Gilberto Zorio

Gilberto Zorio, Galleria Lia Rumma, Milano
Dal 10 May 2013 al 9 June 2013
Milano
Luogo: Galleria Lia Rumma
Indirizzo: via Stilicone 19
Orari: da martedì a sabato 11-13.30/ 14.30-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 29000101
E-Mail info: info@liarumma.it
Sito ufficiale: http://www.liarumma.it
La Galleria Lia Rumma è lieta di annunciare la mostra personale dell'artista Gilberto Zorio nella sede milanese di Via Stilicone. La mostra si svilupperà sui tre piani della galleria, in un’alternanza di luce e di buio. Gilberto Zorio si confronta con lo spazio affrontando “temi” che oscillano tra l’esperienza, il confronto, e l’ignoto.
Nella grande sala del piano terra la mostra si apre con una “Torre Stella”, costruzione di blocchi di gasbeton a pianta stellare. La stella, sin dall’antichità, è strumento d’orientamento e desiderio. Le punte della Torre si prolungheranno e si propagheranno nello spazio a raggiera, in senso orario. L’interno della Torre sarà parzialmente visibile e si vedranno nette le luminescenze provocate dall’improvvisa oscurità.
In tutta la sala appariranno i segni alchemici normalmente non visibili. Le siviere sono portantine utilizzate per il trasporto a mano di crogiuoli che contengono il bronzo fuso, incandescente, pronto per essere colato nella forma-valva della scultura in negativo. Esse normalmente svolgono il ruolo di strumenti fabbricanti la scultura, ma nel caso della mostra di Zorio si trasformano lavorando per diventare esse stesse opere d’arte. Al primo piano la mostra prosegue con un’altra Torre Stella; nello spazio di luce solare la costruzione si propaga nell’area esterna, percorrendo il terrazzo, mentre l’opera Luci, 1968 tenta di competere con il bagliore del sole pronta comunque ad illuminare se stessa e il buio a venire.
Al secondo piano, oscurato, ci saranno contenitori in pyrex, contenitori di gomma, segni e interventi visibili grazie all’uso dei materiali-coaguli ricorrenti nel lavoro di Zorio. Le luminescenze e le scariche, le scintille Tesla, saranno privilegiate nei tre piani. Luce, buio ed esplorazioni sono temi collegati, come gli elementi che indicano le portantine, la stella, le reazioni chimiche, le energie. Loro sono energie che si raccontano.
Gilberto Zorio è nato nel 1944 ad Andorno Micca, Biella. Vive e lavora a Torino. Protagonista del movimento formatosi a metà degli anni Sessanta in Italia, denominato “Arte Povera”, Gilberto Zorio dal ‘67 ad oggi oltre alle mostre in gallerie private ha esposto in numerose mostre personali allestite presso spazi espositivi pubblici come il Kunstmuseum di Lucerna (‘76), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (‘79), la Pinacoteca di Ravenna (’82), la Biennale di Venezia (‘78, ‘80, ‘86, ‘95, ‘97), il Kunstverein di Stoccarda (‘85), il Centre d'Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (‘86), il Tel Aviv Museum e lo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven (‘87), la Philadelphia Tyler School of Art (‘88), il Museu Serralves di Oporto (‘90), l'IVAM di Valencia (‘91), il Centro per l'Arte Contemporanea Pecci di Prato, Documenta di Kassel e il Musèe d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza (‘92), la Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento ('96), il Dia Center for the Arts di New York (2001), Le Creux de l'Enfer Centre d'Art Contemporain in Thiers e l'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt (2005), la Milton Keynes Gallery di Milton Keynes (2008), il MAMbo di Bologna (2009), il CGAC di Santiago de Compostela (2010), il MACRO di Roma (2010).
Nella grande sala del piano terra la mostra si apre con una “Torre Stella”, costruzione di blocchi di gasbeton a pianta stellare. La stella, sin dall’antichità, è strumento d’orientamento e desiderio. Le punte della Torre si prolungheranno e si propagheranno nello spazio a raggiera, in senso orario. L’interno della Torre sarà parzialmente visibile e si vedranno nette le luminescenze provocate dall’improvvisa oscurità.
In tutta la sala appariranno i segni alchemici normalmente non visibili. Le siviere sono portantine utilizzate per il trasporto a mano di crogiuoli che contengono il bronzo fuso, incandescente, pronto per essere colato nella forma-valva della scultura in negativo. Esse normalmente svolgono il ruolo di strumenti fabbricanti la scultura, ma nel caso della mostra di Zorio si trasformano lavorando per diventare esse stesse opere d’arte. Al primo piano la mostra prosegue con un’altra Torre Stella; nello spazio di luce solare la costruzione si propaga nell’area esterna, percorrendo il terrazzo, mentre l’opera Luci, 1968 tenta di competere con il bagliore del sole pronta comunque ad illuminare se stessa e il buio a venire.
Al secondo piano, oscurato, ci saranno contenitori in pyrex, contenitori di gomma, segni e interventi visibili grazie all’uso dei materiali-coaguli ricorrenti nel lavoro di Zorio. Le luminescenze e le scariche, le scintille Tesla, saranno privilegiate nei tre piani. Luce, buio ed esplorazioni sono temi collegati, come gli elementi che indicano le portantine, la stella, le reazioni chimiche, le energie. Loro sono energie che si raccontano.
Gilberto Zorio è nato nel 1944 ad Andorno Micca, Biella. Vive e lavora a Torino. Protagonista del movimento formatosi a metà degli anni Sessanta in Italia, denominato “Arte Povera”, Gilberto Zorio dal ‘67 ad oggi oltre alle mostre in gallerie private ha esposto in numerose mostre personali allestite presso spazi espositivi pubblici come il Kunstmuseum di Lucerna (‘76), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (‘79), la Pinacoteca di Ravenna (’82), la Biennale di Venezia (‘78, ‘80, ‘86, ‘95, ‘97), il Kunstverein di Stoccarda (‘85), il Centre d'Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (‘86), il Tel Aviv Museum e lo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven (‘87), la Philadelphia Tyler School of Art (‘88), il Museu Serralves di Oporto (‘90), l'IVAM di Valencia (‘91), il Centro per l'Arte Contemporanea Pecci di Prato, Documenta di Kassel e il Musèe d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza (‘92), la Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento ('96), il Dia Center for the Arts di New York (2001), Le Creux de l'Enfer Centre d'Art Contemporain in Thiers e l'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt (2005), la Milton Keynes Gallery di Milton Keynes (2008), il MAMbo di Bologna (2009), il CGAC di Santiago de Compostela (2010), il MACRO di Roma (2010).
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