A Palazzo Sarcinelli dal 20 febbraio al 5 giugno
I Vivarini a Conegliano tra Gotico e Rinascimento
Bartolomeo Vivarini, Madonna col Bambino e Santi, 1465, Napoli, Museo di Capodimonte
Ludovica Sanfelice
18/01/2016
Treviso - Mai una mostra si era occupata di ricostruire l’attività creativa della famiglia Vivarini, che dalla seconda metà del Quattrocento fino ai primissimi anni del Cinqucento si contese con la bottega dei Bellini le attenzioni dell’ambiente particolarmente fiorente della pittura veneziana a cavallo tra i due secoli. Sette decenni decisivi in cui venne formalizzato il passaggio di testimone dal Gotico fiorito agli splendori del Rinascimento.
Nelle sale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano (Treviso), dal 20 febbraio al 5 giugno, la lacuna critica verrà finalmente colmata da un’importante esposizione che raccoglierà e ordinerà oltre quaranta opere firmate da Bartolomeo, Antonio e Alvise i cui magnifici cromatismi contribuiranno a rievocare vividamente il clima di fitto dialogo che il clan muranese stabilì con i maggiori artisti dell’epoca, da Filippo Lippi a Mantegna, da Donatello a Paolo Uccello, da Antonello da Messina ai maestri fiamminghi.
La mostra intitolata “I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento”, si colloca nell’ambito del ciclo ideato da Giandomenico Romanelli per Palazzo Sarcinelli che ha già proposto le due rassegne dedicate al Cinquecento inquieto e ai capolavori dei Carpaccio e che con questo evento, frutto di studi approfonditi e collaborazioni strette con importanti sedi espositive dall’Istria alla Puglia, presenta un nucleo di polittici, pale e tavolette per la prima volta riuniti sotto lo stesso tetto.
Secondo un modulo già sperimentato con le due esposizioni precedenti, all’allestimento di Palazzo Sarcinelli si affiancheranno proposte di itinerari alla scoperta di capolavori seminati nel territorio della Marca trevigiana. Un percorso teso a collegare l’attività dei Vivarini ai piccoli e grandi contemporanei che condurrà i visitatori al cospetto di opere di straordinario valore come la Pala del Giorgione, conservata nella sua collocazione originaria all’interno del Duomo di Castelfranco Veneto.
Vedi anche:
- I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento
Nelle sale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano (Treviso), dal 20 febbraio al 5 giugno, la lacuna critica verrà finalmente colmata da un’importante esposizione che raccoglierà e ordinerà oltre quaranta opere firmate da Bartolomeo, Antonio e Alvise i cui magnifici cromatismi contribuiranno a rievocare vividamente il clima di fitto dialogo che il clan muranese stabilì con i maggiori artisti dell’epoca, da Filippo Lippi a Mantegna, da Donatello a Paolo Uccello, da Antonello da Messina ai maestri fiamminghi.
La mostra intitolata “I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento”, si colloca nell’ambito del ciclo ideato da Giandomenico Romanelli per Palazzo Sarcinelli che ha già proposto le due rassegne dedicate al Cinquecento inquieto e ai capolavori dei Carpaccio e che con questo evento, frutto di studi approfonditi e collaborazioni strette con importanti sedi espositive dall’Istria alla Puglia, presenta un nucleo di polittici, pale e tavolette per la prima volta riuniti sotto lo stesso tetto.
Secondo un modulo già sperimentato con le due esposizioni precedenti, all’allestimento di Palazzo Sarcinelli si affiancheranno proposte di itinerari alla scoperta di capolavori seminati nel territorio della Marca trevigiana. Un percorso teso a collegare l’attività dei Vivarini ai piccoli e grandi contemporanei che condurrà i visitatori al cospetto di opere di straordinario valore come la Pala del Giorgione, conservata nella sua collocazione originaria all’interno del Duomo di Castelfranco Veneto.
Vedi anche:
- I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento
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