La Biennale dell'Immaginario
Paolo Baratta e Massimiliano Gioni - la Biennale di Venezia
25/10/2012
Venezia - Un Palazzo Enciclopedico per descrivere il sogno di una conoscenza universale. Presentata oggi a Ca' Giustinian dal Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta e dal nuovo Curatore Massimiliano Gioni - Direttore del Settore Arti Visive - la 55. Esposizione Internazionale d’Arte intitolata Il Palazzo Enciclopedico, che sarà aperta al pubblico dal 1° giugno al 24 novembre 2013.
Tra i Paesi invitati spiccano 8 nuove prime partecipazioni - Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Costa d’Avorio, Nigeria (con i Paesi Africani) e Paraguay (con IILA) - nonché quella della Santa Sede, ai cui rispettivi rappresentanti la prossima Biennale d’Arte è stata annunciata come una sfida sottesa alla concretizzazione dell’eterna aspirazione umana di rappresentare il proprio tempo e il proprio essere al mondo in un contesto coeso, capace di contenere le infinite sfaccettature dello scibile umano. Una sorta di Aleph delle arti, in cui saranno presenti artisti e oggetti del passato accanto ai contemporanei, espressione del tentativo di gestire la sovrabbondanza di immagini esteriori prodotte dal contemporaneo.
Il titolo della Mostra - spiega Gioni - tributo all’opera visionaria dell’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che “il 16 novembre 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità”, evoca l’intento di descrivere una geografia dell’immaginario, non ancora emersa dal mare del visibile, quel regno dell’immaginazione e del sogno eternamente anelato dagli uomini, le cui tracce affiorano nel tempo attraverso le opere di innumerevoli artisti e pensatori, come nei cinquecenteschi teatri della memoria del veneziano Giulio Camillo, nel Crystal Palace eretto a Londra nel 1851 o nel Libro delle Meraviglie dello stesso Marco Polo.
Ed è sull’onda di tale eredità, toccata ad una generazione definita da Gioni iperstorica, ovvero in grado di accedere a tutte le informazioni che ci permettono di avere una visione del mondo di coesistenza e coesione, che - conclude Paolo Baratta con un messaggio beneaugurante rivolto alle nuove generazioni - benché immersi in una “società liquida, fatta di sfarinamenti”, siamo qui per far parte tutti della stessa storia, per camminare insieme e scongiurare il continuo nuotare in un acquario muto di superficialità.
Laura Bellucci
La Biennale di Venezia
55. Esposizione Internazionale d’Arte
IL PALAZZO ENCICLOPEDICO
Venezia, Giardini e Arsenale
1° giugno - 24 novembre 2013
vernice 29-30-31 maggio 2013
Tra i Paesi invitati spiccano 8 nuove prime partecipazioni - Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Costa d’Avorio, Nigeria (con i Paesi Africani) e Paraguay (con IILA) - nonché quella della Santa Sede, ai cui rispettivi rappresentanti la prossima Biennale d’Arte è stata annunciata come una sfida sottesa alla concretizzazione dell’eterna aspirazione umana di rappresentare il proprio tempo e il proprio essere al mondo in un contesto coeso, capace di contenere le infinite sfaccettature dello scibile umano. Una sorta di Aleph delle arti, in cui saranno presenti artisti e oggetti del passato accanto ai contemporanei, espressione del tentativo di gestire la sovrabbondanza di immagini esteriori prodotte dal contemporaneo.
Il titolo della Mostra - spiega Gioni - tributo all’opera visionaria dell’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che “il 16 novembre 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità”, evoca l’intento di descrivere una geografia dell’immaginario, non ancora emersa dal mare del visibile, quel regno dell’immaginazione e del sogno eternamente anelato dagli uomini, le cui tracce affiorano nel tempo attraverso le opere di innumerevoli artisti e pensatori, come nei cinquecenteschi teatri della memoria del veneziano Giulio Camillo, nel Crystal Palace eretto a Londra nel 1851 o nel Libro delle Meraviglie dello stesso Marco Polo.
Ed è sull’onda di tale eredità, toccata ad una generazione definita da Gioni iperstorica, ovvero in grado di accedere a tutte le informazioni che ci permettono di avere una visione del mondo di coesistenza e coesione, che - conclude Paolo Baratta con un messaggio beneaugurante rivolto alle nuove generazioni - benché immersi in una “società liquida, fatta di sfarinamenti”, siamo qui per far parte tutti della stessa storia, per camminare insieme e scongiurare il continuo nuotare in un acquario muto di superficialità.
Laura Bellucci
La Biennale di Venezia
55. Esposizione Internazionale d’Arte
IL PALAZZO ENCICLOPEDICO
Venezia, Giardini e Arsenale
1° giugno - 24 novembre 2013
vernice 29-30-31 maggio 2013
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