Dal 9 maggio il riallestimento della Galleria
Il Novecento di Venezia: la collezione Carraro a Ca’ Pesaro
Courtesy Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro |
Antonio Donghi, Le villeggianti. 1934
Francesca Grego
09/05/2017
Venezia - Approda alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, grazie a un comodato a lungo termine, la raccolta di pittura, scultura e arti decorative di Chiara e Francesco Carraro, affiatati collezionisti del Novecento italiano.
Circa 90 opere, tra dipinti, sculture ed esemplari di arti decorative, scelte in 30 anni con passione e intuito fuori dal comune, tracciano “l’autoritratto e l’autobiografia” della coppia, come ha affermato Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, che conobbe Francesco Carraro negli anni Sessanta.
Ma la portata dello straordinario corpus di opere va ben oltre la dimensione intima del privato. Proprio grazie alle spiccate preferenze individuali che ha alla base, la collezione è il ritratto ricco e nitido delle arti di un'epoca. Così Pierre Rosenberg, presidente-direttore onorario del Louvre, ricorda casa Carraro: “Campo Sant’Angelo, l’intero piano di un palazzo d’epoca, un bell’appartamento completamente dedicato alla gloria di Venezia... Non la Venezia di Bellini e di Veronese e nemmeno la Venezia di Canaletto e di Guardi; piuttosto una Venezia molto più recente, che risale a meno di un secolo fa, la Venezia delle creazioni del XX secolo”.
Tra i meriti della coppia, la scoperta dell’enorme potenziale delle arti decorative, che trova il proprio terreno d’elezione nella predilezione per strepitosi vetri artistici.
Da una casa costruita come un’opera d’arte totale, arrivano a Ca’ Pesaro come un insieme inscindibile i rarissimi mobili di Eugenio Quarti e Carlo Bugatti, i vasi di eccellenze come Paolo Venini, Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, insieme a capolavori della pittura e della scultura che si inseriscono perfettamente nelle collezioni del museo.
Tra i pezzi di maggior richiamo, La notte di Pericle di Giorgio De Chirico e tre eccellenti espressioni del "realismo magico" di Antonio Donghi: Cocottina, Gli amanti alla stazione e Le villeggianti. E poi Giorgio Morandi, Gino Severini, l’Arturo Martini del Bevitore, Adolfo Wildt con il celebre Parsifal.
Ca’ Pesaro cambia volto: il riallestimento delle collezioni
L’arrivo della collezione Carraro è un’occasione di rinnovamento per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna, che da domani metterà a diposizione dei visitatori un inedito percorso espositivo sulle arti del Novecento.
Il nuovo allestimento, firmato dal direttore della Fondazione Musei Civici Gabriella Belli e da Elisabetta Barisoni, responsabile della Galleria di Ca’ Pesaro, si sofferma sui momenti cruciali della nascita e dell’ampliamento delle collezioni, nonché su personaggi e storie legati alla storia del museo, come nella sezione I ribelli di Ca’ Pesaro, che valorizza le suggestioni delle avanguardie veneziane.
Tra le novità c’è la grande arte internazionale di Edvard Munch, Paul Klee e Vasilij Kandinskij, insieme alla pittura di Pierre Bonnard e alla scultura di Emile-Antoine Bourdelle, rappresentato da uno splendido busto bronzeo.
Alle creazioni di maestri italiani della seconda metà del secolo come Afro, Alberto Burri e Lucio Fontana, cui è dedicata un’intera sala, fanno da contraltare le opere in deposito della Fondazione Sonnabend di New York, da Jannis Kounellis a Bruce Nauman, fino all’importante nucleo di arte minimal e concettuale statunitense donato dalla Collezione Panza di Biumo al Comune di Venezia.
Leggi anche:
- Non solo Biennale: a Venezia per le mostre di primavera
- Venezia: le quattro mostre da non perdere
- Biennale 2017: l'ouverture tra padiglioni nazionali e "new entry"
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Circa 90 opere, tra dipinti, sculture ed esemplari di arti decorative, scelte in 30 anni con passione e intuito fuori dal comune, tracciano “l’autoritratto e l’autobiografia” della coppia, come ha affermato Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, che conobbe Francesco Carraro negli anni Sessanta.
Ma la portata dello straordinario corpus di opere va ben oltre la dimensione intima del privato. Proprio grazie alle spiccate preferenze individuali che ha alla base, la collezione è il ritratto ricco e nitido delle arti di un'epoca. Così Pierre Rosenberg, presidente-direttore onorario del Louvre, ricorda casa Carraro: “Campo Sant’Angelo, l’intero piano di un palazzo d’epoca, un bell’appartamento completamente dedicato alla gloria di Venezia... Non la Venezia di Bellini e di Veronese e nemmeno la Venezia di Canaletto e di Guardi; piuttosto una Venezia molto più recente, che risale a meno di un secolo fa, la Venezia delle creazioni del XX secolo”.
Tra i meriti della coppia, la scoperta dell’enorme potenziale delle arti decorative, che trova il proprio terreno d’elezione nella predilezione per strepitosi vetri artistici.
Da una casa costruita come un’opera d’arte totale, arrivano a Ca’ Pesaro come un insieme inscindibile i rarissimi mobili di Eugenio Quarti e Carlo Bugatti, i vasi di eccellenze come Paolo Venini, Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, insieme a capolavori della pittura e della scultura che si inseriscono perfettamente nelle collezioni del museo.
Tra i pezzi di maggior richiamo, La notte di Pericle di Giorgio De Chirico e tre eccellenti espressioni del "realismo magico" di Antonio Donghi: Cocottina, Gli amanti alla stazione e Le villeggianti. E poi Giorgio Morandi, Gino Severini, l’Arturo Martini del Bevitore, Adolfo Wildt con il celebre Parsifal.
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