Pierluigi Vannozzi. Galleria. La rappresentazione del metodo

Pierluigi Vannozzi. Galleria. La rappresentazione del metodo, Galleria B4, Bologna
Dal 25 October 2014 al 27 November 2014
Bologna
Luogo: Galleria B4
Indirizzo: via Vinazzetti 4/b
Orari: da martedì a sabato 17-20 e su appuntamento
Curatori: Carlo Branzaglia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 333 2223810
E-Mail info: info@galleriab4.it
Sito ufficiale: http://www.galleriab4.it
Quella di Vannozzi è una vera e propria passione per le immagini che vivono sempre ricchissime e stratificate di citazioni. “GALLERIA” è la rappresentazione di questa iconopathia e della gioia liberatoria con la quale ha voluto riempire le pareti di sue opere, senza un preciso ordine e grado, come si trattasse dei muri di una quadreria rinascimentale, dove le opere più splendide convivevano fitte in un confuso, ma spettacolare, ordinamento casuale. Pierluigi Vannozzi nasce a Porretta Terme (BO) nel 1946 , vive e lavora a Bologna. Inizia ad esporre negli anni ’70 nell’ambito del movimento legato all’Arte Analitica e Concettuale. Dalla fine degli anni ’70 la sua ricerca si rivolge prevalentemente all’utilizzo degli strumenti tecnologici, in particolare della Xerografia (di cui è uno dei primi sperimentatori in Italia), del video e del computer. E’anche uno dei fondatori del Gruppo PostMachina con il quale si occupa anche dell’organizzazione di eventi culturali. Il suo lavoro di ricerca sulla Xerografia è documentato al Museo Internacional De Electrografia (MIDE) a Cuenca (Spagna), presso il Museo Ken Damy di fotografia Contemporanea di Brescia, alla Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni di Cento (FE), nella collezione di Arte Moderna e contemporanea del Museo Civico di Taverna (Lamezia Terme) e presso il Museo d’Arte Moderna , dell’informazione e della Fotografia (MUSINF) di Senigallia (AN). Ha fatto parte del Groupe 90 (Art Electrographique International Paris). Fa parte dell’Associazione Italiana Fotografia Analogica ( AIFAN). Le sue opere sono apparse in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato sulla fotografia istantanea mediante l’uso della Polaroid la cui immagine (aperta, smontata e lacerata), viene tradotta in materiale pittorico e forma plastica. Su di lui hanno scritto, fra gli altri, Dede Auregli, Daniele Barbieri, Carlo Branzaglia, Maria Campitelli, Flavio Caroli, Viana Conti, Bruno D’Amore, Lia De Venere, Antonio Faeti, Alessandra Fontanesi, Carlo Gentili, Ken Damy, Claudio Marra, Maria Grazia Mattei, Bruno Munari, Christian Rigal, Marco Scotini, Valeria Tassinari, Carlo Terrosi. Foto allegata: La rappresentazione del metodo(particolare), polaroid, 2002, 13,5x9,5.
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