Alessandro Mendini. L'età dei metalli

Alessandro Mendini, Oro e nero, 1992
Dal 4 April 2023 al 20 May 2023
Milano
Luogo: M77 Gallery
Indirizzo: Via Mecenate 77
Orari: 11-19
Curatori: Stephan Hamel
Telefono per informazioni: +39 0284 5712 43
E-Mail info: info@m77gallery.com
Sito ufficiale: http://www.m77gallery.com
Dal 4 aprile apre al pubblico “L’ETA’ DEI METALLI”, la mostra a cura di Stephan Hamel con la partecipazione particolare di Francesca Alfano Miglietti, dedicata al racconto dell’artista, poeta, progettista e designer Alessandro Mendini, fino al 20 maggio 2023, presso M77 Gallery.
Un grande progetto espositivo nato dalla volontà dei galleristi Giuseppe Lezzi ed Emanuela Baccaro di M77 Gallery di mostrare un’inedita visione del grande, poliedrico maestro cresciuto circondato dall’arte.
Il metallo si fa così il comune denominatore per descrivere varie tappe di un artista che ha segnato in maniera profonda la storia del design e dell’arte internazionale.
L’intenzione di Alessandro Mendini era di infondere un’anima all’oggetto, raccontare attraverso la forma, il colore e un insieme di materiali, portando poesia e arte negli aspetti più crudi e secchi di questo dialogo.
La mostra vuole presentare proprio questo, le tracce lasciate dall’artista dandone una versione inedita, oggetto di nuove possibili letture.
Oltre 55 opere di cui alcuni straordinari inediti, indagano così l’anima metallica del Maestro, scomparso nel 2019, la cui eleganza creativa ha saputo esplodere al di fuori del pentagramma del design e dell’arte contemporanea firmando e definendo la sua visione polifonica all’interno di un intero secolo.
Seguendo le indicazioni del curatore, osservando una serie di oggetti che descrivono il percorso unico di Alessandro Mendini, si nota per prima cosa la superficie che è sempre stata fondamentale per lui.
Era cosciente che per produrre un’attrazione, l’opera doveva esprimere una comunicazione, un pensiero, una spiritualità che si possono raggiungere con la materia o con una superfice. La scelta del metallo è data dalla volontà di circoscrivere un territorio del suo vastissimo lavoro. La sua poetica rimane una fonte di ispirazione importante, perché il metallo è forte, duro, luminoso; riflette e quindi fa riflettere.
Vasi, maschere, quadri, schizzi, mobili e oggetti che hanno molteplici forme e che vogliono innovare e scuotere il pensiero si alternano nel percorso espositivo. La sua è una poetica impeccabile, visionaria, la cui grammatica si declina ed articola in un multiforme universo poetico di narrazioni sorprendenti per lo spessore comunicativo dei messaggi.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini.
Un grande progetto espositivo nato dalla volontà dei galleristi Giuseppe Lezzi ed Emanuela Baccaro di M77 Gallery di mostrare un’inedita visione del grande, poliedrico maestro cresciuto circondato dall’arte.
Il metallo si fa così il comune denominatore per descrivere varie tappe di un artista che ha segnato in maniera profonda la storia del design e dell’arte internazionale.
L’intenzione di Alessandro Mendini era di infondere un’anima all’oggetto, raccontare attraverso la forma, il colore e un insieme di materiali, portando poesia e arte negli aspetti più crudi e secchi di questo dialogo.
La mostra vuole presentare proprio questo, le tracce lasciate dall’artista dandone una versione inedita, oggetto di nuove possibili letture.
Oltre 55 opere di cui alcuni straordinari inediti, indagano così l’anima metallica del Maestro, scomparso nel 2019, la cui eleganza creativa ha saputo esplodere al di fuori del pentagramma del design e dell’arte contemporanea firmando e definendo la sua visione polifonica all’interno di un intero secolo.
Seguendo le indicazioni del curatore, osservando una serie di oggetti che descrivono il percorso unico di Alessandro Mendini, si nota per prima cosa la superficie che è sempre stata fondamentale per lui.
Era cosciente che per produrre un’attrazione, l’opera doveva esprimere una comunicazione, un pensiero, una spiritualità che si possono raggiungere con la materia o con una superfice. La scelta del metallo è data dalla volontà di circoscrivere un territorio del suo vastissimo lavoro. La sua poetica rimane una fonte di ispirazione importante, perché il metallo è forte, duro, luminoso; riflette e quindi fa riflettere.
Vasi, maschere, quadri, schizzi, mobili e oggetti che hanno molteplici forme e che vogliono innovare e scuotere il pensiero si alternano nel percorso espositivo. La sua è una poetica impeccabile, visionaria, la cui grammatica si declina ed articola in un multiforme universo poetico di narrazioni sorprendenti per lo spessore comunicativo dei messaggi.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini.
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