello Maniace, installation view | Courtesy Regione Siciliana/ADITUS | Foto: © Iole Carollo
 

Samantha De Martin

17/05/2021

Siracusa - Un enorme tappeto di specchi frantumati, sul quale galleggiano antichi reperti, apre un dialogo affascinante tra passato e presente, in uno sfarfallio di immagini, riflessi, distorsioni e sdoppiamenti tra volte e colonne in pietra luminosa, assumendo i contorni di un incantesimo.
Nella Sala Ipostila del Castello Maniace di Siracusa, dal 17 maggio al 31 dicembre, i Passi di Alfredo Pirri trasformano i sobri spazi della fortezza normanna, straordinario esempio di architettura militare, in una performance collettiva grazie alla forza concettuale e al potere visionario dell’arte contemporanea.

Il monumento che Federico II di Svevia fece realizzare tra il 1232 e il 1239 - sulle vestigia della roccaforte bizantina che prende il nome dal condottiero Giorgio Maniace - accoglie l’installazione itinerante dell’artista cosentino.
Per il suo debutto in Sicilia, la più grande edizione dell’opera realizzata finora in uno spazio chiuso (seconda solo a quella pensata per il Foro di Cesare) ridisegna l’ambiente attraverso l’affascinante corrispondenza tra lo specchio del mare che circonda il castello e il piano specchiante all’interno della Sala Ipostila.


Alfredo Pirri, Passi, Siracusa, Sala Ipostila del Castello Maniace, installation view | Courtesy Regione Siciliana/ADITUS | Foto: © Iole Carollo

Questa sintesi ammaliante tra architettura, storia, arte e natura invita il pubblico a camminare sopra alla superficie frantumando gli specchi e diventando protagonista di una performance collettiva.
Simili a testimonianze emerse dagli abissi, alcuni reperti provenienti dal Museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa “galleggiano” sul pavimento, in dialogo con leggerissime sfere colorate realizzate dall’artista. I “proiettili” in pietra di una catapulta di origine greco-romana, in uso fino al medioevo, ricollocati e straniati nello spazio, diventano in questo contesto oggetti misteriosi, metafisici, dal forte valore simbolico. Con questo espediente l’opera di Pirri "frantumando" il tempo, ingloban nel presente elementi del passato, che insieme si spostano verso una dimensione futura.


Alfredo Pirri, Passi, Siracusa, Sala Ipostila del Castello Maniace, installation view | Courtesy Regione Siciliana/ADITUS | Foto: © Iole Carollo

In una seconda sala ci si imbatte nei frammenti lapidei di capitelli ritrovati in loco, memorie storico-architettoniche che dialogano con altre opere di Pirri: due nuovi disegni, acquerelli recenti e una maquette di specchi dedicati al Maniace.

Passi - che prende il titolo da una serie di installazioni itineranti avviate a partire dal 2003 da Pirri, ospitate in diverse sedi, dalla Galleria Nazionale all’ex Bunker di Tito in Bosnia - arriva per la prima volta in Sicilia trasformando il Castello Maniace in una macchina scenica e, al tempo stesso, da guerra.

La potenza dell’arte e del paesaggio si coniuga con l’epica della morte e del potere, propria del suo passato di fortezza militare e dimora reale. Da un’idea della curatrice, Helga Marsala, l’approdo di Passi al Maniace si è reso possibile grazie all’impegno di ADITUS, concessionaria per i servizi aggiuntivi della Regione Siciliana per i principali siti archeologici e culturali della Sicilia orientale, in stretta collaborazione con la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Siracusa.


Alfredo Pirri, Passi, Siracusa, Castello Maniace 2021 Project Room, dettaglio maquette Still video | Courtesy Regione Siciliana/ADITUS | Foto: © Pietro Leone

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