Dal 16 ottobre alla GAM di Torino
Omaggio a Berthe Morisot, signora dell’Impressionismo
Berthe Morisot, Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival, 1881. Olio su tela. Parigi, Musée Marmottan Monet, legs Annie Rouart, 1993. lnv. 6018
Francesca Grego
16/10/2024
Torino - “Tutta la sua opera è immersa nella luce, nell’azzurro, nel sole”, scriveva di lei nel 1904 il critico Camille Mauclair. Da oggi, mercoledì 16 ottobre, fino al 9 marzo 2025 i dipinti di Berthe Morisot risplenderanno nelle sale della GAM di Torino, nell’ultima grande mostra organizzata per i cent’anni dell’Impressionismo.
Nata dalla collaborazione di GAM e Fondazione Torino Musei con il Musée Marmottan di Parigi, Berthe Morisot. Pittrice impressionista porta in Italia 50 capolavori provenienti da prestigiosi musei internazionali, selezionati dalle curatrici Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin per restituire la personalità e la poetica dell’artista, unica donna tra i fondatori del celebre movimento francese. Oltre che dal Marmottan, le opere in mostra arrivano dalle collezioni del Musée d’Orsay, del Thyssen-Bornemisza di Madrid, del Musée d'Ixelles di Bruxelles, del Musée des Beaux-Arts di Pau, dell’Institut National d'Histoire de l'Art (INHA) di Parigi, nonché da importanti raccolte private.
Impreziosisce il progetto un allestimento speciale punteggiato dai display dell’artista contemporaneo Stefano Arienti: carte da parati, oggetti d’epoca, profumi, nastri di raso e organza amplificano le atmosfere dei quadri di Morisot in ambienti evocativi pensati per esaltarne la storia e la bellezza.
Berthe Morisot. Pittrice impressionista. Photo Perottino I Courtesy GAM Torino
Unica donna tra i fondatori del movimento impressionista, Morisot contribuì a scriverne la storia partecipando a sette delle otto mostre tenute dai maestri della luce tra il 1874 e il 1886. L’esposizione torinese evidenzia il suo fondamentale contributo, la sintonia con idee e le pratiche degli impressionisti, le relazioni con i singoli artisti, per poi far emergere le peculiarità del lavoro di Morisot, la sua personalissima cifra espressiva, il talento nel cogliere la fragile fugacità dell’istante, la capacità di rappresentare con grazia la natura e la realtà.
Allieva di grandi maestri come Camille Corot, dal 1868 Berthe sarà una delle modelle preferite di Édouard Manet, che la ritrae per la prima volta nel celebre dipinto Il balcone, oggi nelle collezioni del Musée d’Orsay. Nel 1874 sposerà Eugène Manet, fratello minore del pittore e parteciperà alla prima esposizione degli impressionisti nello studio del fotografo Nadar, distinguendosi immediatamente per la freschezza della tavolozza e le delicate scelte cromatiche.
Berthe Morisot, Bambina con bambola (Interno di cottage), 1886. Olio su tela. Musée d’Ixelles
In quattro sezioni l’allestimento alla GAM ripercorre la vita e la carriera di Morisot attraverso i suoi temi favoriti: dalla sfera familiare, con i ritratti della madre, delle sorelle, del marito Eugène e della figlia Julie - “una Manet fino alla punta delle unghie”, dirà di lei Berthe - ai paesaggi e ai giardini dipinti en plein air, oggetto di splendide sperimentazioni nella resa della luce e del colore, fino ai ritratti femminili colti nell’intimità domestica, nel rigoglio della natura o nello scintillio della vita mondana. “Berthe Morisot è francese per signorilità, eleganza, allegria e spensieratezza; ha una predilezione per la pittura allegra e turbolenta; sminuzza sulla sua tavolozza petali di fiori per poi disporli sulla tela in pennellate spiritose, soffiate, buttate giù un po’ a caso, che si armonizzano, si combinano e finiscono col produrre un qualcosa di raffinato, intenso e affascinante”, scrive Charles Ephrussi sulla Gazette des Beaux-Arts nel 1880.
Lungo il percorso brillano alcuni dei più grandi capolavori dell’artista, come la grande tela del Giardino di Bougival, Eugène Manet all’isola di Wight, realizzato durante il viaggio di nozze in Inghilterra, Donna con ventaglio (Al ballo) e Il Ciliegio, tra i dipinti ad olio di dimensioni più imponenti realizzati da Morisot, nonché “la sua opera più lavorata” secondo la figlia Julie.
Berthe Morisot, Donna con ventaglio (Al ballo), 1875. Olio su tela. Parigi, Musée Marmottan Monet, don Eugène et Victorine Donop de Monchy, 1940. lnv. 4020
Da non perdere, infine, è una preziosa selezione di opere su carta proveniente dal Musée Marmottan: acquerelli, pastelli e disegni che accompagnano l’artista lungo tutta la carriera, il cui studio aiuta a comprendere al meglio il suo metodo di lavoro e l’evoluzione del suo stile negli anni. “L’eterna distinzione tra disegno e colore è puerile - scrive Berthe nel suo diario - poiché il colore non è che un’espressione della forma”.
Promosso e organizzato da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura, l’evento torinese trova il suo seguito naturale a Palazzo Ducale di Genova nella mostra Impression, Morisot, aperta fino al 23 febbraio, dove i visitatori dell'esposizione alla GAM beneficeranno di un biglietto di ingresso ridotto.
Berthe Morisot. Pittrice impressionista. Photo Perottino I Courtesy GAM Torino
Leggi anche:
• L'autunno a Genova è di Berthe Morisot
Nata dalla collaborazione di GAM e Fondazione Torino Musei con il Musée Marmottan di Parigi, Berthe Morisot. Pittrice impressionista porta in Italia 50 capolavori provenienti da prestigiosi musei internazionali, selezionati dalle curatrici Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin per restituire la personalità e la poetica dell’artista, unica donna tra i fondatori del celebre movimento francese. Oltre che dal Marmottan, le opere in mostra arrivano dalle collezioni del Musée d’Orsay, del Thyssen-Bornemisza di Madrid, del Musée d'Ixelles di Bruxelles, del Musée des Beaux-Arts di Pau, dell’Institut National d'Histoire de l'Art (INHA) di Parigi, nonché da importanti raccolte private.
Impreziosisce il progetto un allestimento speciale punteggiato dai display dell’artista contemporaneo Stefano Arienti: carte da parati, oggetti d’epoca, profumi, nastri di raso e organza amplificano le atmosfere dei quadri di Morisot in ambienti evocativi pensati per esaltarne la storia e la bellezza.
Berthe Morisot. Pittrice impressionista. Photo Perottino I Courtesy GAM Torino
Unica donna tra i fondatori del movimento impressionista, Morisot contribuì a scriverne la storia partecipando a sette delle otto mostre tenute dai maestri della luce tra il 1874 e il 1886. L’esposizione torinese evidenzia il suo fondamentale contributo, la sintonia con idee e le pratiche degli impressionisti, le relazioni con i singoli artisti, per poi far emergere le peculiarità del lavoro di Morisot, la sua personalissima cifra espressiva, il talento nel cogliere la fragile fugacità dell’istante, la capacità di rappresentare con grazia la natura e la realtà.
Allieva di grandi maestri come Camille Corot, dal 1868 Berthe sarà una delle modelle preferite di Édouard Manet, che la ritrae per la prima volta nel celebre dipinto Il balcone, oggi nelle collezioni del Musée d’Orsay. Nel 1874 sposerà Eugène Manet, fratello minore del pittore e parteciperà alla prima esposizione degli impressionisti nello studio del fotografo Nadar, distinguendosi immediatamente per la freschezza della tavolozza e le delicate scelte cromatiche.
Berthe Morisot, Bambina con bambola (Interno di cottage), 1886. Olio su tela. Musée d’Ixelles
In quattro sezioni l’allestimento alla GAM ripercorre la vita e la carriera di Morisot attraverso i suoi temi favoriti: dalla sfera familiare, con i ritratti della madre, delle sorelle, del marito Eugène e della figlia Julie - “una Manet fino alla punta delle unghie”, dirà di lei Berthe - ai paesaggi e ai giardini dipinti en plein air, oggetto di splendide sperimentazioni nella resa della luce e del colore, fino ai ritratti femminili colti nell’intimità domestica, nel rigoglio della natura o nello scintillio della vita mondana. “Berthe Morisot è francese per signorilità, eleganza, allegria e spensieratezza; ha una predilezione per la pittura allegra e turbolenta; sminuzza sulla sua tavolozza petali di fiori per poi disporli sulla tela in pennellate spiritose, soffiate, buttate giù un po’ a caso, che si armonizzano, si combinano e finiscono col produrre un qualcosa di raffinato, intenso e affascinante”, scrive Charles Ephrussi sulla Gazette des Beaux-Arts nel 1880.
Lungo il percorso brillano alcuni dei più grandi capolavori dell’artista, come la grande tela del Giardino di Bougival, Eugène Manet all’isola di Wight, realizzato durante il viaggio di nozze in Inghilterra, Donna con ventaglio (Al ballo) e Il Ciliegio, tra i dipinti ad olio di dimensioni più imponenti realizzati da Morisot, nonché “la sua opera più lavorata” secondo la figlia Julie.
Berthe Morisot, Donna con ventaglio (Al ballo), 1875. Olio su tela. Parigi, Musée Marmottan Monet, don Eugène et Victorine Donop de Monchy, 1940. lnv. 4020
Da non perdere, infine, è una preziosa selezione di opere su carta proveniente dal Musée Marmottan: acquerelli, pastelli e disegni che accompagnano l’artista lungo tutta la carriera, il cui studio aiuta a comprendere al meglio il suo metodo di lavoro e l’evoluzione del suo stile negli anni. “L’eterna distinzione tra disegno e colore è puerile - scrive Berthe nel suo diario - poiché il colore non è che un’espressione della forma”.
Promosso e organizzato da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura, l’evento torinese trova il suo seguito naturale a Palazzo Ducale di Genova nella mostra Impression, Morisot, aperta fino al 23 febbraio, dove i visitatori dell'esposizione alla GAM beneficeranno di un biglietto di ingresso ridotto.
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