A settembre gli appuntamenti con l’arte in Laguna

Sei mostre da vedere a Venezia durante il Festival del Cinema

Joseph Heintz il giovane, La processione del Redentore, 1648-1650, Olio su tela, 205 x 115 cm, Venezia, Museo Correr
 

Samantha De Martin

02/09/2021

Venezia - Non solo Leoni d’oro, film d’autore, vecchi e nuovi talenti, celebrità. A sfilare sul red carpet degli appuntamenti culturali che animano in queste settimane Venezia - tra le sfide affrontate dalla Biennale di Architettura firmata Hashim Sarkis, a caccia di nuovi modi di vivere insieme, e l’edizione numero 78 della Mostra del Cinema in corso fino all’11 settembre - c’è un ampio calendario di eventi d’arte destinato a deliziare gli ospiti in laguna.
Oltre alla Regata storica, attesa domenica 5 settembre, e che quest’anno assume un’importanza particolare per le celebrazioni dei 1600 anni della città, ecco i sei appuntamenti da non perdere nel capoluogo veneto.

A Palazzo Grassi un percorso immersivo celebra Venezia
La Venezia che conosciamo scompare per lasciare spazio a una città parallela, vuota e atemporale.
Accade a Palazzo Grassi che, dopo sei mesi di chiusura per lavori di manutenzione, ritrova il suo pubblico con HYPERVENEZIA, un evento espositivo dedicato alla città in occasione dei 1600 anni dalla sua fondazione.
La mostra, in programma dal 5 settembre al 9 gennaio, presenta per la prima volta al pubblico l’ambizioso “Venice Urban Photo Project” ideato e realizzato da Mario Peliti.


Mario Peliti, Venice Urban Photo Project, San Marco, Corte del Teatro, 2015

A partire dal 2006 l’architetto e gallerista ha iniziato con i suoi scatti a mappare sistematicamente la città di Venezia, al fine di mettere insieme il più ampio e organico archivio di immagini della città mai realizzato, per restituirne una rappresentazione inedita dell’intero tessuto urbano. Questo archivio conta ad oggi oltre 12mila scatti, tutti rigorosamente in bianco e nero, realizzati a parità di condizione di luce e soprattutto senza persone.
Il percorso immersivo, a cura di Matthieu Humery, conservatore presso la Collection Pinault, ruota attorno a tre istallazioni: un percorso che riproduce un ideale itinerario per i sestieri di Venezia attraverso circa 400 fotografie, una mappa site-specific della città caratterizzata da un mosaico di circa 900 immagini geolocalizzate che offrono una panoramica di Venezia, e un’installazione video di oltre 3mila fotografie accompagnate da una composizione musicale realizzata dal musicista Nicolas Godin.

A Murano i vetri diventano giocattoli
Dimenticate la formula delle nonne che ci invitavano a “guardare e non toccare”, specie davanti a un delicato manufatto in vetro. La mostra Murano Glass toys, a cura di Matteo Silverio, in programma dal 4 settembre al 3 ottobre nell’ambito della Venice Glass Week, inviterà grandi e bambini a fare il contrario.
Il Museo del Vetro di Murano ospiterà infatti una mostra interattiva, un’autentica “stanza dei giochi” che accoglierà grandi riproduzioni in vetro dei giochi più amati dai bambini di diverse generazioni, realizzate da quattordici maestri del vetro di Murano.

La storia di Venezia in una mostra a Palazzo Ducale
Il 25 marzo dell’anno 421 la posa della prima pietra della Chiesa di “San Giacometo a Rivo Alto”, il giorno dell'Annunciazione alla Madonna, dava inizio alla grande storia di Venezia, città eletta da Dio. Quest’anno ricorrono sedici secoli da quella posa e il Palazzo dei Dogi celebra le 1600 primavere della città con una monumentale mostra messa in scena nel luogo simbolo del potere e della gloria della Serenissima.


Antonio Canal (detto Canaletto), Piazzetta San Marco con la Loggetta e la Libreria, 1730-1740, Olio su tela, 92 x 69 cm, Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica

Il percorso, dal titolo VENETIA 1600. Nascite e rinascite, promosso dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, vuole raccontare, attraverso oltre 250 opere d'arte, tra manufatti antichi e documenti rari, luoghi, momenti, monumenti e personaggi che hanno segnato la storia di Venezia. Un inedito punto di vista porrà l’attenzione del pubblico sui momenti di crisi, sulle rotture, ma anche le rigenerazioni che hanno segnato la sua esistenza.
Capolavori di artisti che in laguna hanno operato nell’arco di quasi un millennio, da Tiziano a Tiepolo, da Canaletto a Canova, lasciano il posto alla monumentale tela con il Leone di San Marco di Vittore Carpaccio, al Ritratto di famiglia di Cesare Vecellio o ancora a un raffinato vaso cinese della dinastia Yuan del XIV secolo.
Un percorso incalzante costruito su un allestimento scenografico chiamerà a raccolta tutte le arti, inclusa la decima musa, per ripercorrere i sedici secoli della Serenissima, tra trionfi e domini, fino all’Acqua Granda del 1966 e del 2019 rappresentate simbolicamente in mostra dall’opera The Raft di Bill Viola.

Il San Giorgio di Paolo Uccello da Parigi alla Fondazione Cini
Ci sarà tempo fino al 31 ottobre per ammirare il San Giorgio e il drago di Paolo Uccello, arrivato a Venezia dal Musée Jacquemart-André di Parigi ed esposto nel sontuoso edificio di Dorsoduro nell’ambito dell’iniziativa L’Ospite a Palazzo.
La tavola raffigura il santo nell’atto di trafiggere, dall’alto del suo cavallo, la lingua biforcuta del drago mentre questo si accinge a divorare la principessa di Silena. L’opera, prestata dal museo francese in cambio del Giudizio di Paride di Botticelli e bottega, arricchisce il nucleo del Quattrocento fiorentino della collezione permanente di un importante tassello, evocando simbolicamente il miles christianus scolpito nel logo della Fondazione Cini.




Alle Gallerie dell’Accademia due nuovi saloni dedicati alla pittura di Sei e Settecento 
Un altro motivo per visitare Venezia in questi giorni è per ammirare la nuova veste delle Galleria dell’Accademia. La più importante collezione d’arte veneta al mondo si arricchisce infatti di due nuovi monumentali saloni dedicati alla pittura di Sei e Settecento. A fare da fulcro a questo nuovo percorso, una sorta di museo nel museo, il monumentale telero che raffigura il Castigo dei serpenti di Tiepolo, proveniente dalla Chiesa veneziana dei Santi Cosma e Damiano e oggetto di un accurato restauro sostenuto da Venetian Heritage.
Presso i monumentali Saloni Selva-Lazzari al piano terra del museo i visitatori potranno esplorare una selezione di 63 opere, in parte mai esposte prima, frutto di interventi di restauro appositamente realizzati. La Deposizione di Cristo dalla croce di Luca Giordano, esposta per la prima volta all’interno della collezione permanente, ammicca alla vivace scena in cui Erminia e Vafrino scoprono Tancredi ferito di Gianantonio Guardi, rientrata in Italia dopo un iter collezionistico complesso, o ancora alla Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte di Padovanino, presentata per la prima volta in assoluto al pubblico e riallestita a soffitto com’era in origine.


Giambattista Tiepolo, Castigo dei Serpenti, 1732-1734 circa, Particolare, cat. 343 © G.A.VE Archivio fotografico | Foto: © Matteo De Fina "su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia

A Palazzo Franchetti il dialogo tra Massimo Campigli e gli Etruschi
“Nei miei quadri entrò una pagana felicità tanto nello spirito dei soggetti che nello spirito del lavoro che si fece più libero e lirico”.
Queste parola pronunciate dal pittore Massimo Campigli nel 1928 dopo una visita al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, oltre a descrivere un’esperienza che si rivelerà fondamentale nello sviluppo di tutta la sua produzione artistica, tracciano il fil rouge di un’interessante mostra a Palazzo Franchetti.
Fino al 30 settembre questo dialogo tra il pittore devoto all’antico e una cinquantina di reperti etruschi, molti dei quali inediti ed esposti qui per la prima volta, prenderà vita al piano nobile del palazzo veneziano.
La passeggiata del pubblico attraverserà vasi, gioielli, sarcofagi, statuine, alcuni frutto di importanti operazioni di recupero di materiale archeologico, e ora nella disponibilità della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale.


Massimo Campigli, Zingari, 1928, Olio su tela, 76 x 96.4 cm, Milano, Collezione Augusto e Francesca Giovanardi, Milano | Foto: © Alvise Aspesi

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