Daniele Ratti. Due cuori e una capanna

© Daniele Ratti | Casa Macaluso – Mailander, Castelnuovo Berardenga, Italia, Ottobre 2020
Dal 12 June 2025 al 14 September 2025
Napoli
Luogo: Gallerie d'Italia - Napoli
Indirizzo: Via Toledo 177
Costo del biglietto: intero 7€, ridotto 4€, gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo
Telefono per informazioni: 800 167 619
E-Mail info: napoli@gallerieditalia.com
Sito ufficiale: http://gallerieditalia.com
Le Gallerie d'Italia - Napoli, dal 12 giugno al 14 settembre 2025, presentano “Due cuori e una capanna”, il progetto fotografico con cui Daniele Ratti esplora il legame tra le grandi storie d'amore e l'architettura che le ha ospitate. Un modo di dire che, nel corso del tempo è stato acquisito nel linguaggio comune quale espressione informale, per indicare l'armonia tra due persone che si amano, all'interno di uno spazio condiviso, qualunque esso sia.
La riflessione dell'autore muove dalla storia dell'architettura, dove la capanna è simbolo dell'abitazione primitiva, rifugio primordiale per difendersi dalle avversità della natura e modello che gli architetti moderni hanno tenuto a mente come archetipo della prima casa.
Le due matrici costituite dall'intimità familiare e dal disegno architettonico, rappresentano il punto di partenza per un viaggio, iniziato nel 2020 e conclusosi nel 2024, tra abitazioni straordinarie per le loro caratteristiche progettuali e per le coppie che le hanno elette a propria dimora, ivi costruendo una memoria che la fotografia di Daniele Ratti ha saputo cogliere e raccontare.
L'esposizione offre ai visitatori la chiave di accesso in alloggi privati, svelando luci e ombre, stanze e dettagli, progetti e pensieri, che si snodano all'interno delle mura domestiche, in cui le storie e i sentimenti di chi le ha abitate, sono da sempre custoditi. Attraverso l'esposizione di 42 fotografie – scelte tra un ampio corpus di produzione quali immagini più rappresentative del progetto – lo sguardo intimo di Daniele Ratti condurrà il pubblico in un percorso inedito tra gli spazi di dimore storiche e architetture moderne o contemporanee, conosciute e meno note, in cui si snodano vicende amorose, che testimoniano legami di appartenenza a quei luoghi e non ad altri.
Il percorso sarà introdotto da un testo a firma della curatrice, Benedetta Donato, e dalla biografia dell'autore. Tramite le fotografie e i testi di approfondimento sarà possibile scoprire angoli diversi e nascosti di ogni casa, ripresi da originali punti di vista, per rintracciare quei dettagli che rappresentano l'estensione in forma architettonica di storie e sentimenti.
Grazie allo sguardo dell'autore, i luoghi, le architetture, gli arredi e gli oggetti diventano segni concreti e contemporaneamente evocativi, in grado di riportare atmosfere e vissuti, di trascendere il tempo e di rendere visibile qualcosa, che per sua natura non lo è. Una ricerca singolare che restituisce istantanee di memorie preziose in forma di narrazione visiva.
Daniele Ratti (Milano, 1974), vive e lavora a Torino.
Dopo la laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino, dal 2000 si dedica alla fotografia. La prima personale risale al 2004. Al percorso autoriale affianca attività di tipo curatoriale, tra le quali si ricorda la direzione artistica di Paratissima a Torino.
Ha esposto durante EXPO 2015 a Milano e presso le Gallerie d'Italia di Milano, nell'ambito di un progetto curato da Mario Calabresi.
Il progetto Next Stop è stato selezionato per The COVID-19 Visual Project. A Time of Distance (2020), Festival Cortona On The Move.
Ha partecipato alla mostra collettiva Volti e racconti dai margini: Fotografia e arte da Afghanistan, Tanzania, Kenya e Ucraina, nell'ambito del WeWorld festival (maggio 2025).
Le sue fotografie sono state pubblicate su diverse testate nazionali ed internazionali.
Sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del PAN – Palazzo delle Arti di Napoli e della Fondazione Bartoli Felter di Cagliari.
La riflessione dell'autore muove dalla storia dell'architettura, dove la capanna è simbolo dell'abitazione primitiva, rifugio primordiale per difendersi dalle avversità della natura e modello che gli architetti moderni hanno tenuto a mente come archetipo della prima casa.
Le due matrici costituite dall'intimità familiare e dal disegno architettonico, rappresentano il punto di partenza per un viaggio, iniziato nel 2020 e conclusosi nel 2024, tra abitazioni straordinarie per le loro caratteristiche progettuali e per le coppie che le hanno elette a propria dimora, ivi costruendo una memoria che la fotografia di Daniele Ratti ha saputo cogliere e raccontare.
L'esposizione offre ai visitatori la chiave di accesso in alloggi privati, svelando luci e ombre, stanze e dettagli, progetti e pensieri, che si snodano all'interno delle mura domestiche, in cui le storie e i sentimenti di chi le ha abitate, sono da sempre custoditi. Attraverso l'esposizione di 42 fotografie – scelte tra un ampio corpus di produzione quali immagini più rappresentative del progetto – lo sguardo intimo di Daniele Ratti condurrà il pubblico in un percorso inedito tra gli spazi di dimore storiche e architetture moderne o contemporanee, conosciute e meno note, in cui si snodano vicende amorose, che testimoniano legami di appartenenza a quei luoghi e non ad altri.
Il percorso sarà introdotto da un testo a firma della curatrice, Benedetta Donato, e dalla biografia dell'autore. Tramite le fotografie e i testi di approfondimento sarà possibile scoprire angoli diversi e nascosti di ogni casa, ripresi da originali punti di vista, per rintracciare quei dettagli che rappresentano l'estensione in forma architettonica di storie e sentimenti.
Grazie allo sguardo dell'autore, i luoghi, le architetture, gli arredi e gli oggetti diventano segni concreti e contemporaneamente evocativi, in grado di riportare atmosfere e vissuti, di trascendere il tempo e di rendere visibile qualcosa, che per sua natura non lo è. Una ricerca singolare che restituisce istantanee di memorie preziose in forma di narrazione visiva.
Daniele Ratti (Milano, 1974), vive e lavora a Torino.
Dopo la laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino, dal 2000 si dedica alla fotografia. La prima personale risale al 2004. Al percorso autoriale affianca attività di tipo curatoriale, tra le quali si ricorda la direzione artistica di Paratissima a Torino.
Ha esposto durante EXPO 2015 a Milano e presso le Gallerie d'Italia di Milano, nell'ambito di un progetto curato da Mario Calabresi.
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