Simone Sbaraglia. Immagini dal Pianeta Terra
										 
										
										
																		
																																												Simone Sbaraglia. Immagini dal Pianeta Terra
											
										
										
									Dal 3 October 2014 al 16 November 2014
Firenze
Luogo: Museo di Zoologia “La Specola”
Indirizzo: via Romana 17
Telefono per informazioni: +39 055 2055930
E-Mail info: ufficiostampa@simonesbaraglia.com
Sito ufficiale: http://www.simonesbaraglia.com
								
								“Immagini dal Pianeta Terra”, un pellegrinaggio estetico attraverso la natura dei cinque continenti. Un viaggio alla ricerca di attimi di bellezza, da custodire come testimonianza preziosa di un mondo naturale in pericolo, si inaugurerà il 3 ottobre alle 17 nello spazio dedicato alle mostre temporanee.
Direttamente da Trieste, dove la mostra è rimasta fino al 14 settembre, sono 40 le immagini di Simone Sbaraglia, maestro di fotografia naturalistica che arrivano a “ La Specola”, sezione zoologica del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.
Aperta al pubblico nel 1775, la Specola è uno tra i più antichi e grandi musei scientifici europei. Contiene, oltre 3 milioni e mezzo di animali, di cui 5.000 esposti al pubblico, la più grande Collezione al mondo di Cere Anatomiche e una prestigiosa Collezione Osteologica.
Il Torrino, da cui il nome “La Specola”, era un osservatorio astronomico ove ora sono collocati molti oggetti provenienti dalle collezioni medicee. E, infine, la Tribuna di Galileo, costruita per celebrare il famoso scienziato, è un raro esempio di architettura neoclassica.
“È un orgoglio per me poter esporre in un luogo così pieno di storia e di scienza” - dice Simone Sbaraglia - che all’inaugurazione ci regalerà le sue emozioni con la proiezione delle sue fotografie: “racconterò di un mondo lontano e a molti sconosciuto, popolato da specie animali molto spesso in via d’estinzione” - continua Sbaraglia.
“È con grande piacere che ospitiamo la mostra di Simone Sbaraglia presso il Museo di Storia Naturale di Firenze - commenta il prof. Guido Chelazzi, presidente del museo - il valore estetico, comunicativo e scientifico delle “Immagini dal Pianeta Terra” è notevole e i suoi contenuti sono perfettamente in linea con uno dei compiti più fondamentali del museo: comunicare al pubblico l’importanza della biodiversità in tutte le sue forme e sensibilizzarlo sulla necessità della sua conservazione”.
Dai deserti del sudovest americano, alle immense pianure africane, dalle distese ghiacciate dell'Alaska fino alle vaste paludi della Florida e molto altro, tutto questo raccontato con la poesia che contraddistingue il suo lavoro.
La mostra rimarrà al museo fino al 16 novembre e sarà corredata da un workshop di fotografia che si svolgerà il 25 e 26 ottobre a cura proprio di Simone Sbaraglia.
Il lavoro di Simone Sbaraglia si concentra sugli ecosistemi e le specie a rischio di estinzione.
Negli ultimi anni le sue fotografie hanno vinto moltissimi premi accreditando il suo nome ai vertici della fotografia naturalistica internazionale e della conservazione ambientale; in questo ambito Simone Sbaraglia ha realizzato servizi per le principali testate che si occupano di natura e ambiente.
Ma il suo obiettivo non si ferma qui, per Simone l’esigenza di comunicare, attraverso l’arte della fotografia, la bellezza del patrimonio naturale mondiale è alimentata dalla speranza che questo non vada perso e venga preservato per le generazioni future.
 
							
							Direttamente da Trieste, dove la mostra è rimasta fino al 14 settembre, sono 40 le immagini di Simone Sbaraglia, maestro di fotografia naturalistica che arrivano a “ La Specola”, sezione zoologica del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.
Aperta al pubblico nel 1775, la Specola è uno tra i più antichi e grandi musei scientifici europei. Contiene, oltre 3 milioni e mezzo di animali, di cui 5.000 esposti al pubblico, la più grande Collezione al mondo di Cere Anatomiche e una prestigiosa Collezione Osteologica.
Il Torrino, da cui il nome “La Specola”, era un osservatorio astronomico ove ora sono collocati molti oggetti provenienti dalle collezioni medicee. E, infine, la Tribuna di Galileo, costruita per celebrare il famoso scienziato, è un raro esempio di architettura neoclassica.
“È un orgoglio per me poter esporre in un luogo così pieno di storia e di scienza” - dice Simone Sbaraglia - che all’inaugurazione ci regalerà le sue emozioni con la proiezione delle sue fotografie: “racconterò di un mondo lontano e a molti sconosciuto, popolato da specie animali molto spesso in via d’estinzione” - continua Sbaraglia.
“È con grande piacere che ospitiamo la mostra di Simone Sbaraglia presso il Museo di Storia Naturale di Firenze - commenta il prof. Guido Chelazzi, presidente del museo - il valore estetico, comunicativo e scientifico delle “Immagini dal Pianeta Terra” è notevole e i suoi contenuti sono perfettamente in linea con uno dei compiti più fondamentali del museo: comunicare al pubblico l’importanza della biodiversità in tutte le sue forme e sensibilizzarlo sulla necessità della sua conservazione”.
Dai deserti del sudovest americano, alle immense pianure africane, dalle distese ghiacciate dell'Alaska fino alle vaste paludi della Florida e molto altro, tutto questo raccontato con la poesia che contraddistingue il suo lavoro.
La mostra rimarrà al museo fino al 16 novembre e sarà corredata da un workshop di fotografia che si svolgerà il 25 e 26 ottobre a cura proprio di Simone Sbaraglia.
Il lavoro di Simone Sbaraglia si concentra sugli ecosistemi e le specie a rischio di estinzione.
Negli ultimi anni le sue fotografie hanno vinto moltissimi premi accreditando il suo nome ai vertici della fotografia naturalistica internazionale e della conservazione ambientale; in questo ambito Simone Sbaraglia ha realizzato servizi per le principali testate che si occupano di natura e ambiente.
Ma il suo obiettivo non si ferma qui, per Simone l’esigenza di comunicare, attraverso l’arte della fotografia, la bellezza del patrimonio naturale mondiale è alimentata dalla speranza che questo non vada perso e venga preservato per le generazioni future.
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