Bruno Cassinari e gli amici pittori di Corrente

Bruno Cassinari e gli amici pittori di Corrente, Sala Civica del Comune, Caglio (CO)
Dal 5 August 2012 al 2 September 2012
Caglio | Como
Luogo: Sala Civica del Comune
Indirizzo: piazza Giovanni XXIII
Orari: tutti i giorni 10.30-12.30/ 16.30-19
Curatori: Annamaria Bianconi, Nicoletta Colombo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 031 1667017
E-Mail info: info@comune.caglio.co.it
Sito ufficiale: http://www.comune.caglio.co.it
L’evento intende accompagnare le celebrazioni del centenario della nascita di un rappresentante tra i più incisivi della generazione anti-novecentista di Corrente, Bruno Cassinari (Piacenza 1912-Milano 1992), attorno alla cui opera convergono in mostra i pittori compagni di percorso artistico.
Gli “amici” di Cassinari, coetanei che animarono la temperie culturale milanese che si ritrovava attorno alla redazione della rivista “Corrente” e oltre, affiancano l’autore ciascuno con un’opera pittorica appartenente a quegli anni di straordinario risveglio culturale, sollecitato in pittura dall’iniziale lirismo verso il successivo espressionismo e realismo, da intendersi nel senso di riflessione pittorica sul vero, nelle sue implicazioni sociali e morali e non in accezione di mera trascrizione veristica. Tendenze preavvisate dalle spinte culturali e dalle inquietudini germinate entro la vita artistica milanese nei primi anni Trenta ed evolute in energia espressiva di maggiore tensione tra il 1938 e il 1943.
Le opere selezionate di Arnaldo Badodi (1913-1942), Renato Birolli (1905-1959), Renato Guttuso (1912-1987), Giuseppe Migneco (1908-1997), Ennio Morlotti (1910-1992), Aligi Sassu (1912-2000), del più giovane tra loro, Ernesto Treccani (1920-2009) e di Italo Valenti (1912-1995) appartengono al quinquennio (1938-43) in cui giungevano a a maturazione le singole sensibilità, unitamente a quelle di altri pittori e scultori che fiancheggiavano Corrente. I dipinti della sezione dedicata alla coralità pittorica di Corrente, selezionati in funzione del loro valore storico, provengono in buona parte dalla collezione del Museo del Novecento-Casa Boschi Di Stefano di Milano e rappresentano la diretta testimonianza del vitalismo polisemantico di una stagione problematica, dalle dimensioni culturali europee. Tra di essi, Mosè salvato dalle acque (1939) di Badodi, Ritratto di Quasimodo (1941)di Birolli, Natura morta con gabbia (1943 circa) di Valenti, Natura morta con candeliere (1942) di Morlotti.
La sezione esclusivamente riservata a Bruno Cassinari si compone di una decina di dipinti provenienti dal collezionismo privato, individuati entro l’arco dell’attività pittorica a partire dai finali anni Trenta per giungere fino alle soglie dei Settanta. Opere che ripercorrono per tappe sostanziali l’avventura artistica dell’autore, motivata esistenzialmente entro il clima di Corrente e in seguito sempre più maturata su riflessioni individuali, psicologiche e cromatiche indipendenti. Dalle giovanili planimetrie coloristiche organizzate in “architetture del colore”, così definite da Giovanni Testori, al rapporto di Cassinari con Corrente, scandito agli esordi da saggi lirici, neoromantici, successivamente vincolati ad una più decisa eccitazione espressionistica e al travaglio linguistico maturato in epoca bellica e nella fase seguente, alla luce del sodalizio con Morlotti. Ed ancora le topografie neo-cubiste e narrative del lavoro emozionalmente carico eseguito ad Antibes a partire dal 1949, attraverso il posteriore abbandono alla natura e alla immersione nella sua fisicità, poetica appartenente al periodo del ritorno a Gropparello (anni Sessanta), per approdare alle atmosfere sospese ed evocative dei primi anni Settanta. Tra le presenze inedite, un Bucranio del 1942 documenta, alla luce del riferimento picassiano, la ricerca di una forma nuova sperimentata in quel torno di anni in affini “equivalenti figurativi” anche dagli amici Guttuso, Morlotti, Ciri Agostoni.
Eventi correlati: Una conferenza sul tema dell’esposizione, a cura di Nicoletta Colombo, si terrà a Caglio, Teatro Giovanni Segantini, sabato 18 agosto alle ore 17. Sono previste visite guidate da concordare.
Gli “amici” di Cassinari, coetanei che animarono la temperie culturale milanese che si ritrovava attorno alla redazione della rivista “Corrente” e oltre, affiancano l’autore ciascuno con un’opera pittorica appartenente a quegli anni di straordinario risveglio culturale, sollecitato in pittura dall’iniziale lirismo verso il successivo espressionismo e realismo, da intendersi nel senso di riflessione pittorica sul vero, nelle sue implicazioni sociali e morali e non in accezione di mera trascrizione veristica. Tendenze preavvisate dalle spinte culturali e dalle inquietudini germinate entro la vita artistica milanese nei primi anni Trenta ed evolute in energia espressiva di maggiore tensione tra il 1938 e il 1943.
Le opere selezionate di Arnaldo Badodi (1913-1942), Renato Birolli (1905-1959), Renato Guttuso (1912-1987), Giuseppe Migneco (1908-1997), Ennio Morlotti (1910-1992), Aligi Sassu (1912-2000), del più giovane tra loro, Ernesto Treccani (1920-2009) e di Italo Valenti (1912-1995) appartengono al quinquennio (1938-43) in cui giungevano a a maturazione le singole sensibilità, unitamente a quelle di altri pittori e scultori che fiancheggiavano Corrente. I dipinti della sezione dedicata alla coralità pittorica di Corrente, selezionati in funzione del loro valore storico, provengono in buona parte dalla collezione del Museo del Novecento-Casa Boschi Di Stefano di Milano e rappresentano la diretta testimonianza del vitalismo polisemantico di una stagione problematica, dalle dimensioni culturali europee. Tra di essi, Mosè salvato dalle acque (1939) di Badodi, Ritratto di Quasimodo (1941)di Birolli, Natura morta con gabbia (1943 circa) di Valenti, Natura morta con candeliere (1942) di Morlotti.
La sezione esclusivamente riservata a Bruno Cassinari si compone di una decina di dipinti provenienti dal collezionismo privato, individuati entro l’arco dell’attività pittorica a partire dai finali anni Trenta per giungere fino alle soglie dei Settanta. Opere che ripercorrono per tappe sostanziali l’avventura artistica dell’autore, motivata esistenzialmente entro il clima di Corrente e in seguito sempre più maturata su riflessioni individuali, psicologiche e cromatiche indipendenti. Dalle giovanili planimetrie coloristiche organizzate in “architetture del colore”, così definite da Giovanni Testori, al rapporto di Cassinari con Corrente, scandito agli esordi da saggi lirici, neoromantici, successivamente vincolati ad una più decisa eccitazione espressionistica e al travaglio linguistico maturato in epoca bellica e nella fase seguente, alla luce del sodalizio con Morlotti. Ed ancora le topografie neo-cubiste e narrative del lavoro emozionalmente carico eseguito ad Antibes a partire dal 1949, attraverso il posteriore abbandono alla natura e alla immersione nella sua fisicità, poetica appartenente al periodo del ritorno a Gropparello (anni Sessanta), per approdare alle atmosfere sospese ed evocative dei primi anni Settanta. Tra le presenze inedite, un Bucranio del 1942 documenta, alla luce del riferimento picassiano, la ricerca di una forma nuova sperimentata in quel torno di anni in affini “equivalenti figurativi” anche dagli amici Guttuso, Morlotti, Ciri Agostoni.
Eventi correlati: Una conferenza sul tema dell’esposizione, a cura di Nicoletta Colombo, si terrà a Caglio, Teatro Giovanni Segantini, sabato 18 agosto alle ore 17. Sono previste visite guidate da concordare.
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