Nominare il mondo. Senza tetto né legge a Pavia

© Bruno Cerutti, Emanuele
Dal 19 November 2016 al 4 December 2016
Pavia
Luogo: Sala B - Broletto
Indirizzo: piazza della Vittoria
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Settore Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sabato 19 novembre 2016, alle ore 17, inaugura nella Sala B di Palazzo Broletto, a Pavia,la mostra Nominare il mondo. Senza tetto né legge a Pavia, un racconto per immagini e video della vita di un gruppo di homeless, ripresi durante la quotidianità delle loro giornate.
L’esposizione, che rimane aperta al pubblico fino al 4 dicembre 2016 ed è organizzata dal Settore Cultura del Comune di Pavia, è il risultato finale di un progetto che ha coinvolto una ventina di senzatetto (tra i 35 e i 65 anni) che quotidianamente si ritrovano al centro diurno In & Out (presso la Cooperativa Sociale Casa del Giovane) di Pavia.
Per un anno, un giorno a settimana, Bruno Cerutti e Roberto Figazzolo, macchina fotografica e telecamera in spalla, hanno incontrato gli ospiti di In & Out. Prima si sono fatti accettare e poi hanno cominciato ad esplorare le loro vite, hanno osservato, partecipato, condiviso e lavorato con loro, rendendoli per un attimo attori, protagonisti e disinvolti davanti all’obiettivo e sul palcoscenico della propria vita.
Apriamo la Sala B del Broletto a un'esperienza culturale di grande pregio e di grande valore sociale. Un'esperienza forte, certamente, ma che io credo sia doveroso e importante proporre alla cittadinanza: storie di marginalità che arrivano a Palazzo Broletto, nel cuore della città, con il loro portato di sofferenza ma forse, in ultima analisi, di speranza. È un'iniziativa che ci permette di sottolineare punti essenziali delle nostre convinzioni. L'educazione al cinema e alla macchina da presa per tutti, perché raccontarsi con la propria dignità è un diritto che non può mancare nemmeno nelle situazioni più sfavorevoli. Il riconoscimento a chi, penso alle comunità narrate nei video, sostiene le persone nei momenti di difficoltà e svolge così un ruolo fondamentale di sussidiarietà. Il tema della povertà e dell'emarginazione, che deve essere raccontato e non taciuto, perché possa costituire un interrogativo sui drammi del nostro tempo, su quanta disuguaglianza possiamo moralmente accettare, e perché possa essere monito e stimolo per l'azione dei poteri pubblici, dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia.
Nominare il mondo. Senza tetto né legge a Pavia parte da una prospettiva emica, cioè dal punto di vista degli homeless, che – utilizzando uno strumento molto caro alla sociologia – si sono raccontati attraverso storie di vita, interviste libere e non programmate.
Bruno Cerutti, grazie alle sue doti di attore e drammaturgo, li ha preparati alla macchina da presa con un laboratorio di propedeutica alla tecnica teatrale, ed esercizi mirati alla respirazione, alla posizione nello spazio, al movimento e all’armonia. Le dieci immagini fotografiche allestite in mostra documentano questa prima fase del lavoro.
Roberto Figazzolo, film-maker e critico cinematografico, ha portato a termine la trasformazione, e i venti homeless si sono tramutati in venti attori, protagonisti della sceneggiatura della propria vita. Il documentario Un momento particolare (11 minuti), proiettato in loop sul monitor principale, mostra questi novelli attori nella quotidianità delle loro azioni, anche di quelle che potrebbero sembrare scontate e minime. C’è il momento del risveglio, in cui ci si affaccia alla finestra per godere delle prime luci dell’alba, e quello della doccia e della pulizia personale, a cui segue il rituale collettivo della preparazione del caffè. Gli attori vivono, agiscono e intanto si raccontano e parlano di felicità e solitudine, di amore e sentimenti, di lavoro e denaro, mentre la macchina da presa coglie i dettagli di una coperta buttata sul letto, di una sedia rotta, di una tapparella abbassata.
A cornice del documentario, sono proiettate le interviste complete agli attori, come quella fatta ad Andreina, 61 anni, due figli e un compagno in Tunisia. Lei, a differenza di altri ospiti di In & Out, una casa ce l’ha. Si tratta di una ex cabina dell’Enel, tre metri per tre, a lato della tangenziale. Ci vive con i figli e con le rispettive fidanzate. Non ci sono porte (una tenda separa l’esterno dall’interno) e non c’è il riscaldamento, ma di notte, sotto le coperte, Andreina dice che il freddo non si sente. Non c’è acqua a corrente, e lei è costretta a riempire le taniche al cimitero. Per fortuna un amico le ha regalato un generatore per la corrente elettrica, le serviva per guardare la televisione, finché non gliel’hanno rubata, insieme al lettore dvd. Nonostante tutto questo Andreina non perde il sorriso, l’ironia e l’energia per trovare sempre il lato positivo della vita. Così come cercano di fare anche Emanuele, Alessandro, Giancarlo e tutti gli ospiti di In & Out che hanno partecipato al progetto.
Orari: da martedì a venerdì ore 16-19, sabato e domenica 10.30-12.30 – 16-19
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