Gli appuntamenti al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Da Alex Katz a Banksy, tutte le mostre del Mart
Alex Katz, Kirsten in chair, 2006, Collezione privata, Modena | Courtesy Mart
Samantha De Martin
16/05/2022
Trento - Dai volti imperturbabili, le atmosfere immobili, senza tempo di Alex Katz, popolate da donne eternamente giovani, a Banksy, superstar dell’estate, l’agenda 2022 del Mart conta una ventina di mostre ad attendere il pubblico del gioiello di Rovereto firmato Mario Botta.
Dopo il boom di visitatori dell’anno da poco trascorso, la grande stagione del museo d’Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, da quasi tre anni sotto la guida di Vittorio Sgarbi, continua a regalare sorprese, dalle grandi monografie in chiave pop, come quelle dedicate agli internazionali Alex Katz e Banksy, ai più sofisticati confronti tematici, come il percorso sull’Eros.
A inaugurare la primavera dell’istituzione è stata, domenica 15 maggio, la mostra La Vita Dolce, il percorso, a cura di Denis Isaia, che il museo dedica ad Alex Katz, uno tra i maggiori artisti americani viventi. Oltre 40 tele di grandi e grandissime dimensioni, realizzate durante la stagione della maturità, tra gli anni Novanta e oggi, appartenenti a grandi collezioni italiane e svizzere, tracciano un percorso a colori nel quale dominano i ritratti e i paesaggi, i due grandi generi esplorati dall’artista.
Prezioso, in mostra, uno dei rarissimi nudi, oltre ad alcuni sketch, un disegno e due video, tra cui l’estratto di un film realizzato dal regista Ranuccio Sodi per la televisione e mai andato in onda.
Alex Katz, Rebecca, 1999, Collezione Ferrari Galassi | Courtesy Mart
Novantaquattro primavere, oltre 250 personali e 500 collettive in 70 anni di attività espositiva, Katz seduce con la sua arte raffinata che esige contemplazione, alla costante ricerca di armonia e bellezza. Tra atmosfere sospese che oscillano tra la sua New York e l’amato Maine, dove l’artista trascorre lunghi periodi, accanto alle persone più care, e alla moglie Ada - autentica musa, protagonista di oltre 200 opere, i suoi lavori, sebbene non assimilabili ad alcuna scuola, rappresentano un'originale sintesi delle migliori esperienze artistiche del Novecento.
Talvolta associato al movimento della Pop art, l’artista di Brooklyn rielabora i riferimenti della cultura di massa, della società americana, della televisione, della pubblicità, per intervenire dipingendo ritratti e paesaggi che appartengono al suo ambiente d’elezione: la società newyorkese più chic e colta.
A cento anni dal suo congedo dall’attività pittorica, il Mart fruga anche tra le vicende artistiche del filosofo, pittore, poeta, scrittore Julius Evola dopo un lungo periodo di oblio.
Julius Evola, Five o'clock tea, 1917-1918 © Archivio fotografico Civici Musei di Brescia | Courtesy Mart
L’esposizione, in corso fino al 18 settembre, illustra l’intero percorso artistico attraverso una selezione di opere realizzate tra il 1915 e il 1921 e tra il 1965 e il 1970. Pur dedicandosi alla pittura per un breve arco di tempo, Evola ha attraversato la stagione delle Avanguardie interpretandone con orginalità i temi e le istanze, incentrando il suo lavoro sulla ricerca spirituale.
Vivaci contrasti cromatici accendono il percorso espositivo del Mart, il maggiore mai organizzato finora, dal titolo Julius Evola. Lo spirituale nell'arte, che accoglie oltre 50 opere, dai dipinti del periodo futurista ai “paesaggi interiori”, espressione pura dello spirito con riferimenti ermetici ed esoterici.
Fino al 18 settembre la mostra Pittori moderni della realtà ci riporta invece al biennio 1947-1949, quando alcuni artisti italiani si schierarono contro gli esiti del modernismo, in difesa della grande tradizione pittorica. Ad aderire al gruppo furono Giovanni Acci, Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Xavier Bueno, Carlo Guarienti, Gregorio Sciltian, Alfredo Serri. A settant’anni dalla conclusione della loro breve e controversa esperienza, la mostra al Mart ricostruisce una vicenda artistica che rappresenta anche un proseguimento ideale del clima di Valori Plastici e quello di Realismo magico.
Pietro Annigoni, Autoritratto, 1936, Milano, Museo del Novecento | Courtesy Mart
L’estate del museo di Trento e Rovereto sfodera quindi un inedito dialogo tra l’intellettuale francese Pierre Klossowski e l’artista italiano Luigi Ontani. La mostra Taumaturgie dell’eros (1° luglio - 9 ottobre) pone a confronto i rispettivi nuclei di disegni su carta dedicati all’Eros. Se nella sua produzione grafica Klossowski colloca l’erotismo in bilico tra il desiderio e l’ossessione, il ciclo di grandi disegni di Ontani predilige l’ironia. Nell’estate del Mart ci sarà anche lo scultore Giuliano Vangi il cui lavoro fortemente figurativo a cavallo tra sacro e profano si confronterà con quello degli “antichi” Pisano, Donatello e Michelangelo.
Giotto e il Novecento, dall’11 novembre a gennaio, vedrà il maestro del Trecento - che riscosse nel Novecento una straordinaria fortuna critica ispirando noti artisti e intellettuali - confrontarsi con Severini, Sironi, Martini, Carrà, maestri che gravitavano intorno alla rivista “Valori Plastici”. Nel clima futurista e avanguardista di inizio secolo, Giotto venne infatti assunto come testimone della grandezza italiana nel passato e nel presente.
Gregorio Sciltian, Natura morta, 1940, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi, Firenze
Se Adelchi Riccardo Mantovani, straordinario interprete di una pittura sospesa tra Metafisica, Realismo magico, Surrealismo e libera interpretazione del mito classico, sarà al Mart dall’11 novembre al 5 febbraio con 150 opere, molte delle quali mai uscite dallo studio dell’artista o dalle case dei suoi collezionisti e sostenitori, Banksy e Oliviero Toscani chiuderanno la programmazione 2022 del Mart.
Il misterioso street artist e il fotografo e pubblicitario porteranno a Palazzo delle Albere tutta la loro energia dissacrante. L’appuntamento con la mostra Un artista di nome Banksy, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani, Acoris Andipa, sarà a Palazzo delle Albere dal 18 giugno al 9 ottobre, seguita, dal 21 ottobre al 29 gennaio, dalla mostra dedicata a Toscani.
Completano il programma le numerose mostre e i focus al Mart, i progetti alla Casa d’Arte Futurista Depero e quelli curati dall’Archivio del ’900 e le esposizioni alla Galleria Civica di Trento. Quest’ultima dal 18 giugno al 2 ottobre sarà la sede della mostra Pop Surrealismo e Street Art, a cura di Margherita de Pilati e Ivan Quaroni.
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• La forza del vero. I pittori moderni della realtà
Dopo il boom di visitatori dell’anno da poco trascorso, la grande stagione del museo d’Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, da quasi tre anni sotto la guida di Vittorio Sgarbi, continua a regalare sorprese, dalle grandi monografie in chiave pop, come quelle dedicate agli internazionali Alex Katz e Banksy, ai più sofisticati confronti tematici, come il percorso sull’Eros.
A inaugurare la primavera dell’istituzione è stata, domenica 15 maggio, la mostra La Vita Dolce, il percorso, a cura di Denis Isaia, che il museo dedica ad Alex Katz, uno tra i maggiori artisti americani viventi. Oltre 40 tele di grandi e grandissime dimensioni, realizzate durante la stagione della maturità, tra gli anni Novanta e oggi, appartenenti a grandi collezioni italiane e svizzere, tracciano un percorso a colori nel quale dominano i ritratti e i paesaggi, i due grandi generi esplorati dall’artista.
Prezioso, in mostra, uno dei rarissimi nudi, oltre ad alcuni sketch, un disegno e due video, tra cui l’estratto di un film realizzato dal regista Ranuccio Sodi per la televisione e mai andato in onda.
Alex Katz, Rebecca, 1999, Collezione Ferrari Galassi | Courtesy Mart
Novantaquattro primavere, oltre 250 personali e 500 collettive in 70 anni di attività espositiva, Katz seduce con la sua arte raffinata che esige contemplazione, alla costante ricerca di armonia e bellezza. Tra atmosfere sospese che oscillano tra la sua New York e l’amato Maine, dove l’artista trascorre lunghi periodi, accanto alle persone più care, e alla moglie Ada - autentica musa, protagonista di oltre 200 opere, i suoi lavori, sebbene non assimilabili ad alcuna scuola, rappresentano un'originale sintesi delle migliori esperienze artistiche del Novecento.
Talvolta associato al movimento della Pop art, l’artista di Brooklyn rielabora i riferimenti della cultura di massa, della società americana, della televisione, della pubblicità, per intervenire dipingendo ritratti e paesaggi che appartengono al suo ambiente d’elezione: la società newyorkese più chic e colta.
A cento anni dal suo congedo dall’attività pittorica, il Mart fruga anche tra le vicende artistiche del filosofo, pittore, poeta, scrittore Julius Evola dopo un lungo periodo di oblio.
Julius Evola, Five o'clock tea, 1917-1918 © Archivio fotografico Civici Musei di Brescia | Courtesy Mart
L’esposizione, in corso fino al 18 settembre, illustra l’intero percorso artistico attraverso una selezione di opere realizzate tra il 1915 e il 1921 e tra il 1965 e il 1970. Pur dedicandosi alla pittura per un breve arco di tempo, Evola ha attraversato la stagione delle Avanguardie interpretandone con orginalità i temi e le istanze, incentrando il suo lavoro sulla ricerca spirituale.
Vivaci contrasti cromatici accendono il percorso espositivo del Mart, il maggiore mai organizzato finora, dal titolo Julius Evola. Lo spirituale nell'arte, che accoglie oltre 50 opere, dai dipinti del periodo futurista ai “paesaggi interiori”, espressione pura dello spirito con riferimenti ermetici ed esoterici.
Fino al 18 settembre la mostra Pittori moderni della realtà ci riporta invece al biennio 1947-1949, quando alcuni artisti italiani si schierarono contro gli esiti del modernismo, in difesa della grande tradizione pittorica. Ad aderire al gruppo furono Giovanni Acci, Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Xavier Bueno, Carlo Guarienti, Gregorio Sciltian, Alfredo Serri. A settant’anni dalla conclusione della loro breve e controversa esperienza, la mostra al Mart ricostruisce una vicenda artistica che rappresenta anche un proseguimento ideale del clima di Valori Plastici e quello di Realismo magico.
Pietro Annigoni, Autoritratto, 1936, Milano, Museo del Novecento | Courtesy Mart
L’estate del museo di Trento e Rovereto sfodera quindi un inedito dialogo tra l’intellettuale francese Pierre Klossowski e l’artista italiano Luigi Ontani. La mostra Taumaturgie dell’eros (1° luglio - 9 ottobre) pone a confronto i rispettivi nuclei di disegni su carta dedicati all’Eros. Se nella sua produzione grafica Klossowski colloca l’erotismo in bilico tra il desiderio e l’ossessione, il ciclo di grandi disegni di Ontani predilige l’ironia. Nell’estate del Mart ci sarà anche lo scultore Giuliano Vangi il cui lavoro fortemente figurativo a cavallo tra sacro e profano si confronterà con quello degli “antichi” Pisano, Donatello e Michelangelo.
Giotto e il Novecento, dall’11 novembre a gennaio, vedrà il maestro del Trecento - che riscosse nel Novecento una straordinaria fortuna critica ispirando noti artisti e intellettuali - confrontarsi con Severini, Sironi, Martini, Carrà, maestri che gravitavano intorno alla rivista “Valori Plastici”. Nel clima futurista e avanguardista di inizio secolo, Giotto venne infatti assunto come testimone della grandezza italiana nel passato e nel presente.
Gregorio Sciltian, Natura morta, 1940, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi, Firenze
Se Adelchi Riccardo Mantovani, straordinario interprete di una pittura sospesa tra Metafisica, Realismo magico, Surrealismo e libera interpretazione del mito classico, sarà al Mart dall’11 novembre al 5 febbraio con 150 opere, molte delle quali mai uscite dallo studio dell’artista o dalle case dei suoi collezionisti e sostenitori, Banksy e Oliviero Toscani chiuderanno la programmazione 2022 del Mart.
Il misterioso street artist e il fotografo e pubblicitario porteranno a Palazzo delle Albere tutta la loro energia dissacrante. L’appuntamento con la mostra Un artista di nome Banksy, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani, Acoris Andipa, sarà a Palazzo delle Albere dal 18 giugno al 9 ottobre, seguita, dal 21 ottobre al 29 gennaio, dalla mostra dedicata a Toscani.
Completano il programma le numerose mostre e i focus al Mart, i progetti alla Casa d’Arte Futurista Depero e quelli curati dall’Archivio del ’900 e le esposizioni alla Galleria Civica di Trento. Quest’ultima dal 18 giugno al 2 ottobre sarà la sede della mostra Pop Surrealismo e Street Art, a cura di Margherita de Pilati e Ivan Quaroni.
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