A Lucerna in Svizzera dal 5 luglio al 2 novembre 2026

Quando il Kunstmuseum di Lucerna aprì le porte all'arte "degenerata"

Wassily Kandinsky, Continuous Line, 1923, oil on canvas, 140.8 × 202 × 2.7 cm, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, acquired in 1967 with a donation from Westdeutscher Rundfunk, photo: Walter Klein
 

Piero Muscarà

01/07/2025

Mondo - A quasi un secolo dalla storica esposizione del 1935, il Kunstmuseum di Lucerna riporta in scena i grandi maestri delle avanguardie del Novecento con la mostra Kandinsky, Picasso, Miró et al. back in Lucerne, in programma dal 5 luglio al 2 novembre 2025. L’iniziativa rievoca un momento cruciale della storia dell’arte moderna, quando l’allora neonato museo lucernese osò sfidare i venti oscuri del totalitarismo esponendo artisti bollati come “degenerati” dalla Germania nazista. L’esposizione del 1935, intitolata "These, Antithese, Synthese", fu un atto di coraggio culturale e un riferimento fondamentale per le avanguardie internazionale, capace di affermare un'alternativa simbolica e politica al dilagare dei regimi autoritari europei.

La mostra attuale, frutto di oltre cinque anni di ricerche condotte nonostante una documentazione storica scarsa, presenta numerose opere effettivamente esposte nel 1935 o selezionate come sostituti plausibili. Il risultato è una panoramica eccezionale sull’arte moderna a cavallo tra gli anni Venti e Trenta, con dipinti, sculture e disegni provenienti da musei internazionali e collezioni private. In un dialogo serrato tra memoria e attualità, il Kunstmuseum di Lucerna propone una riflessione sul proprio passato, sui limiti e sulle omissioni della mostra originaria: all’epoca, solo Sophie Taeuber-Arp rappresentava il mondo femminile, mentre artiste come Barbara Hepworth vennero esplicitamente escluse. Proprio per questo, l’edizione 2025 dedica ampio spazio alle pioniere dell’arte moderna, con un nucleo di opere della stessa Hepworth, accanto a lavori di Taeuber-Arp, per restituire visibilità a figure marginalizzate dalla storia ufficiale.

Accanto ai capolavori di Wassily Kandinsky, Pablo Picasso, Joan Miró e Paul Klee, il pubblico potrà ammirare opere di Fernand Léger, Hans Arp, Alexander Calder, Georges Braque, Giorgio de Chirico, Piet Mondrian, Alberto Giacometti, Jean Hélion, Max Ernst, e molti altri protagonisti delle avanguardie. Tra le opere in mostra: "Peinture" (1925) di Miró, custodita alla Pinakothek der Moderne di Monaco; "Durchgehender Strich" (1923) di Kandinsky dalla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen; "Head: Study for a Monument" (1929) di Picasso; "Tête-crâne" (1934) di Giacometti; e "Large and Small Form" (1934) di Hepworth. Non mancano anche capolavori provenienti dalla collezione Rosengart, come il dipinto "Boîte à lait et citron" (1879–80) di Paul Cézanne.

Curata da Fanni Fetzer, l’esposizione si configura come un evento di alto profilo museale ma anche come occasione di consapevolezza critica. Alla narrazione estetica si affianca infatti una riflessione politica e culturale sul ruolo dell’arte in tempi di crisi, sulla costruzione dei canoni e sull’esclusione sistemica di voci alternative. Un ricco programma di visite guidate, incontri pubblici e appuntamenti didattici accompagna l’esposizione, mentre un catalogo illustrato edito da Skira contribuisce a documentare e prolungare il valore della mostra oltre i confini temporali dell’evento. "Kandinsky, Picasso, Miró et al. back in Lucerne" si presenta dunque non solo come omaggio a una stagione irripetibile dell’arte europea, ma come una piattaforma attiva di confronto tra passato e presente. 

Una mostra che segue in una sorta di dialogo a distanza l'altra straordinaria esposizione ‘Degenerate’ art. Modern art on trial under the Nazis che tra il 18 febbraio e il 25 maggio del 2025 ha rievocato al Musée Picasso di Parigi le ombre oscure del nazismo in Europa e della persecuzione che molti straordinari artisti dovettero subire in quegli anni.