400 mila i posti di lavoro secondo l'American Alliance of Museums
I musei americani generano ogni anno 21 miliardi di dollari

La Galleria di arte greca e romana del Metropolitan Museum di New York
E.B.
26/02/2014
Al di là della reale necessità, è ancora difficile stabilire quale sia la valutazione esatta del nostro patrimonio storico-artistico, mentre è al di fuori di ogni dubbio la rilevanza del suo impatto su altri settori, primo fra tutti quello turistico.
E' stato ripetuto più volte negli ultimi giorni quanto sia importante puntare sulla cultura per rilanciare l'economia nazionale. Ma ecco che dagli Stati Uniti arrivano alcuni dati che dovrebbero farci riflettere e domandare a noi stessi a che punto siamo rispetto al raggiungimento di questo obiettivo.
I musei americani contribuiscono direttamente ogni anno all'economia nazionale con 21 miliardi di dollari, generando ulteriori introiti indiretti e oltre 400 mila posti di lavoro. E' questo il dato che emerge da uno studio dell'American Alliance of Museums, che riporta anche le analisi del Dipartimento dell'Economia Americano. In base a queste, la produzione artistica e culturale costituirebbe il 3,2% dell'intera economia nazionale e rappresenterebbe un'industria da 504 miliardi di dollari.
All'interno di quest'ultima, inoltre, le imprese culturali non profit genererebbero da sole oltre 135 milioni di dollari attraverso la loro attività, offrendo oltre 4,1 milioni di posti di lavoro a tempo pieno e introiti fiscali locali, statali e federali per 22 milioni.
Cifre esorbitanti rispetto all'Italia, che nonostante il suoi innumerevoli tesori, fatica (molto) a raggiungere complessivamente i risultati registrati singolarmente da grandi musei come il Louvre o il Metropolitan di New York.
Dati alla mano, è sufficiente ricordare che nel 2012 i nostri 424 istituti statali hanno prodotto un introito complessivo lordo di poco più di €113 milioni, grazie soprattutto al contributo di Lazio, Campania e Toscana.
Consulta anche:
La sfida "social" dei musei italiani
E' stato ripetuto più volte negli ultimi giorni quanto sia importante puntare sulla cultura per rilanciare l'economia nazionale. Ma ecco che dagli Stati Uniti arrivano alcuni dati che dovrebbero farci riflettere e domandare a noi stessi a che punto siamo rispetto al raggiungimento di questo obiettivo.
I musei americani contribuiscono direttamente ogni anno all'economia nazionale con 21 miliardi di dollari, generando ulteriori introiti indiretti e oltre 400 mila posti di lavoro. E' questo il dato che emerge da uno studio dell'American Alliance of Museums, che riporta anche le analisi del Dipartimento dell'Economia Americano. In base a queste, la produzione artistica e culturale costituirebbe il 3,2% dell'intera economia nazionale e rappresenterebbe un'industria da 504 miliardi di dollari.
All'interno di quest'ultima, inoltre, le imprese culturali non profit genererebbero da sole oltre 135 milioni di dollari attraverso la loro attività, offrendo oltre 4,1 milioni di posti di lavoro a tempo pieno e introiti fiscali locali, statali e federali per 22 milioni.
Cifre esorbitanti rispetto all'Italia, che nonostante il suoi innumerevoli tesori, fatica (molto) a raggiungere complessivamente i risultati registrati singolarmente da grandi musei come il Louvre o il Metropolitan di New York.
Dati alla mano, è sufficiente ricordare che nel 2012 i nostri 424 istituti statali hanno prodotto un introito complessivo lordo di poco più di €113 milioni, grazie soprattutto al contributo di Lazio, Campania e Toscana.
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