Dal 13 febbraio all'Art Forum di Capena
Dall'Austria: l'arte al cuore dell'Europa

Coll. Würth, Inv. 7771 © VG Bild-Kunst, Bonn 2017 |
Xenia Hausner In Flagranti 2003
Francesca Grego
08/02/2017
Roma - Arriva all'Art Forum Würth di Capena la grande arte austriaca: dalla Secessione Viennese alle ultime produzioni contemporanee, per uno spaccato di cultura mitteleuropea.
Strizza l'occhio al motto dell'imperatore Federico III il titolo A.E.I.O.U. Da Klimt a Hausner a Wurm – L’arte austriaca nella Collezione Würth, dove la sigla "A.E.I.O.U" sta per “Austria Europae Imago, Onus, Unio” - “L'Austria come immagine, onere e unione dell'Europa”, punto d'incontro, conflitto e sintesi delle molteplici identità di un continente complesso.
Nomi celebri come Gustav Klimt, Oskar Kokoschka, Rudolf Ribarz, Carl Fahringer introducono la vasta produzione artistica del XX secolo, rappresentata dalle esperienze dell'Art Club di Vienna, dell'Azionismo, del gruppo Wirklichkeiten (Realtà) e dei Nuovi Selvaggi austriaci. Le figure di Friedensreich Hundertwasser, Rudolf Hausner, Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, Alfred Haberpointner, Alfred Hrdlicka, Peter Pongratz lasciano infine spazio ai più giovani Erwin Wurm, Markus Redl e Markus Hofer.
Dipinti, sculture e opere grafiche di più di 30 artisti danno conto di un vasto panorama culturale che, dalla letteratura alla psicanalisi, dalla musica alle arti visive, non ha mai smesso di offire il suo contributo al sentire europeo.
La mostra sarà aperta dal 13 febbraio, nella sede di Capena (Roma) della Fondazione Würth, nota in Italia per aver contribuito all'importante restauro della Cappella Palatina di Palermo, che conserva la più grande collezione di arte austriaca esistente al di fuori dei confini nazionali, oltre a 17 mila opere degli ultimi 150 anni, dalle avanguardie europee del Novecento a un cospicuo numero di sculture contemporanee provenienti da tutto il mondo e a una sezione dedicata agli antichi maestri tedeschi, come Lucas Cranach il Vecchio e Hans Holbein.
Strizza l'occhio al motto dell'imperatore Federico III il titolo A.E.I.O.U. Da Klimt a Hausner a Wurm – L’arte austriaca nella Collezione Würth, dove la sigla "A.E.I.O.U" sta per “Austria Europae Imago, Onus, Unio” - “L'Austria come immagine, onere e unione dell'Europa”, punto d'incontro, conflitto e sintesi delle molteplici identità di un continente complesso.
Nomi celebri come Gustav Klimt, Oskar Kokoschka, Rudolf Ribarz, Carl Fahringer introducono la vasta produzione artistica del XX secolo, rappresentata dalle esperienze dell'Art Club di Vienna, dell'Azionismo, del gruppo Wirklichkeiten (Realtà) e dei Nuovi Selvaggi austriaci. Le figure di Friedensreich Hundertwasser, Rudolf Hausner, Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, Alfred Haberpointner, Alfred Hrdlicka, Peter Pongratz lasciano infine spazio ai più giovani Erwin Wurm, Markus Redl e Markus Hofer.
Dipinti, sculture e opere grafiche di più di 30 artisti danno conto di un vasto panorama culturale che, dalla letteratura alla psicanalisi, dalla musica alle arti visive, non ha mai smesso di offire il suo contributo al sentire europeo.
La mostra sarà aperta dal 13 febbraio, nella sede di Capena (Roma) della Fondazione Würth, nota in Italia per aver contribuito all'importante restauro della Cappella Palatina di Palermo, che conserva la più grande collezione di arte austriaca esistente al di fuori dei confini nazionali, oltre a 17 mila opere degli ultimi 150 anni, dalle avanguardie europee del Novecento a un cospicuo numero di sculture contemporanee provenienti da tutto il mondo e a una sezione dedicata agli antichi maestri tedeschi, come Lucas Cranach il Vecchio e Hans Holbein.
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