The Hidden Treasures of Rome
Il tesoro dei Musei Capitolini in giro per il mondo

Colosso di Costantino, Musei Capitolini, Roma
L.Sanfelice
11/11/2014
Roma - Una vasta gamma di reperti archeologici lascerà l’Antiquarium dei Musei Capitolini, nel Parco del Celio, e volerà all’estero dove verrà accolta all’interno di musei e università del Nord America e di altri paesi.
Si tratta di un tesoro di circa 100mila oggetti tra pitture, stucchi, mosaici, marmi, bronzi e utensili d’uso quotidiano che dal 1939 sono chiusi dentro un migliaio di casse e conservati in magazzino, e che adesso saranno promossi in prima fila dal programma “The Hidden Treasure of Rome”.
Attraverso una partnership internazionale, i resti saranno infatti oggetto di accurati programmi di ricerca e analisi. In cambio dell’opportunità unica di studiare materiali originali di tutte le epoche romane, i ricercatori che parteciperanno al progetto contribuiranno alla loro catalogazione e classificazione prima di restituirli.
La strumentazione all’avanguardia di cui molti atenei coinvolti nell’iniziativa dispongono, permetterà di creare un “repository”, ovvero una grande banca dati che funzioni da punto di riferimento per tutti gli studiosi della Roma Antica.
Il modello di scambio culturale, avviato lo scorso maggio con un accordo tra Roma Capitale ed Enel Green Power, ha trovato ulteriore impulso lunedì 10 novembre con la sigla di un protocollo d’intesa che estende il progetto all’intero Gruppo Enel e mira allo sviluppo di nuovi progetti nel solco di un’opera tesa a creare valore attraverso l’arte e la cultura italiana con il sostegno compatto di pubblico e privato.
Se sono evidenti i vantaggi per Roma Capitale che seminerà conoscenza e si arricchirà del ritorno di immagine e del valore aggiunto con cui ogni oggetto sarà restituito, la partecipazione del gruppo Enel insegue l’idea che il business possa trarre vantaggio dal dialogo fra culture.
Nell’osservanza di tale obiettivo, Enel Green Power si è impegnata anche a sostenere il restauro della Sala degli Imperatori di Palazzo Nuovo ai Musei Capitolini e dei reperti in essa contenuta che saranno spediti per essere analizzati e studiati nel Museo dell’Arte di Oklahoma City, come ulteriore sviluppo del programma.
Si tratta di un tesoro di circa 100mila oggetti tra pitture, stucchi, mosaici, marmi, bronzi e utensili d’uso quotidiano che dal 1939 sono chiusi dentro un migliaio di casse e conservati in magazzino, e che adesso saranno promossi in prima fila dal programma “The Hidden Treasure of Rome”.
Attraverso una partnership internazionale, i resti saranno infatti oggetto di accurati programmi di ricerca e analisi. In cambio dell’opportunità unica di studiare materiali originali di tutte le epoche romane, i ricercatori che parteciperanno al progetto contribuiranno alla loro catalogazione e classificazione prima di restituirli.
La strumentazione all’avanguardia di cui molti atenei coinvolti nell’iniziativa dispongono, permetterà di creare un “repository”, ovvero una grande banca dati che funzioni da punto di riferimento per tutti gli studiosi della Roma Antica.
Il modello di scambio culturale, avviato lo scorso maggio con un accordo tra Roma Capitale ed Enel Green Power, ha trovato ulteriore impulso lunedì 10 novembre con la sigla di un protocollo d’intesa che estende il progetto all’intero Gruppo Enel e mira allo sviluppo di nuovi progetti nel solco di un’opera tesa a creare valore attraverso l’arte e la cultura italiana con il sostegno compatto di pubblico e privato.
Se sono evidenti i vantaggi per Roma Capitale che seminerà conoscenza e si arricchirà del ritorno di immagine e del valore aggiunto con cui ogni oggetto sarà restituito, la partecipazione del gruppo Enel insegue l’idea che il business possa trarre vantaggio dal dialogo fra culture.
Nell’osservanza di tale obiettivo, Enel Green Power si è impegnata anche a sostenere il restauro della Sala degli Imperatori di Palazzo Nuovo ai Musei Capitolini e dei reperti in essa contenuta che saranno spediti per essere analizzati e studiati nel Museo dell’Arte di Oklahoma City, come ulteriore sviluppo del programma.
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