Il papier di Austerlitz
Il papier peint di Austerlitz
13/12/2005
A duecento anni dalla battaglia di Austerlitz, il Museo Napoleonico estrae per la prima volta dai suoi depositi un papier-peint panoramico dedicato a quella che fu chiamata “La battaglia dei Tre Imperatori”. In questo papier peint, sorta di carta da parati, un ibrido tra il prodotto artistico e il prodotto industriale, emerge un certo tipo di bonapartismo databile, in questo caso, tra il 1829 e il 1830.
Restaurata ed allestita in una sala del Museo Napoleonico, la carta ingloba i Tre Imperatori tra le mura domestiche, in un particolare salotto trasformato in campo di battaglia. La preziosa carta fu donata, non integra, nel 1937 ad Antonio Muñoz, allora a capo delle Antichità e Belle Arti del Governatorato di Roma, da un anonimo romano di piazza S. Carlo a’ Catinari, il quale purtroppo aveva provveduto, prima della donazione, a trattenerne la parte centrale, costituita da 10 rotoli, in cui vi era dipinto Napoleone e il suo stato maggiore.
Questa parte mancante è riprodotta in mostra, grazie alla collaborazione del Deutsches Tapetenmuseum di Kassel, che possiede una delle otto edizioni conosciute di questo papier peint. I papiers peints, prodotti in piccole tirature di 100-200 esemplari con il metodo di stampaggio a mano da cliché di legno intagliato, erano stati ideati per impreziosire le pareti dei salotti, in genere però con temi decorativi o paesaggistici non così “impegnativi”.
Il papier peint in mostra, è invece una interessante testimonianza a stampa della leggenda napoleonica, nata immediatamente dopo la morte a Sant’Elena dell’imperatore e comunicata anche attraverso gli oggetti più strani dell’arte applicata e dell’oggettistica.
La Battaglia in una stanza. Il papier paint di Austerlitz
Roma, Museo Napoleonico, P.zza di Ponte Umberto I, 1
Fino al 4 giugno 2006
Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00. Lunedì chiuso
Restaurata ed allestita in una sala del Museo Napoleonico, la carta ingloba i Tre Imperatori tra le mura domestiche, in un particolare salotto trasformato in campo di battaglia. La preziosa carta fu donata, non integra, nel 1937 ad Antonio Muñoz, allora a capo delle Antichità e Belle Arti del Governatorato di Roma, da un anonimo romano di piazza S. Carlo a’ Catinari, il quale purtroppo aveva provveduto, prima della donazione, a trattenerne la parte centrale, costituita da 10 rotoli, in cui vi era dipinto Napoleone e il suo stato maggiore.
Questa parte mancante è riprodotta in mostra, grazie alla collaborazione del Deutsches Tapetenmuseum di Kassel, che possiede una delle otto edizioni conosciute di questo papier peint. I papiers peints, prodotti in piccole tirature di 100-200 esemplari con il metodo di stampaggio a mano da cliché di legno intagliato, erano stati ideati per impreziosire le pareti dei salotti, in genere però con temi decorativi o paesaggistici non così “impegnativi”.
Il papier peint in mostra, è invece una interessante testimonianza a stampa della leggenda napoleonica, nata immediatamente dopo la morte a Sant’Elena dell’imperatore e comunicata anche attraverso gli oggetti più strani dell’arte applicata e dell’oggettistica.
La Battaglia in una stanza. Il papier paint di Austerlitz
Roma, Museo Napoleonico, P.zza di Ponte Umberto I, 1
Fino al 4 giugno 2006
Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00. Lunedì chiuso
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | In mostra a Roma fino all’8 marzo
Giorgione e il ritratto, da Budapest a Palazzo Barberini
-
Roma | Dal 4 dicembre al Museo dell’Ara Pacis
Alle origini della pittura moderna con i capolavori del Detroit Institute of Arts
-
Mondo | Fino al 1° marzo al musée des Beaux-Arts
Étretat oltre le scogliere. Un luogo del mito, nei pennelli di Courbet, Monet, Matisse, si racconta a Lione
-
Firenze | Dal 14 marzo 2026
Rothko a Firenze, la grande mostra di Palazzo Strozzi
-
Roma | Dal 29 novembre al 12 aprile
La Grecia a Roma: ai Musei capitolini oltre 150 capolavori raccontano una storia di passione e ritorni
-
Milano | Dal 27 febbraio a Milano
La Belle Époque secondo Troubetzkoy, lo scultore impressionista (e vegetariano)