Dal 17 ottobre la mostra a Palazzo Cipolla
Autunno a Roma nel segno di Dalì

Salvador Dalì, Autoritratto con collo di Raffaello, 1929. Olio su tela © Salvador Dalì, Fundaciò Gala-Salvador Dalì, Roma, 2025
Francesca Grego
18/07/2025
Roma - Un’immersione nell’opera di uno dei più celebri artisti del Novecento attende il pubblico della Capitale per il prossimo autunno. L’appuntamento è a Palazzo Cipolla, che dopo il successo di Picasso lo straniero si prepara a ospitare la mostra Dalì. Rivoluzione e tradizione, in programma dal 17 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026. Frutto della collaborazione di Fondazione Roma con la Fundaciò Gala-Salvador Dalì e patrocinato dall’Ambasciata di Spagna, il progetto riunirà presso il Museo del Corso circa 60 opere tra dipinti e disegni in prestito da musei come il Reina Sofìa e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museu Picasso di Barcellona, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, oltre che dalla fondazione intitolata al maestro surrealista. Testimonianze fotografiche e audiovisive arricchiranno il racconto, offrendo ai visitatori un viaggio completo nel mondo di un artista geniale e controverso.
Cuore del percorso curato da Carme Ruiz Gonzàlez e Lucia Moni, con la direzione scientifica di Montse Aguer, è il confronto tra Dalì e tre pilastri della tradizione europea, Diego Velàsquez, Jan Vermeer e Raffaello, punti di riferimento costanti nel corso di tutta la sua carriera, a cui si aggiunge la figura di Pablo Picasso, con cui Dalì intrattenne un rapporto intenso e ambivalente, fatto di stima ma anche di rivalità. Quattro sezioni, ciascuna imperniata sul dialogo con uno di questi artisti, scandiranno l’itinerario di visita, oltre a un approfondimento sui 50 segreti magici per dipingere, testo del 1948 in cui Dalì espose le proprie teorie sulla tecnica e la composizione come valori fondanti della pittura.

Salvador Dalì, Elementi enigmatici in un paesaggio, 1939. Olio su tavola © Salvador Dalì, Fundaciò Gala-Salvador Dalì, Roma, 2025
Attraverso il confronto con i grandi del passato, la mostra offrirà l’occasione di indagare a fondo il pensiero e l’opera dell’artista catalano, in continua tensione tra genio creativo e rigore tecnico, tra la tradizione rappresentata dai grandi maestri e le sperimentazioni più ardite. Ripercorrendo le evoluzioni dell’arte di Dalì nel tempo, i visitatori di Palazzo Cipolla avranno modo di esplorarne la creatività vulcanica e l’estro visionario, entrambi nutriti da un’insaziabile curiosità, in un ritratto sfaccettato del maestro surrealista.
In occasione del ventennale della Festa del Cinema di Roma e in collaborazione con il festival, infine, il progetto valorizzerà il legame di Dalì con l’universo cinematografico, in cui operò come teorico, regista, sceneggiatore, attore e scenografo.

Salvador Dalì, La Perla. L'infanta Margarita d'Austria da "Las Meninas" di Velàsquez, 1981. Olio su tela © Salvador Dalì, Fundaciò Gala-Salvador Dalì, Roma, 2025
Cuore del percorso curato da Carme Ruiz Gonzàlez e Lucia Moni, con la direzione scientifica di Montse Aguer, è il confronto tra Dalì e tre pilastri della tradizione europea, Diego Velàsquez, Jan Vermeer e Raffaello, punti di riferimento costanti nel corso di tutta la sua carriera, a cui si aggiunge la figura di Pablo Picasso, con cui Dalì intrattenne un rapporto intenso e ambivalente, fatto di stima ma anche di rivalità. Quattro sezioni, ciascuna imperniata sul dialogo con uno di questi artisti, scandiranno l’itinerario di visita, oltre a un approfondimento sui 50 segreti magici per dipingere, testo del 1948 in cui Dalì espose le proprie teorie sulla tecnica e la composizione come valori fondanti della pittura.

Salvador Dalì, Elementi enigmatici in un paesaggio, 1939. Olio su tavola © Salvador Dalì, Fundaciò Gala-Salvador Dalì, Roma, 2025
Attraverso il confronto con i grandi del passato, la mostra offrirà l’occasione di indagare a fondo il pensiero e l’opera dell’artista catalano, in continua tensione tra genio creativo e rigore tecnico, tra la tradizione rappresentata dai grandi maestri e le sperimentazioni più ardite. Ripercorrendo le evoluzioni dell’arte di Dalì nel tempo, i visitatori di Palazzo Cipolla avranno modo di esplorarne la creatività vulcanica e l’estro visionario, entrambi nutriti da un’insaziabile curiosità, in un ritratto sfaccettato del maestro surrealista.
In occasione del ventennale della Festa del Cinema di Roma e in collaborazione con il festival, infine, il progetto valorizzerà il legame di Dalì con l’universo cinematografico, in cui operò come teorico, regista, sceneggiatore, attore e scenografo.

Salvador Dalì, La Perla. L'infanta Margarita d'Austria da "Las Meninas" di Velàsquez, 1981. Olio su tela © Salvador Dalì, Fundaciò Gala-Salvador Dalì, Roma, 2025
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