Camminando nella valle dell'ombra. Mostra d'arte contemporanea in memoria della Shoah

Camminando nella valle dell'ombra, Galleria dell’Istituto Balassi - Accademia d’Ungheria, Roma
Dal 24 January 2014 al 9 March 2014
Roma
Luogo: Galleria dell’Istituto Balassi - Accademia d’Ungheria
Indirizzo: via Giulia 1
Orari: da lunedì a venerdì 10-19.30; sabato 10-12.30/ 13.30-19.30; domenica 10-12.30/ 13.30-18
Curatori: Pál Németh, Francesca Pietracci
Enti promotori:
- Comunità Ebraica di Roma
- “Touro University Rome”
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 68896737
E-Mail info: accademiadungheria2@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.roma.balassiintezet.hu/it/
In questo anno si celebra il 70° anniversario della Shoah in Ungheria. Nell’ambito dell’Anno in Memoria della Shoah 2014, il 24 gennaio 2014 alle ore 11.00 presso l’Istituto Balassi-Accademia d’Ungheria in Roma verrà inaugurata la mostra d’arte contemporanea intitolata “Camminando nella valle dell’ombra…”.
Il ricordare la Shoah costituisce sempre un’esperienza profonda, un momento di verifica in grado di mettere a nudo la nostra esistenza, i nostri sentimenti e il nostro impegno per il miglioramento della società. Questo è quello che in tanti anni di ascolto delle esperienze dirette e indirette dei Testimoni abbiamo ormai acquisito come un grande patrimonio in cui l’umanità delle vittime si contrappone alla disumanità dei carnefici. Anche se a volte è impossibile rappresentare tale complessità, l’assurdità della Shoah ha spinto un grande numero di artisti, appartenenti a diverse culture, ad affrontare questo tema sia a livello iconografico che, più ampiamente, a livello estetico. Possiamo affermare che anche le arti visive, a partire dalla conoscenza di quel momento storico, non siano state più le stesse.
La mostra presentata all’Accademia di Ungheria di Roma si prefigge l’obiettivo di percorrere tale cammino della Memoria attraverso le opere di artisti ebrei, donne e uomini che hanno fatto di questo tema e di questo lacerante accadimento il motivo fondamentale della loro ricerca artistica. Pittori, fotografi e scultori hanno elaborato un proprio linguaggio per dare voce non solo al ricordo, ma anche alla testimonianza, facendo propria questa esperienza sia a livello esistenziale che intellettuale. E’ importante sottolineare che il risultato che ne scaturisce riesce a dare spazio alla speranza e all’affermazione del valore in sé della vita, rendendo fecondo il doloroso cammino nella valle dell’ombra e del pianto.
La prima parte della mostra presenta al pubblico una selezione delle opere degli artisti ungheresi Szabolcs Simon e István Papp Seb?k. La seconda parte è dedicata alle opere degli artisti contemporanei residenti in Italia e d’identità ebraica Georges de Canino, Eva Fischer, Adriano Mordenti e Justin Peyser.
I curatori della mostra sono Pál Németh e Francesca Pietracci. La mostra è stata realizzata con il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma e del “Touro University Rome”, e sarà inaugurata da Mónika Balatoni, sottosegretario per le relazioni pubbliche del Ministero della Pubblica Amministrazione e della Giustizia d’Ungheria e dal prof. Giacomo Moscati, Vicepresidente e Assessore alle Relazioni internazionali della Comunità Ebraica di Roma.
Il ricordare la Shoah costituisce sempre un’esperienza profonda, un momento di verifica in grado di mettere a nudo la nostra esistenza, i nostri sentimenti e il nostro impegno per il miglioramento della società. Questo è quello che in tanti anni di ascolto delle esperienze dirette e indirette dei Testimoni abbiamo ormai acquisito come un grande patrimonio in cui l’umanità delle vittime si contrappone alla disumanità dei carnefici. Anche se a volte è impossibile rappresentare tale complessità, l’assurdità della Shoah ha spinto un grande numero di artisti, appartenenti a diverse culture, ad affrontare questo tema sia a livello iconografico che, più ampiamente, a livello estetico. Possiamo affermare che anche le arti visive, a partire dalla conoscenza di quel momento storico, non siano state più le stesse.
La mostra presentata all’Accademia di Ungheria di Roma si prefigge l’obiettivo di percorrere tale cammino della Memoria attraverso le opere di artisti ebrei, donne e uomini che hanno fatto di questo tema e di questo lacerante accadimento il motivo fondamentale della loro ricerca artistica. Pittori, fotografi e scultori hanno elaborato un proprio linguaggio per dare voce non solo al ricordo, ma anche alla testimonianza, facendo propria questa esperienza sia a livello esistenziale che intellettuale. E’ importante sottolineare che il risultato che ne scaturisce riesce a dare spazio alla speranza e all’affermazione del valore in sé della vita, rendendo fecondo il doloroso cammino nella valle dell’ombra e del pianto.
La prima parte della mostra presenta al pubblico una selezione delle opere degli artisti ungheresi Szabolcs Simon e István Papp Seb?k. La seconda parte è dedicata alle opere degli artisti contemporanei residenti in Italia e d’identità ebraica Georges de Canino, Eva Fischer, Adriano Mordenti e Justin Peyser.
I curatori della mostra sono Pál Németh e Francesca Pietracci. La mostra è stata realizzata con il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma e del “Touro University Rome”, e sarà inaugurata da Mónika Balatoni, sottosegretario per le relazioni pubbliche del Ministero della Pubblica Amministrazione e della Giustizia d’Ungheria e dal prof. Giacomo Moscati, Vicepresidente e Assessore alle Relazioni internazionali della Comunità Ebraica di Roma.
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