Tra gli obiettivi principali: promuovere il dialogo tra diverse civiltà
Inaugurato a Toronto il Museo Aga Khan
Fath 'Ali Shah seduto su un trono decorato con pietre preziose
L.S.
20/09/2014
Il Museo Aga Khan apre a Toronto con lo spirito di favorire scambi tra la civiltà musulmana e le altre culture. Si tratta del primo museo del continente americano dedicato completamente all’arte a alle culture islamiche.
I progetti dello spazio espositivo e dell’adiacente Centro Ismaelita sono opera dell’architetto giapponese Fumihiko Maki che ha spiegato come l’edificio sia dominato da linee angolari e sia posizionato a 45° rispetto al nord perchè tutte le superfici esterne ricevano luce durante la giornata. All’interno, lo spazio è invece organizzato per accogliere sia le collezioni sia i programmi culturali di carattere educativo che il museo intende promuovere.
L’investimento congiunto dell’Aga Khan Development Network e dell’Aga Khan Trust for Culture si aggira sui 300 milioni di dollari. Denaro messo al servizio dall’idea strategica di creare un’istituzione volta a stabilire un legame identitario con le minoranze musulmane e a diffondere la conoscenza delle società e della storia dell’Islam, ancora poco familiari al mondo Occidentale, specialmente in Nord America.
Anche la decisione di insediare il progetto a Toronto si basa su una serie di astute considerazioni: la città ad essere ben collegata, manifesta una forte attitudine al multiculturalismo.
In occasione dell’apertura, accanto alla collezione permanente composta da più di mille oggetti (manoscritti, dipinti, miniature, ceramiche, tessuti e strumenti musicali), sono in cartello due esposizioni temporali: la prima è dedicata ad una raccolta di miniature realizzate in Iran e India nei secoli XVI e XVII; la seconda abbraccia il lavoro di un gruppo di artisti contemporanei pachistani.
I progetti dello spazio espositivo e dell’adiacente Centro Ismaelita sono opera dell’architetto giapponese Fumihiko Maki che ha spiegato come l’edificio sia dominato da linee angolari e sia posizionato a 45° rispetto al nord perchè tutte le superfici esterne ricevano luce durante la giornata. All’interno, lo spazio è invece organizzato per accogliere sia le collezioni sia i programmi culturali di carattere educativo che il museo intende promuovere.
L’investimento congiunto dell’Aga Khan Development Network e dell’Aga Khan Trust for Culture si aggira sui 300 milioni di dollari. Denaro messo al servizio dall’idea strategica di creare un’istituzione volta a stabilire un legame identitario con le minoranze musulmane e a diffondere la conoscenza delle società e della storia dell’Islam, ancora poco familiari al mondo Occidentale, specialmente in Nord America.
Anche la decisione di insediare il progetto a Toronto si basa su una serie di astute considerazioni: la città ad essere ben collegata, manifesta una forte attitudine al multiculturalismo.
In occasione dell’apertura, accanto alla collezione permanente composta da più di mille oggetti (manoscritti, dipinti, miniature, ceramiche, tessuti e strumenti musicali), sono in cartello due esposizioni temporali: la prima è dedicata ad una raccolta di miniature realizzate in Iran e India nei secoli XVI e XVII; la seconda abbraccia il lavoro di un gruppo di artisti contemporanei pachistani.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Siena | Risale al V secolo a.C. l’origine del tempio
Nuove rivelazioni a San Casciano dei Bagni. Scoperta una scuola medica etrusca
-
Brescia | Fino al 15 febbraio presso il Castello di Brescia
Il Museo del Risorgimento di Brescia, scrigno di memoria e innovazione digitale, chiude il 2025 con un focus su Anita Garibaldi
-
I programmi dal 22 al 27 dicembre
La settimana di Natale in tv. Dai tesori di Roma all’Umbria, terra del presepe
-
L'Aquila | Il 20 dicembre la riapertura al pubblico
Il Museo Nazionale d’Abruzzo torna a casa: tante novità e un nuovo allestimento nel Castello cinquecentesco dell’Aquila
-
Mondo | Dal 7 febbraio negli spazi del magazzino Santos, recentemente ristrutturato
A Rotterdam, in un ex deposito del caffé, apre il Museo olandese della fotografia
-
Rovigo | In mostra dal 27 febbraio a Palazzo Roverella
Degas e Zandomeneghi, un’amicizia nel segno dell’Impressionismo