Fabio Borg. Radici

Fabio Borg, Gli ultimi alberi, cm. 40x40
Dal 13 April 2022 al 24 April 2022
Roma
Luogo: Galleria Vittoria
Indirizzo: Via Margutta 103
Orari: tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19, per appuntamento via mail
Curatori: Tiziano M. Todi
E-Mail info: info@galleriavittoria.com
Sito ufficiale: http://www.galleriavittoria.com
Sarà inaugurata il 13 aprile alle ore 18.00 “Radici” mostra personale dell’artista maltese Fabio Borg a cura di Tiziano M. Todi, presso la Galleria Vittoria e rimarrà aperta fino al 24 aprile 2022.
L’artista vuole dare un segno tangibile delle sue radici di origini italiane, che pur essendo diventato cittadino del mondo approda con emozioni sottili ed evanescenti a Roma. Le sue radici riemergono dal passato, ancorate alla terra creano un dialogo tra gli alberi, il cielo e il mondo reale. Un’estetica irruente racconta, attraverso i colori, i luoghi della memoria, fatti di assenza, presenza e di speranza, attraverso malinconie lontane, che riconducono la sua pittura alla memoria con evanescenti sfumature, colori intimi ed immaginari, ripresi da reconditi cassetti della memoria che creano nell’opera una struttura onirica permettendo al visitatore di addentrarsi in questa realtà personale dell’artista.
Una volta entrati interamente nell’opera di Fabio Borg prendiamo consapevolezza che, in realtà, non c’è il senso di solitudine, disagio o drammaticità, bensì scenari vivi e dinamici dove natura e colore si fondono, in una visione della realtà dove l’artista ha deciso di interpretare la natura in cui identità e ritualità ritrovano radici in orizzonti misteriosi.
Borg spazia in varie tematiche, attualmente la sua ispirazione viene da paesaggi maltesi, specie quelli campestri. Influenzato inconsciamente da ciò che lo circonda, dipinge e cattura luoghi in modo da preservare la loro bellezza per le future generazioni. Questi paesaggi evocano emozioni nello spettatore, molte scene hanno percorsi che conducono nella boscaglia e nell'ignoto, attirando delicatamente l'occhio nell'opera d'arte stessa. Le sue composizioni sono caratterizzate da arrangiamenti audaci e pianure strutturate di colore terroso, che mettono in risalto lo sfondo. Il lavoro di Borg cattura l'essenza delle emozioni che sono determinate dalla sua particolare prospettiva ponendo lo spettatore su un punto di vista simile a quello dell’artista
Fabio Borg afferma: "Dipingere alberi per me è come un linguaggio universale della natura, in cui posso raccontare una storia diversa ogni volta che dipingo".
L’artista vuole dare un segno tangibile delle sue radici di origini italiane, che pur essendo diventato cittadino del mondo approda con emozioni sottili ed evanescenti a Roma. Le sue radici riemergono dal passato, ancorate alla terra creano un dialogo tra gli alberi, il cielo e il mondo reale. Un’estetica irruente racconta, attraverso i colori, i luoghi della memoria, fatti di assenza, presenza e di speranza, attraverso malinconie lontane, che riconducono la sua pittura alla memoria con evanescenti sfumature, colori intimi ed immaginari, ripresi da reconditi cassetti della memoria che creano nell’opera una struttura onirica permettendo al visitatore di addentrarsi in questa realtà personale dell’artista.
Una volta entrati interamente nell’opera di Fabio Borg prendiamo consapevolezza che, in realtà, non c’è il senso di solitudine, disagio o drammaticità, bensì scenari vivi e dinamici dove natura e colore si fondono, in una visione della realtà dove l’artista ha deciso di interpretare la natura in cui identità e ritualità ritrovano radici in orizzonti misteriosi.
Borg spazia in varie tematiche, attualmente la sua ispirazione viene da paesaggi maltesi, specie quelli campestri. Influenzato inconsciamente da ciò che lo circonda, dipinge e cattura luoghi in modo da preservare la loro bellezza per le future generazioni. Questi paesaggi evocano emozioni nello spettatore, molte scene hanno percorsi che conducono nella boscaglia e nell'ignoto, attirando delicatamente l'occhio nell'opera d'arte stessa. Le sue composizioni sono caratterizzate da arrangiamenti audaci e pianure strutturate di colore terroso, che mettono in risalto lo sfondo. Il lavoro di Borg cattura l'essenza delle emozioni che sono determinate dalla sua particolare prospettiva ponendo lo spettatore su un punto di vista simile a quello dell’artista
Fabio Borg afferma: "Dipingere alberi per me è come un linguaggio universale della natura, in cui posso raccontare una storia diversa ogni volta che dipingo".
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