Dal 30 giugno
La Galleria Palatina rende merito a Carlo Dolci
Carlo Dolci
Ludovica Sanfelice
30/06/2015
Firenze - Dal 30 giugno, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti rende omaggio a Carlo Dolci, artista fiorentino che nel Seicento, al servizio della famiglia granducale dei Medici, realizzò gioielli pittorici cari ai più raffinati collezionisti. Le diverse fasi dell’attività di Dolci si succedono all’interno di un percorso antologico tra la Sala Bianca e gli ambienti adiacenti dove sarà presentata una selezione di circa settanta opere di levigata bellezza che dalle prove giovanili si spingeranno fino ai capolavori della maturità.
Alle opere già note da tempo si affiancheranno dipinti recuperati negli ultimi tempi o finora inediti, come il Ritratto del Beato Angelico eseguito da Dolci nel 1648 per la sua ammissione all’Accademia delle Arti del Disegno, che finora si credeva perduto.
Anche una raccolta grafica di disegni provenienti da varie collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali si unirà al campionario pittorico per testimoniare il rigore e la finezza esecutiva che caratterizzarono l’arte di Dolci. E non mancheranno pitture degli allievi e composizioni di confronto per approfondire la conoscenza della dimensione in cui l’artista visse e prosperò creativamente.
Anche il catalogo proporrà indagini particolareggiate sulla vita e la carriera di un maestro poco esplorato dai testi critici, contribuendo a divulgarne il peso.
Per approfondimenti:
Scheda della mostra "Io Carlo Dolci. Carlo Dolci Firenze 1616-1687"
Guida d'arte di Firenze
Alle opere già note da tempo si affiancheranno dipinti recuperati negli ultimi tempi o finora inediti, come il Ritratto del Beato Angelico eseguito da Dolci nel 1648 per la sua ammissione all’Accademia delle Arti del Disegno, che finora si credeva perduto.
Anche una raccolta grafica di disegni provenienti da varie collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali si unirà al campionario pittorico per testimoniare il rigore e la finezza esecutiva che caratterizzarono l’arte di Dolci. E non mancheranno pitture degli allievi e composizioni di confronto per approfondire la conoscenza della dimensione in cui l’artista visse e prosperò creativamente.
Anche il catalogo proporrà indagini particolareggiate sulla vita e la carriera di un maestro poco esplorato dai testi critici, contribuendo a divulgarne il peso.
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Scheda della mostra "Io Carlo Dolci. Carlo Dolci Firenze 1616-1687"
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