Fino al 5 novembre al Museo Gypsotheca Antonio Canova
Canova e il dolore. Le due stele Mellerio si incontrano a Possagno
Antonio Canova, Cenotafio della Contessa Elisabetta Mellerio, marmo, Palermo | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
Samantha De Martin
06/05/2022
Treviso - All’indomani della sua visita allo studio romano di Antonio Canova, il conte Giacomo Mellerio rimase a tal punto colpito da un monumento funebre al quale l’artista stava lavorando da commissionargli due stele funerarie, in memoria dello zio Giovanni Battista e della moglie Elisabetta Castelbarco.
A queste due incarichi il maestro lavorò da giugno del 1812 al 1814. Arrivate a Gerno, presso Villa "Gernetto" Mellerio, le opere furono collocate in una cappella fatta costruire appositamente, affiancate, nel 1825, dal monumento che Giacomo Mellerio commissionò allo scultore Giuseppe De Fabris per commemorare la figlia Giovannina scomparsa prematuramente.
Tra il 1962 e il 1975 - anno in cui il "Gernetto" fu acquistato dal Credito Italiano - le due stele furono rimosse dalla loro originaria collocazione. Tre anni dopo, bloccate dalla Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici di Palermo mentre stavano per essere esportate in Germania, le due opere furono acquisite dalla Regione Siciliana, mentre i rilievi del monumento di De Fabris finirono invece in due diverse collezioni private.
Adesso, la mostra Canova e il dolore. Le stele Mellerio. Il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale, ideata da Vittorio Sgarbi e curata da Francesco Leone e Stefano Grandesso, in corso fino al prossimo 5 novembre al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno (Treviso), presenta ai visitatori l’eccezionale ricomposizione dei due monumenti Mellerio, per la prima volta dal loro smembramento.
Canova e il dolore | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
La mostra segna il secondo appuntamento espositivo del 2022 degli Anniversari Canoviani, iniziativa che celebra i 200 anni dalla morte del genio del Neoclassicismo.
“In termini foscoliani - spiega Francesco Leone, curatore della mostra - con Canova il sepolcro si elevò a luogo deputato alla riflessione laica sui misteri dell’esistenza umana e della morte. Come la poesia in Foscolo, così la scultura in Canova, con la sua armonia, divenne il pascolo della memoria, la testimone che “vince di mille secoli il silenzio”.
Attorno alle stele ruotano altri capolavori esposti in arrivo da collezioni pubbliche e private nazionali e internazionali, suddivisi in tre sezioni. Dopo la prima parte della mostra, dedicata alle stele Mellerio e al monumento di De Fabris, il pubblico è invitato ad approfondire il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale operato da Canova per ripercorre, infine, nell’ultima sezione, gli omaggi dei tanti artisti al maestro del marmo e alle sue invenzioni.
Antonio Canova, Cenotafio del Conte Giovanni Battista Mellerio, marmo, Palermo | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
“È una mostra dal grande valore storico, artistico e culturale - commenta il direttore del Museo, Moira Mascotto -. I numerosi prestiti, uniti al patrimonio del Museo, hanno permesso di creare un percorso ricco di interesse e di novità. Tra le molte opere esposte troviamo un nucleo di disegni inediti provenienti da una collezione privata e dati in custodia al Museo per i prossimi anni. La mostra è stata inoltre occasione per restaurare i due modelli in gesso delle Stele Mellerio e il Taccuino di disegni che appartengono alla collezione di Possagno".
Canova e il dolore | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
Tra le imperdibili chicche in mostra si inseriscono quindi alcuni disegni canoviani inediti, il taccuino canoviano di Possagno esposto al pubblico per la prima volta dopo il restauro da parte del Museo Canova e i disegni di Felice Giani e della sua cerchia, in prestito dal Museo del Prado e qui per la prima volta esposti.
Canova e il dolore | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
Leggi anche:
• Canova e il dolore. Le stele Mellerio e il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale
• Un Canova segreto si svela a Treviso
A queste due incarichi il maestro lavorò da giugno del 1812 al 1814. Arrivate a Gerno, presso Villa "Gernetto" Mellerio, le opere furono collocate in una cappella fatta costruire appositamente, affiancate, nel 1825, dal monumento che Giacomo Mellerio commissionò allo scultore Giuseppe De Fabris per commemorare la figlia Giovannina scomparsa prematuramente.
Tra il 1962 e il 1975 - anno in cui il "Gernetto" fu acquistato dal Credito Italiano - le due stele furono rimosse dalla loro originaria collocazione. Tre anni dopo, bloccate dalla Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici di Palermo mentre stavano per essere esportate in Germania, le due opere furono acquisite dalla Regione Siciliana, mentre i rilievi del monumento di De Fabris finirono invece in due diverse collezioni private.
Adesso, la mostra Canova e il dolore. Le stele Mellerio. Il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale, ideata da Vittorio Sgarbi e curata da Francesco Leone e Stefano Grandesso, in corso fino al prossimo 5 novembre al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno (Treviso), presenta ai visitatori l’eccezionale ricomposizione dei due monumenti Mellerio, per la prima volta dal loro smembramento.
Canova e il dolore | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
La mostra segna il secondo appuntamento espositivo del 2022 degli Anniversari Canoviani, iniziativa che celebra i 200 anni dalla morte del genio del Neoclassicismo.
“In termini foscoliani - spiega Francesco Leone, curatore della mostra - con Canova il sepolcro si elevò a luogo deputato alla riflessione laica sui misteri dell’esistenza umana e della morte. Come la poesia in Foscolo, così la scultura in Canova, con la sua armonia, divenne il pascolo della memoria, la testimone che “vince di mille secoli il silenzio”.
Attorno alle stele ruotano altri capolavori esposti in arrivo da collezioni pubbliche e private nazionali e internazionali, suddivisi in tre sezioni. Dopo la prima parte della mostra, dedicata alle stele Mellerio e al monumento di De Fabris, il pubblico è invitato ad approfondire il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale operato da Canova per ripercorre, infine, nell’ultima sezione, gli omaggi dei tanti artisti al maestro del marmo e alle sue invenzioni.
Antonio Canova, Cenotafio del Conte Giovanni Battista Mellerio, marmo, Palermo | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
“È una mostra dal grande valore storico, artistico e culturale - commenta il direttore del Museo, Moira Mascotto -. I numerosi prestiti, uniti al patrimonio del Museo, hanno permesso di creare un percorso ricco di interesse e di novità. Tra le molte opere esposte troviamo un nucleo di disegni inediti provenienti da una collezione privata e dati in custodia al Museo per i prossimi anni. La mostra è stata inoltre occasione per restaurare i due modelli in gesso delle Stele Mellerio e il Taccuino di disegni che appartengono alla collezione di Possagno".
Canova e il dolore | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
Tra le imperdibili chicche in mostra si inseriscono quindi alcuni disegni canoviani inediti, il taccuino canoviano di Possagno esposto al pubblico per la prima volta dopo il restauro da parte del Museo Canova e i disegni di Felice Giani e della sua cerchia, in prestito dal Museo del Prado e qui per la prima volta esposti.
Canova e il dolore | Foto: © Filippo Guerra / Otium (otium.it)
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