Arte italiana nel mondo
Al WestLicht Museum di Vienna le visioni di Giacomelli

Ludovica Sanfelice
29/06/2015
La mostra si intitola “Against Time” e raccoglie circa cento scatti del maestro Mario Giacomelli. Per ammirare l’ampia selezione proveniente dalla Photography Collection OstLicht bisognerà recarsi a Vienna dove il tipografo e fotografo di Senigallia sarà ospite del WestLicht Museum per un mese.
La memoria si riavvolge fino agli anni Cinquanta e da lì riparte in avanti fino al 1990, tracciando l’evoluzione progressiva del linguaggio dell’artista che si è ritagliato un posto d’onore nella storia della fotografia italiana del Novecento creando visioni in grado di combinare il realismo documentario ad un’estetica prossima all’astrazione grafica. Una singolare alchimia dovuta al fatto che Giacomelli fotografando la realtà, solcava linee percettive e finiva per fotografare le proprie sensazioni rispetto a tale realtà, smaterializzandone la concretezza solida nei netti contrasti tra bianco e nero.
A cominciare dai volti e dai paesaggi dell’Italia del Dopoguerra che inaugurano il percorso espositivo, le immagini procedono negli anni ancorandosi sempre a questioni fondamentali dell’esistenza come la vita e la morte, l’amore, la fede, lo scorrere del tempo. Della ricca selezione in mostra a Vienna fa parte anche l’immancabile gruppo di giovani seminaristi sorpreso a danzare sulla neve.
La memoria si riavvolge fino agli anni Cinquanta e da lì riparte in avanti fino al 1990, tracciando l’evoluzione progressiva del linguaggio dell’artista che si è ritagliato un posto d’onore nella storia della fotografia italiana del Novecento creando visioni in grado di combinare il realismo documentario ad un’estetica prossima all’astrazione grafica. Una singolare alchimia dovuta al fatto che Giacomelli fotografando la realtà, solcava linee percettive e finiva per fotografare le proprie sensazioni rispetto a tale realtà, smaterializzandone la concretezza solida nei netti contrasti tra bianco e nero.
A cominciare dai volti e dai paesaggi dell’Italia del Dopoguerra che inaugurano il percorso espositivo, le immagini procedono negli anni ancorandosi sempre a questioni fondamentali dell’esistenza come la vita e la morte, l’amore, la fede, lo scorrere del tempo. Della ricca selezione in mostra a Vienna fa parte anche l’immancabile gruppo di giovani seminaristi sorpreso a danzare sulla neve.
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