Maurizio Donzelli. The Three Gems

Maurizio Donzelli. The Three Gems, Galleria Eduardo Secci, Firenze
Dal 27 May 2022 al 10 September 2022
Firenze
Luogo: Galleria Eduardo Secci
Indirizzo: Piazza Carlo Goldoni 2
Orari: Lunedì - Sabato 10 - 13:30 / 14:30 - 19:00
Curatori: Ilaria Bignotti
Telefono per informazioni: +39 055 661356
E-Mail info: gallery@eduardosecci.com
Sito ufficiale: http://www.eduardosecci.com
La Galleria Eduardo Secci è lieta di annunciare la mostra “The Three Gems” di Maurizio Donzelli, a cura di Ilaria Bignotti, che verrà inaugurata venerdì 27 maggio 2022 (dalle ore 18.00 alle 21.00) negli spazi espositivi di Firenze.
“The Three Gems”evoca la storia di un’antichissima fiaba, che continua a risuonare nelle nostre teste di adulti disincantati: la gemma in sé rappresenta l'idea della meravigliosa preziosità, della scoperta nella durezza minerale delle cose; e anche una sapienza alchemica, un intuito potente che vi si riconosce intatto e permane, al di là dello spazio e del tempo.
Maurizio Donzelli accompagna il visitatore in un processo di esplorazione ed emozione immaginativa attraverso un percorso espositivo che si sviluppa lungo tre ambienti con la volontà di proporre altrettante diverse “germinazioni” della sua produzione artistica.
Dapprima, il pubblico viene invitato ad una visione contemplativa, un’immersione lenta nell’immagine: lo spettatore troverà, dinanzi ai suoi occhi, oro su nero, alcune opere della serie "O" realizzate appositamente per la mostra. Declinati in forme nuove rispetto ai precedenti, quali il rombo e l’ottagono, questi lavori realizzati con foglie color oro su oro. I lavori presenti rimandando in un certo qual modo al rapporto di opposizione tra perfezione e possibilità di mutamento e indefinitezza. La sala contigua è caratterizzata da un sistema di riflettenze, in cui lo sguardo dell’osservatore viene tripartito, scende, sale e rotea. La fruizione prevede tre movimenti visivi e l’artista permette di entrare nell’opera con i propri passi. “A pavimento, infatti, sono appositamente collocate ed elaborati in forma calpestabile le Girandole: un tripudio curvilineo che si dispiega in tutte le diramazioni del blu, colore per antonomasia della profondità e della riflessione, della metafisica e della meditazione. Le lingue biancastre che girano vorticose sul pavimento invitano lo spettatore a un secondo momento visivo: gli occhi roteano e inseguono l'acquario pittorico, si alzano alle pareti e scoprono che al di sopra di loro, come una immagine doppia e composita, pendono altre infinite possibili specchiature dell'immagine. Un sistema di riflettenze, infatti, fa da cassa di risonanza all'installazione a pavimento e la moltiplica. Lo sguardo scende, sale, e infine si attesta alle pareti: qui, campeggia una grande Girandola, incorniciata: un tentativo dell'artista di delimitare il confine tra creazione e visione, tra dicibile e inspiegabile della pittura”, scrive Ilaria Bignotti.
Infine, l’esplosione di colori, gemme di luce e gioia, come una sorta di macchina d’immaginazione, affascina e meraviglia il pubblico. Il visitatore sarà incantato “da tre grandi Aleph, dispositivi tridimensionali parallelepipedi che custodiscono, in una membrana diafana e riflettente, forme interne in continuo mutamento. Un punctum che condensa quello che si scatena alle pareti: nuovi Mirror, tra le opere più iconiche di Donzelli, si dispongono infatti nell'ambiente nuovo. Sono dominati dai colori, dai rosa, dai rossi, dai bordeaux, dai gialli squillanti”.
La mostra conduce in potenziali nuovi mondi, che seducono e ai quali il nostro sguardo non è abituato.
“The Three Gems”evoca la storia di un’antichissima fiaba, che continua a risuonare nelle nostre teste di adulti disincantati: la gemma in sé rappresenta l'idea della meravigliosa preziosità, della scoperta nella durezza minerale delle cose; e anche una sapienza alchemica, un intuito potente che vi si riconosce intatto e permane, al di là dello spazio e del tempo.
Maurizio Donzelli accompagna il visitatore in un processo di esplorazione ed emozione immaginativa attraverso un percorso espositivo che si sviluppa lungo tre ambienti con la volontà di proporre altrettante diverse “germinazioni” della sua produzione artistica.
Dapprima, il pubblico viene invitato ad una visione contemplativa, un’immersione lenta nell’immagine: lo spettatore troverà, dinanzi ai suoi occhi, oro su nero, alcune opere della serie "O" realizzate appositamente per la mostra. Declinati in forme nuove rispetto ai precedenti, quali il rombo e l’ottagono, questi lavori realizzati con foglie color oro su oro. I lavori presenti rimandando in un certo qual modo al rapporto di opposizione tra perfezione e possibilità di mutamento e indefinitezza. La sala contigua è caratterizzata da un sistema di riflettenze, in cui lo sguardo dell’osservatore viene tripartito, scende, sale e rotea. La fruizione prevede tre movimenti visivi e l’artista permette di entrare nell’opera con i propri passi. “A pavimento, infatti, sono appositamente collocate ed elaborati in forma calpestabile le Girandole: un tripudio curvilineo che si dispiega in tutte le diramazioni del blu, colore per antonomasia della profondità e della riflessione, della metafisica e della meditazione. Le lingue biancastre che girano vorticose sul pavimento invitano lo spettatore a un secondo momento visivo: gli occhi roteano e inseguono l'acquario pittorico, si alzano alle pareti e scoprono che al di sopra di loro, come una immagine doppia e composita, pendono altre infinite possibili specchiature dell'immagine. Un sistema di riflettenze, infatti, fa da cassa di risonanza all'installazione a pavimento e la moltiplica. Lo sguardo scende, sale, e infine si attesta alle pareti: qui, campeggia una grande Girandola, incorniciata: un tentativo dell'artista di delimitare il confine tra creazione e visione, tra dicibile e inspiegabile della pittura”, scrive Ilaria Bignotti.
Infine, l’esplosione di colori, gemme di luce e gioia, come una sorta di macchina d’immaginazione, affascina e meraviglia il pubblico. Il visitatore sarà incantato “da tre grandi Aleph, dispositivi tridimensionali parallelepipedi che custodiscono, in una membrana diafana e riflettente, forme interne in continuo mutamento. Un punctum che condensa quello che si scatena alle pareti: nuovi Mirror, tra le opere più iconiche di Donzelli, si dispongono infatti nell'ambiente nuovo. Sono dominati dai colori, dai rosa, dai rossi, dai bordeaux, dai gialli squillanti”.
La mostra conduce in potenziali nuovi mondi, che seducono e ai quali il nostro sguardo non è abituato.
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