Numerage: la verità nascosta
© Adriano Attus, Numerage: la verità nascosta
Dal 29 May 2015 al 30 May 2015
Milano
Luogo: Galleria l’Affiche
Indirizzo: via Unione 6
Curatori: Mathia Pagani
Enti promotori:
- Galleria l’Affiche
Telefono per informazioni: +39 02.86450124 | 02.804978
E-Mail info: affiche.galleria@libero.it
Sito ufficiale: http://www.affiche.it
Per la sua prima personale alla Galleria l’Affiche Adriano Attus presenta Numerage: la verità nascosta, testi di presentazione di Gianni Riotta e Stefano Bartezzaghi.
Inaugurazione venerdì 29 maggio, dalle ore 18.30.
La parola inganna, il numero no. La parola è astratta, la prova scientifica è evidente. Il lavoro di Adriano Attus è prezioso perché dimostra che l’evidenza inganna. Dovremmo imparare che non tutto ciò che conta è contabile, quantitativo, enumerabile. Dovremmo imparare a leggere i numeri come leggiamo le parole.
(Presentazione ‘in 50 parole’ di Stefano Bartezzaghi)
Rapida come l’informazione del secolo digitale, flash come uno scatto rubato che svela un retroscena, una verità non detta, o l’attimo di una prima volta, apparentemente caotica ma essenzialmente lucida, esteticamente accettabile ma concettualmente inaccettabile: la prima personale di Adriano Attus alla Galleria l’Affiche è quasi un’anteprima, o la prima di una serie, forse la prima di 100.
100 come i numeri che l’artista, poliedrico istrione della comunicazione in ogni sua forma, taglia, incolla e ricompone in sequenze sempre diverse, che propone in tavole dal sapore alchemico fortissimo. E di fronte alle quali l’osservatore ridiscende piano la verità del comunicare fino alla sua soglia più profonda, per sua stessa natura estetica.
Nella logica dei numeri disordinati di Adriano Attus sembra infatti esserci l’indicibile verità ordinata della percezione. Cosa sono i media se non mediatori di percezione? E cos’è l’informazione se non il modo in cui l’abbiamo percepita? Sono queste solo alcune delle domande che ogni visitatore sarà portato a porsi, ma una cosa è certa, tutte nasceranno come conseguenza alla prima, elementare, semplice e sconcertante: “so davvero contare fino a 100?”
Spesso gli eventi sono riportati dai media in modo scorretto, abbelliti nella forma e non spiegati nella sostanza. Il progetto Numerage è una provocazione. Attraverso la tecnica del collage viene proposta una semplice serie di numeri (da uno a cento) recuperati dai quotidiani di tutto il mondo. Nell’assemblaggio vengono forzate tante regole di percezione visiva e lo spettatore, per seguire la successione ordinata, ha bisogno di tempo e attenzione. La forma è gradevole a livello estetico ma il messaggio risulta sovraccarico nella presentazione. E i numeri, manipolati, mentono. Il focus è perso, il lettore disorientato, la verità nascosta. (Dalla presentazione in catalogo dell’autore)
In occasione della presentazione del lavoro l’artista lancerà un invito aperto a illustratori e artisti per un progetto di arte partecipata e inviterà i bambini di ogni età (da 0 a 100) a inventare nuove forme unendo punti (da 0 a 100) in tavole ludiche, come un demiurgo che insegni il segreto di ogni costellazione: averla inventata.
Adriano Attus
(Sanremo, 1971)
Vive e lavora a Milano
Direttore Creativo del Sole 24 Ore, con una ventennale esperienza come grafico e art director per le principali testate italiane,
è consulente in Data Visualization per IMT Istituto Alti Studi di Lucca e docente in Infografica presso MiMaster, Milano.
Vedi anche:
• Adriano Attus. Neometrie
• Adriano Attus. Numerage: #Wearenotnumbers
• Visual Making
• Spider. Oh Boy!
Inaugurazione venerdì 29 maggio, dalle ore 18.30.
La parola inganna, il numero no. La parola è astratta, la prova scientifica è evidente. Il lavoro di Adriano Attus è prezioso perché dimostra che l’evidenza inganna. Dovremmo imparare che non tutto ciò che conta è contabile, quantitativo, enumerabile. Dovremmo imparare a leggere i numeri come leggiamo le parole.
(Presentazione ‘in 50 parole’ di Stefano Bartezzaghi)
Rapida come l’informazione del secolo digitale, flash come uno scatto rubato che svela un retroscena, una verità non detta, o l’attimo di una prima volta, apparentemente caotica ma essenzialmente lucida, esteticamente accettabile ma concettualmente inaccettabile: la prima personale di Adriano Attus alla Galleria l’Affiche è quasi un’anteprima, o la prima di una serie, forse la prima di 100.
100 come i numeri che l’artista, poliedrico istrione della comunicazione in ogni sua forma, taglia, incolla e ricompone in sequenze sempre diverse, che propone in tavole dal sapore alchemico fortissimo. E di fronte alle quali l’osservatore ridiscende piano la verità del comunicare fino alla sua soglia più profonda, per sua stessa natura estetica.
Nella logica dei numeri disordinati di Adriano Attus sembra infatti esserci l’indicibile verità ordinata della percezione. Cosa sono i media se non mediatori di percezione? E cos’è l’informazione se non il modo in cui l’abbiamo percepita? Sono queste solo alcune delle domande che ogni visitatore sarà portato a porsi, ma una cosa è certa, tutte nasceranno come conseguenza alla prima, elementare, semplice e sconcertante: “so davvero contare fino a 100?”
Spesso gli eventi sono riportati dai media in modo scorretto, abbelliti nella forma e non spiegati nella sostanza. Il progetto Numerage è una provocazione. Attraverso la tecnica del collage viene proposta una semplice serie di numeri (da uno a cento) recuperati dai quotidiani di tutto il mondo. Nell’assemblaggio vengono forzate tante regole di percezione visiva e lo spettatore, per seguire la successione ordinata, ha bisogno di tempo e attenzione. La forma è gradevole a livello estetico ma il messaggio risulta sovraccarico nella presentazione. E i numeri, manipolati, mentono. Il focus è perso, il lettore disorientato, la verità nascosta. (Dalla presentazione in catalogo dell’autore)
In occasione della presentazione del lavoro l’artista lancerà un invito aperto a illustratori e artisti per un progetto di arte partecipata e inviterà i bambini di ogni età (da 0 a 100) a inventare nuove forme unendo punti (da 0 a 100) in tavole ludiche, come un demiurgo che insegni il segreto di ogni costellazione: averla inventata.
Adriano Attus
(Sanremo, 1971)
Vive e lavora a Milano
Direttore Creativo del Sole 24 Ore, con una ventennale esperienza come grafico e art director per le principali testate italiane,
è consulente in Data Visualization per IMT Istituto Alti Studi di Lucca e docente in Infografica presso MiMaster, Milano.
Vedi anche:
• Adriano Attus. Neometrie
• Adriano Attus. Numerage: #Wearenotnumbers
• Visual Making
• Spider. Oh Boy!
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