Le note dipinte sul posteriore di un personaggio
Il trittico di Bosch rivela uno spartito misterioso, una blogger lo interpreta

Hieronymus Bosch, Il giardino delle delizie, Museo del Prado, Madrid
E.B.
13/02/2014
Tra i quasi tre milioni di visitatori che varcano le porte del Museo del Prado a Madrid, probabilmente pochi si saranno soffermati a sufficienza su ogni singolo dettaglio del "Il giardino delle delizie".
Il trittico dipinto da Hieronymus Bosch a cavallo tra la fine del '400 e i primi anni del '500, è costellato di piccole figure, fanciulle danzanti, animali fantastici, ma anche vittime torturate, confinate nel più scuro dei pannelli laterali, destinato ai tormenti della dannazione. Tra queste, il pittore olandese ritrae un personaggio dalle caratteristiche piuttosto insolite: sul suo corpo, in particolare suo suo "lato b", è raffigurato uno spartito.
Le note, difficili da individuare ad una prima occhiata, non sono sfuggite a una blogger americana, che per divertimento ha trascritto il testo, "supponendo - spiega - che la seconda linea del pentagramma fosse Do, come accade comunemente nei canti dell'epoca".
Il risultato, interpretato con l'aiuto di un pianoforte, è stato pubblicato sulla sua pagina Tumblr, riscuotendo un grande successo e guadagnandosi l'attenzione di The Guardian.
In Italia molte opere di Bosch sono conservate a Venezia, presso Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa. Qui, in una sala a lui dedicata, sono esposte le quattro tavole che compongono le "Visioni dell'aldilà", forse parte di un misterioso polittico di cui non si conosce la parte centrale.
Il trittico dipinto da Hieronymus Bosch a cavallo tra la fine del '400 e i primi anni del '500, è costellato di piccole figure, fanciulle danzanti, animali fantastici, ma anche vittime torturate, confinate nel più scuro dei pannelli laterali, destinato ai tormenti della dannazione. Tra queste, il pittore olandese ritrae un personaggio dalle caratteristiche piuttosto insolite: sul suo corpo, in particolare suo suo "lato b", è raffigurato uno spartito.
Le note, difficili da individuare ad una prima occhiata, non sono sfuggite a una blogger americana, che per divertimento ha trascritto il testo, "supponendo - spiega - che la seconda linea del pentagramma fosse Do, come accade comunemente nei canti dell'epoca".
Il risultato, interpretato con l'aiuto di un pianoforte, è stato pubblicato sulla sua pagina Tumblr, riscuotendo un grande successo e guadagnandosi l'attenzione di The Guardian.
In Italia molte opere di Bosch sono conservate a Venezia, presso Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa. Qui, in una sala a lui dedicata, sono esposte le quattro tavole che compongono le "Visioni dell'aldilà", forse parte di un misterioso polittico di cui non si conosce la parte centrale.
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