Dalla spuma del mare antistante Cipro alle onde dello Stretto di Messina, il mito di Afrodite rivive in una mostra declinandosi nelle variegate trame di una rete che cattura la bellezza in ogni sua forma, dall’archeologia all’arte contemporanea, simile a un inno alla vita.
Omero la descrive “dorata e sorridente”, Esiodo ne loda lo “sguardo veloce e il sorriso amorevole”, Fidia ne interpreta la sacralità con il marmo, l’arte tutta la restituisce a noi ora accovacciata, ora stante e sinuosa, ora pudica, nel tentativo di nascondere le nudità.
“Madre Divina che unisce l’antica Grecia e Roma Aeterna nell’immortalità di ciò che nasce dalle acque, per dare la direzione alle genti mediterranee”, come spiega Alberto Samonà, Afrodite approda nella Piazza Paolo Orsi del MArRC, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, sotto lo sguardo dei Bronzi di Riace, mentre il suo mito si rinnova attraverso una nuova, inaspettata forza narrativa che esalta il valore universale della bellezza, della femminilità, della creazione.
Questa poetica narrazione che attraversa epoche e culture, prende adesso le sembianze di una superba testa di Afrodite in marmo del I secolo a.C., ora la delicata consistenza di una figura femminile in terracotta del VI secolo a.C che sorregge tra le mani una colomba, per trovare il suo culmine nell’intreccio di corpi con cui lo scultore veronese Nicola Verlato racconta la nascita di
Venere una e trina.
Da oggi, 21 febbraio, al 27 aprile, il ponte culturale tra Italia e Cipro parla attraverso la mostra
Cyprea: la rete di Afrodite, un progetto che intreccia arte contemporanea e archeologia, celebrando il legame culturale tra l'Italia e l’isola attraverso la figura della dea.
Cyprea: La rete di Afrodite, Allestimento | Foto: © Giuseppe Asciutto e Sonia CogliandroDopo il grande successo di pubblico presso il Museo del Foro Romano al Parco Archeologico del Colosseo, dove è stato allestito dal 26 settembre 2024 al 16 gennaio 2025, il progetto espositivo - sostenuto dal MIC - Ministero della Cultura, l’Ambasciata di Cipro a Roma, la Regione Sicilia, il Parco Archeologico Naxos/Taormina, Naxos Legge, il Ministero della Cultura di Cipro, La Rotta dei Fenici – Consiglio Europeo, Leucò Art Gallery - rafforza il dialogo culturale tra le due sponde del Mare Nostrum, avendo già fatto tappa in città simbolo del Mediterraneo, da Naxos/Taormina, a Pafos e Nicosia.
Giorgio Calcara, curatore di questo viaggio, con la direzione artistica di Stefania Pennacchio, ha chiamato a raccolta otto artisti. Per l’Italia hanno collaborato al progetto Stefania Pennacchio, Nicola Verlato, Rosa Mundi, Gabriels, per Cipro Vassilis Vassiliades, Panikos Tembriotis, Eleni Kindini, Lefteris Tapas.
Il concetto di
kalokagathia, la bellezza etica ed estetica che ha ispirato generazioni e culture, tessendo un dialogo senza tempo tra passato e presente, si fa strada in uno spazio in cui l’
Afrodite di Stefania Pennacchio (2024), distesa a terra nel connubio tra ferro, semire, latte e incenso, dialoga con una statua di Ermafrodito in terracotta di età ellenistica, o ancora con una Dracma di Cnido con testa della dea.
Cyprea: La rete di Afrodite, Allestimento | Foto: © Giuseppe Asciutto e Sonia Cogliandro “Il progetto
Cyprea: La rete di Afrodite - commenta Fabrizio Sudano, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria - rappresenta una straordinaria opportunità per rafforzare i legami culturali tra Italia e Cipro, creando un ponte tra l'antichità e il presente. La mostra non solo celebra la figura di Afrodite, ma invita a riflettere sul valore universale della bellezza, della femminilità e della creazione, temi che attraversano le epoche e le culture. Siamo orgogliosi di ospitarla al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, cuore pulsante del Mediterraneo, un luogo che incarna la ricchezza storica e culturale di questa regione e che, con la sua straordinaria collezione, rappresenta un punto di riferimento per la preservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio”.
Adesso, con la nuova esposizione presso il MArRC, si rinnova il cammino che celebra la bellezza senza tempo di Afrodite e la sua eredità culturale nel cuore del Mediterraneo.
“Miti, storie, leggende, attributi e iconografie della divinità greco-romana - commenta Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo - si intrecciano nella mostra attraverso opere di artisti provenienti da Cipro, l’isola legata all’origine della dea, e dall’Italia, dove in età romana il culto di Venere, scelta da Gaio Giulio Cesare come divina ascendente della Gens Iulia, in quanto madre di Enea, era ampiamente diffuso”.
Cyprea: La rete di Afrodite, Allestimento | Foto: © Giuseppe Asciutto e Sonia Cogliandro Oltre a rappresentare un rimando alla nascita di Afrodite, che emerge dalle acque spumeggianti davanti all’isola di Cipro, la scelta del titolo
Cyprea si lega ad un aspetto archetipo e allegorico. “Più di ogni altra conchiglia - spiega il curatore della mostra, Giorgio Calcara - la Cyprea è collegata alla vita: l'accoglie, la protegge e così la accresce. Tutti questi elementi necessari per la continuazione della specie rappresentano simbolicamente la donna, quale femmina, madre, creatrice e dispensatrice di futuro”.
Cyprea: La rete di Afrodite, Allestimento In questo modo gli artisti selezionati tra Italia e Cipro mostrano le loro opere sotto il segno della Cyprea, “una dimensione archetipa in cui il loro segno presente è uno status tecnico transitorio, che muove da un ideale partenogenesi divina e tende all’infinita fetazione di opera d’arte”.