Sony World Photography Awards 2025

Sony World Photography Awards 2025
Dal 12 June 2025 al 28 September 2025
Milano
Luogo: Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Indirizzo: P.zza S. Eustorgio 3
Orari: Martedì - domenica, dalle 10 alle 18 La biglietteria chiude alle 17:30 Ingresso serale: Lunedì – domenica, dalle 17:30 alle 22:30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
Curatori: Barbara Silbe
Costo del biglietto: intero 9 €, ridotto 7 €. Ingresso serale € 12 Aperitivo a InChiostro bistrot+ingresso in mostra
Sito ufficiale: http://www.sony.it
Dopo la cerimonia di premiazione dei Sony World Photography Awards, svoltasi il 16 aprile presso la Somerset House di Londra, le opere vincitrici saranno esposte in Italia al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, dal 12 giugno al 28 settembre 2025, in una mostra curata da Barbara Silbe.
Giunti alla diciottesima edizione, i Sony World Photography Awards sono ormai un evento imperdibile per gli appassionati di fotografia. Questo prestigioso appuntamento annuale celebra le eccellenze fotografiche internazionali, mettendo in luce le opere e i racconti più significativi dell'anno appena trascorso.
Tra le 144 fotografie presentate a Milano, di 53 autori differenti, spicca l'opera The Anthropocene Illusion di Zed Nelson, fotografo britannico premiato con il prestigioso titolo di Photographer of the Year. Il progetto esamina gli spazi artificiali creati dall'uomo come mezzo per "sperimentare" e interagire con la natura, dai parchi safari, alle riserve naturali e ai resort, ai musei di storia naturale, agli zoo e alle città sostenibili. Nelson usa queste costruzioni come lente attraverso cui esplorare la dissonanza tra il desiderio umano di rimanere in contatto con la natura e la continua distruzione ambientale causata dall'attività umana.
Tra i lavori esposti, si segnala quello di Chantal Pinzi - Shred the Patriarchy – prima classificata nella categoria SPORT del concorso Professional. In mostra anche le opere degli altri fotografi italiani che si sono classificati al secondo e terzo posto in diverse categorie: Giovanni Capriotti (2° classificato, categoria PROSPETTIVE) e Alessandro Gandolfi (3° classificato, categoria STILL LIFE).
“Siamo felici di rinnovare l’impegno di Sony nel portare in Italia la mostra dei Sony World Photography Awards – dichiara Stéphane Labrousse, Country Head di Sony in Italia - perché si conferma un’occasione unica per creare un incontro tra le eccellenze della fotografia mondiale e il pubblico italiano. Siamo altrettanto felici di portarla per il terzo anno consecutivo al Museo Diocesano Carlo Maria Martini che, con la sua fama di bacino d’eccellenza dell’arte visiva, si conferma il contesto ideale per accogliere le migliori fotografie del 2025. Opere che raccontano il mondo attraverso la narrazione visiva di fotografi professionisti, ma non solo, perché il premio accoglie e dà visibilità anche a giovani fotografi, scuole di fotografia e appassionati, nelle quattro categorie di cui si compone: Professional, Open, Youth e Student. Mi piace sottolineare che, tra tutte le diverse categorie dei Sony World Photography Awards 2025, sono state presentate oltre 419.000 immagini da più di 200 paesi, quindi stiamo parlando di un progetto estremamente eterogeneo per approccio, linguaggio stilistico e cultura. Siamo orgogliosi che in questa edizione l’Italia sia stata ben rappresentata da eccellenti fotografi, tre dei quali hanno raggiunto il podio nelle rispettive categorie. Infine, vorrei ricordare che, la scelta di essere partner della World Photography Organization dall’anno zero, sottolinea la volontà di Sony di contribuire al mondo della fotografia, non solo con l’innovazione tecnologica, ma anche e soprattutto con la visibilità e il supporto che questo premio fornisce.”
Barbara Silbe, giornalista, co-fondatrice e direttore responsabile di EyesOpen! Magazine e curatrice della mostra, sottolinea: "Questa esposizione è programmata subito dopo le scintillanti premiazioni di Londra (di metà aprile), e a un mese dalla chiusura della successiva mostra che si tiene alla Somerset House, ma non ne è una replica. Con sensibilità diversa da quella britannica, che per esigenze di spazio suddivide le opere in macro-argomenti e micro-sezioni, per il Museo Diocesano ho pensato a un percorso di visita di ampio respiro, dove le narrazioni hanno sempre al centro l’esperienza umana, le contraddizioni che la caratterizzano, così come la sua bellezza, in perfetta armonia con i temi cari alla diocesi ambrosiana. Interamente prodotta in Italia, come ogni anno la rassegna è frutto di un intenso lavoro di selezione dei progetti e di ideazione del percorso di visita, che dà innanzitutto importanza agli autori e alle storie che hanno consentito loro di salire sul podio e diffondere nel mondo il loro lavoro grazie al contest. Dal Sudafrica alla Cina, dall’Islanda al Sudamerica, fino al Giappone, all’Ucraina, agli Stati Uniti o al nostro Paese, le fotografie esposte porteranno il visitatore dentro a vicende affascinanti avvenute nel mondo, a volte tristi o allegre, fermate dallo sguardo potente di autori giovani o già affermati, che confermano ogni anno quale ruolo profondo di testimonianza e memoria possa assumere la fotografia nella società contemporanea. Questa edizione stupisce anche per qualche guizzo sorprendente come i ritratti alle toilette pubbliche di Tokio, una residenza per artisti sulla Luna, le signore boliviane che giocano a golf o le ragazze che trovano il loro riscatto sullo skateboard, scelte curiose della giuria londinese che sembra sempre più attenta a una lettura artistica ed estetica dell’immagine".
Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano Carlo Maria Martini afferma: “Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini è lieto di ospitare per il terzo anno la sede italiana della mostra dei Sony World Photography Awards, proseguendo nella proposta di esposizioni di fotografia nell’ambito del proprio progetto culturale che vede un alternarsi di mostre dedicate ai grandi nomi internazionali e rassegne che riguardano il lavoro di autori contemporanei. La fotografia è un linguaggio affascinante, in grado di suggerire riflessioni su temi di grande attualità. Gli autori selezionati in questa rassegna rivolgono la loro attenzione a tematiche come la sostenibilità, i cambiamenti climatici, il volontariato, le relazioni umane. Tutti argomenti che chiedono, a chi guarda questi scatti, una riflessione su ciò che davvero ci interessa e sulle responsabilità di tutti e di ciascuno, e che sollecitano riflessioni profonde in linea con quanto il Museo cerca di proporre ai propri visitatori. Siamo pertanto lieti di condividere con Sony una parte di questo percorso, nei mesi in cui, anche grazie alle aperture serali del chiostro, il Museo è particolarmente frequentato da un pubblico giovane”.
Giunti alla diciottesima edizione, i Sony World Photography Awards sono ormai un evento imperdibile per gli appassionati di fotografia. Questo prestigioso appuntamento annuale celebra le eccellenze fotografiche internazionali, mettendo in luce le opere e i racconti più significativi dell'anno appena trascorso.
Tra le 144 fotografie presentate a Milano, di 53 autori differenti, spicca l'opera The Anthropocene Illusion di Zed Nelson, fotografo britannico premiato con il prestigioso titolo di Photographer of the Year. Il progetto esamina gli spazi artificiali creati dall'uomo come mezzo per "sperimentare" e interagire con la natura, dai parchi safari, alle riserve naturali e ai resort, ai musei di storia naturale, agli zoo e alle città sostenibili. Nelson usa queste costruzioni come lente attraverso cui esplorare la dissonanza tra il desiderio umano di rimanere in contatto con la natura e la continua distruzione ambientale causata dall'attività umana.
Tra i lavori esposti, si segnala quello di Chantal Pinzi - Shred the Patriarchy – prima classificata nella categoria SPORT del concorso Professional. In mostra anche le opere degli altri fotografi italiani che si sono classificati al secondo e terzo posto in diverse categorie: Giovanni Capriotti (2° classificato, categoria PROSPETTIVE) e Alessandro Gandolfi (3° classificato, categoria STILL LIFE).
“Siamo felici di rinnovare l’impegno di Sony nel portare in Italia la mostra dei Sony World Photography Awards – dichiara Stéphane Labrousse, Country Head di Sony in Italia - perché si conferma un’occasione unica per creare un incontro tra le eccellenze della fotografia mondiale e il pubblico italiano. Siamo altrettanto felici di portarla per il terzo anno consecutivo al Museo Diocesano Carlo Maria Martini che, con la sua fama di bacino d’eccellenza dell’arte visiva, si conferma il contesto ideale per accogliere le migliori fotografie del 2025. Opere che raccontano il mondo attraverso la narrazione visiva di fotografi professionisti, ma non solo, perché il premio accoglie e dà visibilità anche a giovani fotografi, scuole di fotografia e appassionati, nelle quattro categorie di cui si compone: Professional, Open, Youth e Student. Mi piace sottolineare che, tra tutte le diverse categorie dei Sony World Photography Awards 2025, sono state presentate oltre 419.000 immagini da più di 200 paesi, quindi stiamo parlando di un progetto estremamente eterogeneo per approccio, linguaggio stilistico e cultura. Siamo orgogliosi che in questa edizione l’Italia sia stata ben rappresentata da eccellenti fotografi, tre dei quali hanno raggiunto il podio nelle rispettive categorie. Infine, vorrei ricordare che, la scelta di essere partner della World Photography Organization dall’anno zero, sottolinea la volontà di Sony di contribuire al mondo della fotografia, non solo con l’innovazione tecnologica, ma anche e soprattutto con la visibilità e il supporto che questo premio fornisce.”
Barbara Silbe, giornalista, co-fondatrice e direttore responsabile di EyesOpen! Magazine e curatrice della mostra, sottolinea: "Questa esposizione è programmata subito dopo le scintillanti premiazioni di Londra (di metà aprile), e a un mese dalla chiusura della successiva mostra che si tiene alla Somerset House, ma non ne è una replica. Con sensibilità diversa da quella britannica, che per esigenze di spazio suddivide le opere in macro-argomenti e micro-sezioni, per il Museo Diocesano ho pensato a un percorso di visita di ampio respiro, dove le narrazioni hanno sempre al centro l’esperienza umana, le contraddizioni che la caratterizzano, così come la sua bellezza, in perfetta armonia con i temi cari alla diocesi ambrosiana. Interamente prodotta in Italia, come ogni anno la rassegna è frutto di un intenso lavoro di selezione dei progetti e di ideazione del percorso di visita, che dà innanzitutto importanza agli autori e alle storie che hanno consentito loro di salire sul podio e diffondere nel mondo il loro lavoro grazie al contest. Dal Sudafrica alla Cina, dall’Islanda al Sudamerica, fino al Giappone, all’Ucraina, agli Stati Uniti o al nostro Paese, le fotografie esposte porteranno il visitatore dentro a vicende affascinanti avvenute nel mondo, a volte tristi o allegre, fermate dallo sguardo potente di autori giovani o già affermati, che confermano ogni anno quale ruolo profondo di testimonianza e memoria possa assumere la fotografia nella società contemporanea. Questa edizione stupisce anche per qualche guizzo sorprendente come i ritratti alle toilette pubbliche di Tokio, una residenza per artisti sulla Luna, le signore boliviane che giocano a golf o le ragazze che trovano il loro riscatto sullo skateboard, scelte curiose della giuria londinese che sembra sempre più attenta a una lettura artistica ed estetica dell’immagine".
Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano Carlo Maria Martini afferma: “Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini è lieto di ospitare per il terzo anno la sede italiana della mostra dei Sony World Photography Awards, proseguendo nella proposta di esposizioni di fotografia nell’ambito del proprio progetto culturale che vede un alternarsi di mostre dedicate ai grandi nomi internazionali e rassegne che riguardano il lavoro di autori contemporanei. La fotografia è un linguaggio affascinante, in grado di suggerire riflessioni su temi di grande attualità. Gli autori selezionati in questa rassegna rivolgono la loro attenzione a tematiche come la sostenibilità, i cambiamenti climatici, il volontariato, le relazioni umane. Tutti argomenti che chiedono, a chi guarda questi scatti, una riflessione su ciò che davvero ci interessa e sulle responsabilità di tutti e di ciascuno, e che sollecitano riflessioni profonde in linea con quanto il Museo cerca di proporre ai propri visitatori. Siamo pertanto lieti di condividere con Sony una parte di questo percorso, nei mesi in cui, anche grazie alle aperture serali del chiostro, il Museo è particolarmente frequentato da un pubblico giovane”.
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