Alpi. luoghi da sogno proiezioni e progetti utopici

Alpi. luoghi da sogno proiezioni e progetti utopici, Merano Arte - Edificio Cassa di Risparmio, Merano
Dal 30 May 2014 al 7 September 2014
Merano | Bolzano
Luogo: Merano Arte - Edificio Cassa di Risparmio
Indirizzo: Portici 163
Curatori: Susanne Stacher
Telefono per informazioni: +39 0473 212643
E-Mail info: martinelli@kunstmeranoarte.org
Sito ufficiale: http://www.kunstmeranoarte.org/
Dal 30 maggio al 7 settembre 2014, Merano Arte ospita la mostra Alpi - luoghi da sogno - proiezioni e progetti utopici nelle Alpi.
L’esposizione si tiene in contemporanea alla rassegna Alpi, Architettura, Turismo, e presenta 22 progettidi architetture possibili nel contesto della regione alpina ideati nel corso degli ultimi 100 anni da grandi esponenti dell'architettura internazionale.
I progetti sono stati scelti indipendentemente dal fatto d'esser stati effettivamente realizzati. Alcuni di essi assumono per la prima volta in questa occasione forme tridimensionali, partendo dalla libera interpretazione dei disegni originali.
L'eterogeneità della proposta si fonda su una selezione degli esempi ritenuti più interessanti e visionari e comprende progetti di architetture che vanno dalla colonia del Monte Verità (1900), ai sanatori, agli alberghi, alle stazioni della funivia pensati da noti architetti quali Adolf Loos, Marcel Breuer, Bruno Taut, Franz Baumann, Henry Jacques Le Même, Jean Prouvé, Charlotte Perriand, fino a ricomprendere il recente progetto per un bivacco d'alta quota di Ross Lovegrove (2009).
Tra i progetti di architetti italiani: la "Torre Balilla di Sauze d'Oulx, Colonia montana FIAT (1937) di Vittorio Bonadè Bottino e il progetto della stazione della funivia al Furggen, Breuil-Cervinia, Valle d’Aosta (1950-53) di Carlo Mollino. Progetto messo a punto ma non effettivamente realizzato quello per la rete funiviaria sulle Dolomiti (1941-42) di Gio Ponti.
Un plastico delle Alpi introduce al tema dell’architettura utopica nel contesto alpino; un filmato presenta brevemente i progetti esposti e ne individua la collocazione geografica.
All’inizio del percorso espositivo viene illustrato il mutamento che ha coinvolto l'immaginario legato alle montagne. Lungo una parete scorrono varie citazioni e immagini di diversi viaggiatori delle Alpi, elementi che evidenziano come la percezione delle montagne sia radicalmente mutata nel corso del tempo. I riferimenti partono da Petrarca, proseguono con Burnet, Shaftesbury, Haller, Rousseau, Goethe, Burke, Nietzsche, Chateaubriand, sino ad arrivare a Bruno Taut. Attraverso delle cuffie collegate ad uno schermo, il visitatore può ascoltare direttamente e per esteso alcuni dei brani citati, illustrati visivamente dalle illustrazioni delle edizioni originali.
La mostra si sviluppa attraverso le sale per temi, presentando una selezione significativa di opere architettoniche dell’area alpina costruite o solo ideate nel corso degli ultimi 150 anni. Tutti i progetti, sia quelli realizzati sia quelli rimasti sulla carta, rappresentano approcci diversi della ‘colonizzazione’ delle Alpi e si basano su differenti motivazioni o ‘miti’. Le opere dei vari architetti sono state riprodotte in modelli presentati in mostra su semplici piedistalli, icone progettuali di diverse epoche. I modelli sono affiancati da fotografie che ritraggono i diversi edifici e i loro progetti, così come da manifesti legati al contesto storico specifico che caratterizzava il progetto. Alcuni video approfondiscono e contestualizzano ulteriormente i progetti, talvolta prendendo in considerazione gli stessi sistemi costruttivi delle architetture per evidenziare il carattere utopico e visionario degli edifici, oltre l’incredibile forza di volontà necessaria per costruire in alta quota, spesso in condizioni estreme.
La mostra è stata concepita ed elaborata dall'architetto Susanne Stacher nell’ambito della ricerca universitaria e dell’attività didattica presso l’École nationale d’architecture ENSA di Versailles, in collaborazione con l’Archiv für Baukunst dell’Università di Innsbruck diretto dal Docente Esterno Dott. Christoph Hölz.
L’esposizione si tiene in contemporanea alla rassegna Alpi, Architettura, Turismo, e presenta 22 progettidi architetture possibili nel contesto della regione alpina ideati nel corso degli ultimi 100 anni da grandi esponenti dell'architettura internazionale.
I progetti sono stati scelti indipendentemente dal fatto d'esser stati effettivamente realizzati. Alcuni di essi assumono per la prima volta in questa occasione forme tridimensionali, partendo dalla libera interpretazione dei disegni originali.
L'eterogeneità della proposta si fonda su una selezione degli esempi ritenuti più interessanti e visionari e comprende progetti di architetture che vanno dalla colonia del Monte Verità (1900), ai sanatori, agli alberghi, alle stazioni della funivia pensati da noti architetti quali Adolf Loos, Marcel Breuer, Bruno Taut, Franz Baumann, Henry Jacques Le Même, Jean Prouvé, Charlotte Perriand, fino a ricomprendere il recente progetto per un bivacco d'alta quota di Ross Lovegrove (2009).
Tra i progetti di architetti italiani: la "Torre Balilla di Sauze d'Oulx, Colonia montana FIAT (1937) di Vittorio Bonadè Bottino e il progetto della stazione della funivia al Furggen, Breuil-Cervinia, Valle d’Aosta (1950-53) di Carlo Mollino. Progetto messo a punto ma non effettivamente realizzato quello per la rete funiviaria sulle Dolomiti (1941-42) di Gio Ponti.
Un plastico delle Alpi introduce al tema dell’architettura utopica nel contesto alpino; un filmato presenta brevemente i progetti esposti e ne individua la collocazione geografica.
All’inizio del percorso espositivo viene illustrato il mutamento che ha coinvolto l'immaginario legato alle montagne. Lungo una parete scorrono varie citazioni e immagini di diversi viaggiatori delle Alpi, elementi che evidenziano come la percezione delle montagne sia radicalmente mutata nel corso del tempo. I riferimenti partono da Petrarca, proseguono con Burnet, Shaftesbury, Haller, Rousseau, Goethe, Burke, Nietzsche, Chateaubriand, sino ad arrivare a Bruno Taut. Attraverso delle cuffie collegate ad uno schermo, il visitatore può ascoltare direttamente e per esteso alcuni dei brani citati, illustrati visivamente dalle illustrazioni delle edizioni originali.
La mostra si sviluppa attraverso le sale per temi, presentando una selezione significativa di opere architettoniche dell’area alpina costruite o solo ideate nel corso degli ultimi 150 anni. Tutti i progetti, sia quelli realizzati sia quelli rimasti sulla carta, rappresentano approcci diversi della ‘colonizzazione’ delle Alpi e si basano su differenti motivazioni o ‘miti’. Le opere dei vari architetti sono state riprodotte in modelli presentati in mostra su semplici piedistalli, icone progettuali di diverse epoche. I modelli sono affiancati da fotografie che ritraggono i diversi edifici e i loro progetti, così come da manifesti legati al contesto storico specifico che caratterizzava il progetto. Alcuni video approfondiscono e contestualizzano ulteriormente i progetti, talvolta prendendo in considerazione gli stessi sistemi costruttivi delle architetture per evidenziare il carattere utopico e visionario degli edifici, oltre l’incredibile forza di volontà necessaria per costruire in alta quota, spesso in condizioni estreme.
La mostra è stata concepita ed elaborata dall'architetto Susanne Stacher nell’ambito della ricerca universitaria e dell’attività didattica presso l’École nationale d’architecture ENSA di Versailles, in collaborazione con l’Archiv für Baukunst dell’Università di Innsbruck diretto dal Docente Esterno Dott. Christoph Hölz.
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