Dal 29 giugno al 7 gennaio alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo
Senza tempo. Mimmo Jodice in mostra a Torino
Polittico, Nizza 1999 © Mimmo Jodice | Courtesy Intesa Sanpaolo
Samantha De Martin
28/06/2023
Torino - Dalle vedute urbane di Napoli e delle metropoli contemporanee dense di assenza e silenzio alle trasfigurazioni del paesaggio naturale fino alla struggente malinconia dei suoi mari, la fotografia di Mimmo Jodice abbellisce le sale delle Gallerie d’Italia di Torino accendendo un focus su uno dei grandi maestri del Novecento.
Esplorando i principali temi che hanno ispirato la sua arte in altrettante sezioni della mostra, Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari, 80 fotografie realizzate dal 1964 al 2011 accompagnano il pubblico del museo torinese - parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola - tra statue e mosaici, vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo. La sezione Natura, con opere esposte per la prima volta, aggiunge invece un nuovo e inedito capitolo alla sua ricerca.
Dal 29 giugno al 7 gennaio la mostra Mimmo Jodice. Senza tempo, secondo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” avviato nel 2022 da Roberto Koch, esorta i visitatori ad apprezzare la grande forza del lavoro di Jodice, con la sua straordinaria capacità di scavalcare ogni contingenza temporale per donare al pubblico immagini che assumono una consistenza diversa rispetto a quella dei fatti e delle foto di cronaca. Proprio il tempo, la capacità sfuggire alle sue regole, è forse la materia che Jodice riesce meglio a manovrare con grande destrezza, rifiutando le leggi delle immagini colte al volo, con in mano il cronometro dell’immediatezza.

Mimmo Jodice. Senza Tempo, allestimento | Courtesy Intesa Sanpaolo
Quello di Jodice è il tempo lungo della comprensione, della camera oscura nella quale, a contatto diretto con le sue immagini e le visioni, il maestro riesce a creare opere simili a reperti di un mondo noto eppure sconosciuto, tracce di un universo magnifico, poetico, straniante e atemporale.
Napoletano, classe 1934, Jodice si avvicina alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni più che documentazioni. A partire dagli anni Sessanta impiega la fotografia come strumento di analisi del reale e di indagine introspettiva. I suoi esordi avvengono a stretto contatto con il tessuto culturale e sociale della sua città natale. Se gli anni Settanta assistono alla sperimentazione di nuovi linguaggi tecnici utilizzando la fotografia come strumento di impegno sociale, a partire dagli anni Ottanta la figura umana abbandona l’obiettivo per cedere il posto al paesaggio, concepito come luogo di natura, di civiltà, di sogno e di memoria.
Nel suo percorso Jodice incontra gli spazi urbani e costruiti, i boschi, gli alberi, le piante, segni di una naturalità spontanea che ci circonda. In una serie di “quadri” straordinari e preziosi, l’autore osserva questi elementi e riconosce in loro il silenzio di cui si nutrono, indispensabile per vivere come la luce e l’aria.
Il percorso, che esplora proprio questa capacità di mostrarci la realtà vista e interpretata attraverso il filtro di un tempo diverso e sospeso, prevede il coinvolgimento del regista Mario Martone che ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Jodice, suo amico e concittadino, proiettato al pubblico per la prima volta.
L'esposizione si potrà visitare martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; mercoledì dalle 9.30 alle 22.30; ultimo ingresso un’ora e mezza prima della chiusura.

Mimmo Jodice. Senza Tempo, allestimento | Courtesy Intesa Sanpaolo
Esplorando i principali temi che hanno ispirato la sua arte in altrettante sezioni della mostra, Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari, 80 fotografie realizzate dal 1964 al 2011 accompagnano il pubblico del museo torinese - parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola - tra statue e mosaici, vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo. La sezione Natura, con opere esposte per la prima volta, aggiunge invece un nuovo e inedito capitolo alla sua ricerca.
Dal 29 giugno al 7 gennaio la mostra Mimmo Jodice. Senza tempo, secondo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” avviato nel 2022 da Roberto Koch, esorta i visitatori ad apprezzare la grande forza del lavoro di Jodice, con la sua straordinaria capacità di scavalcare ogni contingenza temporale per donare al pubblico immagini che assumono una consistenza diversa rispetto a quella dei fatti e delle foto di cronaca. Proprio il tempo, la capacità sfuggire alle sue regole, è forse la materia che Jodice riesce meglio a manovrare con grande destrezza, rifiutando le leggi delle immagini colte al volo, con in mano il cronometro dell’immediatezza.

Mimmo Jodice. Senza Tempo, allestimento | Courtesy Intesa Sanpaolo
Quello di Jodice è il tempo lungo della comprensione, della camera oscura nella quale, a contatto diretto con le sue immagini e le visioni, il maestro riesce a creare opere simili a reperti di un mondo noto eppure sconosciuto, tracce di un universo magnifico, poetico, straniante e atemporale.
Napoletano, classe 1934, Jodice si avvicina alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni più che documentazioni. A partire dagli anni Sessanta impiega la fotografia come strumento di analisi del reale e di indagine introspettiva. I suoi esordi avvengono a stretto contatto con il tessuto culturale e sociale della sua città natale. Se gli anni Settanta assistono alla sperimentazione di nuovi linguaggi tecnici utilizzando la fotografia come strumento di impegno sociale, a partire dagli anni Ottanta la figura umana abbandona l’obiettivo per cedere il posto al paesaggio, concepito come luogo di natura, di civiltà, di sogno e di memoria.
Nel suo percorso Jodice incontra gli spazi urbani e costruiti, i boschi, gli alberi, le piante, segni di una naturalità spontanea che ci circonda. In una serie di “quadri” straordinari e preziosi, l’autore osserva questi elementi e riconosce in loro il silenzio di cui si nutrono, indispensabile per vivere come la luce e l’aria.
Il percorso, che esplora proprio questa capacità di mostrarci la realtà vista e interpretata attraverso il filtro di un tempo diverso e sospeso, prevede il coinvolgimento del regista Mario Martone che ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Jodice, suo amico e concittadino, proiettato al pubblico per la prima volta.
L'esposizione si potrà visitare martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; mercoledì dalle 9.30 alle 22.30; ultimo ingresso un’ora e mezza prima della chiusura.

Mimmo Jodice. Senza Tempo, allestimento | Courtesy Intesa Sanpaolo
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