Fauno Barberini
Il Fauno Barberini è una statua di marmo di grandezza naturale intagliata da uno sconosciuto scultore ellenistico della scuola di Pergamene in un periodo compreso tra il III e il II Secolo a.C. o - più probabilmente - una copia romana di grande qualità.
La statua è stata ritrovata nel 1620 nel fossato sotto il Castel Sant'Angelo a Roma, in prossimità del Mausoleo di Adriano. La statua rinvenuta nel XVII secolo era pesantemente danneggiata; mancavano la gamba destra, parti di entrambe le mani e parti della testa. Lo storico Procopio ha rilevato che durante l'assedio di Roma nel 537 i difensori avevano gettato sui Goti le statue che adornavano il Mausoleo di Adriano e Winckelmann ipotizzò che il Fauno potesse essere stato tra queste opere gettate a mo' di "proiettile". La statua è stata nel tempo oggetto di vari restauri ad opera di Giuseppe Giorgetti, Lorenzo Ottoni e infine Vincenzo Pacetti nel 1799 che poi la vendette a Lucien Bonaparte.
Il Fauno Barberini, data la posa in cui è seduto il satiro a gambe divaricate e con il corpo completamente nudo, gode di grande fama come esempio di arte erotica.
ROMA ● MONACO ● SCULTURA GRECA ● WINCKELMANN ● GLYPTOTHEK ● FAUNO BARBERINI ● PROCOPIO ● GIUSEPPE GIORGETTI ● LORENZO OTTONI ● VINCENZO PACETTI ● LUCIEN BONAPARTE
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