20 anni della Civica Galleria Filippo Scroppo di Torre Pellice
Civica Galleria d’Arte Contemporanea “Filippo Scroppo”, Torre Pellicce (TO)
Dal 2 August 2014 al 31 August 2014
Torre Pellice | Torino
Luogo: Civica Galleria d’Arte Contemporanea “Filippo Scroppo”
Indirizzo: via Roberto D’Azeglio 10
Orari: martedì, mercoledì, giovedì 15.30-18.30; venerdì, sabato 10.30-12.30; domenica 15.30-18.30
Enti promotori:
- Regione Piemonte
- Cassa di Risparmio di Saluzzo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0121 932530
E-Mail info: galleriascroppo@comunetorrepellice.it
Sito ufficiale: http://www.galleriascroppo.org
La Civica Galleria d’Arte Contemporanea “Filippo Scroppo” di Torre Pellice presenta dal 2 al 31 agosto 2014, la mostra 20 ANNI DELLA CIVICA GALLERIA FILIPPO SCROPPO DI TORRE PELLICE, a cura di Luca Motto, realizzata con il contributo della Regione Piemonte e della Cassa di Risparmio di Saluzzo.
A vent’anni di distanza dall'inaugurazione della sede definitiva della Civica Galleria di Torre Pellice (1994), appare necessario tracciare un riassuntivo profilo storico-artistico riguardante la natura della collezione d’arte contemporanea locale.
Il patrimonio della Civica Galleria che conta oggi circa cinquecento opere fra pittura, scultura, disegno, grafica e fotografia si è andato a costituire fin dagli anni Cinquanta sotto l’influsso dell’artista e intellettuale Filippo Scroppo (Riesi 1910 - Torre Pellice 1993). Scroppo propose a Torre Pellice dal 1949 al 1991 quarantuno edizioni della Mostra d’arte contemporanea al fine di fornire una tempestiva informazione ed un’aggiornata documentazione sulle più avanzate ricerche nel campo dell’arte contemporanea. In accordo a siffatto dinamismo culturale, grazie alle generose donazioni di artisti, collezionisti e galleristi, cominciò a formarsi un nucleo di opere destinate a rimanere in loco per costituire una galleria stabile. La collezione fu riconosciuta ufficialmente nel 1975 come Civica Galleria d’Arte Contemporanea, ma solo nel 1994 venne dotata di una sede permanente grazie agli sforzi profusi dall’Associazione Amici della Civica Galleria in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
La mostra esibisce al pubblico una quarantina di opere della raccolta suddivise per tendenze artistiche e filoni espressivi. Di là da ogni ambizione di sistematicità e completezza il percorso espositivo, che si snoda dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento, rappresenta una linea guida che percorre e inquadra la collezione civica, e senza intenzioni esaustive propone alcune personalità rilevanti che hanno operato nel contesto artistico piemontese.
Una sezione iniziale presenta la pittura del secondo dopoguerra permeata da un debole espressionismo ma non testimone di contenuti sociali (Francesco Menzio, Enrico Paulucci, Carlo Levi). Viene inoltre esplorata quella pittura che pur mantenendo il riferimento realistico risentì tuttavia dell’affermazione dell’arte astratta (Luigi Spazzapan, Daphne Maugham Casorati, Giulio da Milano, Gino Gorza). Un linguaggio pienamente astratto è delineato dall’indirizzo concretista del MAC torinese (Albino Galvano, Filippo Scroppo). Si snoda poi un percorso separato sia dalla tradizione del naturalismo mimetico, sia dall’astrazione geometrica: il filone dell’Informale (Pinot Gallizio, Sergio Saroni, Piero Ruggeri, Giacomo Soffiantino, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Gino Gorza). La sezione successiva affronta l’approccio artistico legato al clima Pop (Antonio Carena, Ugo Nespolo, Piero Gilardi). In mostra anche le ricerche dell’Arte programmata (Renaldo Nuzzolese, Giorgio Nelva, Nino Aimone, Paola Levi Montalcini) e della Pittura analitica (Giorgio Griffa, Marco Gastini, Marcolino Gandini).
Verrà presentato il catalogo della mostra con testi di Maurizia Allisio, Andrea Balzola, Pino Mantovani, Maurizia Manassero e Luca Motto.
A vent’anni di distanza dall'inaugurazione della sede definitiva della Civica Galleria di Torre Pellice (1994), appare necessario tracciare un riassuntivo profilo storico-artistico riguardante la natura della collezione d’arte contemporanea locale.
Il patrimonio della Civica Galleria che conta oggi circa cinquecento opere fra pittura, scultura, disegno, grafica e fotografia si è andato a costituire fin dagli anni Cinquanta sotto l’influsso dell’artista e intellettuale Filippo Scroppo (Riesi 1910 - Torre Pellice 1993). Scroppo propose a Torre Pellice dal 1949 al 1991 quarantuno edizioni della Mostra d’arte contemporanea al fine di fornire una tempestiva informazione ed un’aggiornata documentazione sulle più avanzate ricerche nel campo dell’arte contemporanea. In accordo a siffatto dinamismo culturale, grazie alle generose donazioni di artisti, collezionisti e galleristi, cominciò a formarsi un nucleo di opere destinate a rimanere in loco per costituire una galleria stabile. La collezione fu riconosciuta ufficialmente nel 1975 come Civica Galleria d’Arte Contemporanea, ma solo nel 1994 venne dotata di una sede permanente grazie agli sforzi profusi dall’Associazione Amici della Civica Galleria in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
La mostra esibisce al pubblico una quarantina di opere della raccolta suddivise per tendenze artistiche e filoni espressivi. Di là da ogni ambizione di sistematicità e completezza il percorso espositivo, che si snoda dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento, rappresenta una linea guida che percorre e inquadra la collezione civica, e senza intenzioni esaustive propone alcune personalità rilevanti che hanno operato nel contesto artistico piemontese.
Una sezione iniziale presenta la pittura del secondo dopoguerra permeata da un debole espressionismo ma non testimone di contenuti sociali (Francesco Menzio, Enrico Paulucci, Carlo Levi). Viene inoltre esplorata quella pittura che pur mantenendo il riferimento realistico risentì tuttavia dell’affermazione dell’arte astratta (Luigi Spazzapan, Daphne Maugham Casorati, Giulio da Milano, Gino Gorza). Un linguaggio pienamente astratto è delineato dall’indirizzo concretista del MAC torinese (Albino Galvano, Filippo Scroppo). Si snoda poi un percorso separato sia dalla tradizione del naturalismo mimetico, sia dall’astrazione geometrica: il filone dell’Informale (Pinot Gallizio, Sergio Saroni, Piero Ruggeri, Giacomo Soffiantino, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Gino Gorza). La sezione successiva affronta l’approccio artistico legato al clima Pop (Antonio Carena, Ugo Nespolo, Piero Gilardi). In mostra anche le ricerche dell’Arte programmata (Renaldo Nuzzolese, Giorgio Nelva, Nino Aimone, Paola Levi Montalcini) e della Pittura analitica (Giorgio Griffa, Marco Gastini, Marcolino Gandini).
Verrà presentato il catalogo della mostra con testi di Maurizia Allisio, Andrea Balzola, Pino Mantovani, Maurizia Manassero e Luca Motto.
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