Picasso nel museo che scoprì il suo segreto in un barattolo di vernice

Pablo Picasso, La poltrona rossa, 1931
21/02/2013
L'Art Institute di Chicago ha inaugurato ieri una grande mostra dedicata a Picasso, un evento col quale si celebra una ricorrenza speciale: 100 anni di relazioni col pittore spagnolo. Era il 1913, infatti, quando la prestigiosa istituzione statunitense acquistò la prima opera del giovanissimo artista destinato a diventare uno dei più grandi del Novecento.
Ma questo non è il solo legame tra Picasso e il museo di Chicago, al quale si deve la scoperta di quel segreto, quel piccolo grande escamotage che permetteva all'artista di stendere il colore nei suoi dipinti senza che si vedessero le pennellate. Un segreto nascosto in un semplicissimo barattolo di vernice. Proprio uno di quelli che gli imbianchini utilizzano quotidianamente per tinteggiare le pareti delle case.
La scoperta proviene da uno studio condotto a partire dal 2009 dall'Art Institute di Chicago in collaborazione con l'Argonne National Laboratory della stessa città, dove uno studioso, il professor Volker Rose, analizzando nei minimi dettagli con una speciale nanosonda ai raggi X alcune opere tra le quali "La Poltrona Rossa", famoso dipinto del 1931, riuscì addirittura a risalire alla marca della vernice utilizzata: Ripolin.
Non a caso, tra i documenti del pittore spagnolo, risultavano ordini di barattoli di tinta prodotta da questa ditta.
I motivi che spingevano i pittori - Picasso probabilmente come antesignano - ad utilizzare smalti industriali erano più d'uno: oltre alla possibilità di una stesura più uniforme, anche la più rapida asciugatura e, aspetto non trascurabile, in un ambiente dove era frequente ritrovarsi squattrinati, il costo contenuto.
Nicoletta Speltra
Ma questo non è il solo legame tra Picasso e il museo di Chicago, al quale si deve la scoperta di quel segreto, quel piccolo grande escamotage che permetteva all'artista di stendere il colore nei suoi dipinti senza che si vedessero le pennellate. Un segreto nascosto in un semplicissimo barattolo di vernice. Proprio uno di quelli che gli imbianchini utilizzano quotidianamente per tinteggiare le pareti delle case.
La scoperta proviene da uno studio condotto a partire dal 2009 dall'Art Institute di Chicago in collaborazione con l'Argonne National Laboratory della stessa città, dove uno studioso, il professor Volker Rose, analizzando nei minimi dettagli con una speciale nanosonda ai raggi X alcune opere tra le quali "La Poltrona Rossa", famoso dipinto del 1931, riuscì addirittura a risalire alla marca della vernice utilizzata: Ripolin.
Non a caso, tra i documenti del pittore spagnolo, risultavano ordini di barattoli di tinta prodotta da questa ditta.
I motivi che spingevano i pittori - Picasso probabilmente come antesignano - ad utilizzare smalti industriali erano più d'uno: oltre alla possibilità di una stesura più uniforme, anche la più rapida asciugatura e, aspetto non trascurabile, in un ambiente dove era frequente ritrovarsi squattrinati, il costo contenuto.
Nicoletta Speltra
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