Ad Aquileia si celebrano i 1700 anni dall'Editto di tolleranza per il culto cristiano

Il mosaico del “Buon pastore dall’abito singolare”, proveniente dalla domus di Tito Macro dei fondi Cossar.
 

a cura della redazione

05/07/2013

Udine - Il IV secolo fu particolarmente fecondo da un punto di vista politico e amministrativo per la città friulana, centro nevralgico commerciale e nodo strategico sulle vie tra l’Italia e i Balcani. Fu una delle sedi più importanti nell’Italia Annonaria: nuova residenza degli imperatori, strettamente collegata con la nuova capitale Milano. Ausonio, nella seconda metà del IV secolo, la ricorda tra le nove più importanti città dell’impero, nota per i suoi complessi monumentali e per il porto.
 
Per celebrare la ricorrenza degli accordi di Milano del 313 tra Costantino e Licinio, con cui si confermava la tolleranza per il culto cristiano, si inaugura ad Aquileia venerdì 5 luglio alle 18.30 a Palazzo Meizlik la mostra “Costantino e Teodoro. Aquileia nel IV secolo”,? realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, l'Arcidiocesi di Gorizia, il Comune di Aquileia e con il contributo della Fondazione Crup, Fondazione Carigo e Fondazione CRTrieste.
 
A Palazzo Meizlik, dove la mostra si apre con la riproduzione di una delle grandi strade d'accesso alla città, si potranno ammirare i reperti che raccontano la vita pubblica e privata dell’Aquileia del IV secolo e in anteprima assoluta il mosaico del Buon Pastore proveniente dalle domus dei fondi Cossar dopo i lunghi lavori di restauro. Come preludio alla visita alla basilica, inoltre una sezione ospita i frammenti degli affreschi originali della basilica, mentre un suggestivo filmato ci restituisce la ricostruzione virtuale dell'edificio di culto in epoca costantiniana. 
La basilica è uno dei complessi di culto costantiniani meglio conservati e rappresenta il cardine della mostra grazie all’opportunità, del tutto eccezionale, di riconoscerne ancor oggi l’articolazione planimetrica, la decorazione musiva, gli apparati pittorici originari delle pareti e dei soffitti. Un percorso didattico illustrerà i resti visibili nella cripta degli scavi e i 1300 metri quadrati dei pavimenti musivi delle due aule teodoriane. Al Museo Archeologico Nazionale invece si potranno ammirare in un suggestivo percorso i reperti provenienti dalle Grandi Terme, il maestoso edificio termale opera di Costantino che contribuì a completare il quartiere occidentale di Aquileia tardoantica, destinato allo svago e agli spettacoli.
 
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 3 novembre.