Achille Funi e Mimì Quilici Buzzacchi. Da Ferrara alla Libia

Mimì Quilici Buzzacchi, Autoritratto al torchio, 1926, Olio su tavola | Courtesy of Archivio Mimì Quilici Buzzacchi, Roma
Dal 28 October 2018 al 24 March 2019
Genova
Luogo: Wolfsoniana – Musei di Nervi
Indirizzo: Via Serra Gropallo 4
Orari: Mar - Dom 11 - 17 | Lun chiuso
Curatori: Matteo Fochessati, Gianni Franzone
Enti promotori:
- Wolfsoniana – Musei di Nervi in collaborazione con l’Archivio Mimì Quilici Buzzacchi
Telefono per informazioni: 010 3231329
E-Mail info: biglietteriawolfsoniana@comune.genova.it
Sito ufficiale: http://www.wolfsoniana.it
Sabato 27 ottobre 2018, alle ore 17.30, inaugura alla Wolfsoniana di Genova Nervi la mostra Achille Funi e Mimì Quilici Buzzacchi. Da Ferrara alla Libia.
Curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone e realizzata in collaborazione con l’Archivio Mimì Quilici Buzzacchi di Roma, la mostra presenta le opere di due artisti che, uniti da un profondo rapporto umano e professionale, consolidato alla fine degli anni trenta dalla comune partecipazione al programma di opere pubbliche in Libia, condivisero anche il legame con Ferrara.
Achille Funi (Ferrara 1890 - Appiano Gentile, Como, 1972) mantenne intensi rapporti con la città natale anche dopo il trasferimento a Milano nel 1906 e vi fu a lungo impegnato, tra il 1933 e il 1938, nella decorazione della Sala della Consulta del Palazzo Comunale. Mimì Buzzacchi (Medole, Mantova, 1903 - Roma 1990) visse a lungo nel capoluogo estense a seguito del matrimonio, celebrato nel 1929, con il giornalista Nello Quilici, direttore del “Corriere Padano”. Entrambi furono poi attivi in Libia, chiamati da Italo Balbo, allora governatore della colonia, che costituì in terra africana un “cenacolo” di artisti ferraresi cui fu affidata la decorazione di edifici pubblici e chiese a Tripoli e nei nuovi villaggi agricoli costruiti in prossimità della costa.
Di Funi la mostra presenta un corpus di disegni realizzati negli anni del primo conflitto mondiale, quando l’artista - partito per il fronte nel 1915 con il Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti insieme a Marinetti, Boccioni, Sant’Elia, Sironi e Bucci, e nominato l’anno seguente ufficiale nel corpo dei bersaglieri - fu distaccato, in un periodo di frequenti spostamenti, a Caposile, Grave di Papadopopoli e Pesaro. I disegni, esposti un’unica volta a Milano nel marzo del 1997, sono rimasti a lungo nella residenza pesarese della famiglia degli attuali proprietari, cui l’artista stesso li aveva donati. Le opere, nel complesso, rivelano quel cambiamento espressivo che portò Funi a passare da un linguaggio di matrice futurista a forme nitide e precise che di lì a poco connoteranno l’estetica del gruppo di “Novecento”. Sono caratterizzati da un segno grafico duro e da una nuova impostazione espressiva, influenzata dalla coeva svolta primitivista di Carla Carrà, ma ancor più dalle solide volumetrie di Paul Cézanne.
Di Mimì Quilici Buzzacchi si propongono le incisioni raccolte nella cartella Italia Antica e Nuova, pubblicata nel 1939 con prefazione di Ugo Ojetti, in cui l’asciuttezza e il rigore compositivo si fondono con squarci prospettici dinamici in una generale atmosfera misteriosa, rivelando come l’artista avesse correttamente recepito le suggestioni metafisiche di Giorgio de Chirico e le tensioni dell’aeropittura futurista. In mostra sono testimoniati, grazie anche al materiale documentario proveniente dall’archivio dell’artista, i suoi interventi decorativi in Libia, mentre alcuni dipinti di soggetto coloniale, esposti nel 1939 alla Galleria Genova nel capoluogo ligure, restituiscono le impressioni del suo primo soggiorno in Libia nel 1936.
Si ringraziano Antonella Ciullini, Simone e Vieri Quilici, Roberta Miacola.
La mostra si svolge in contemporanea con l’esposizione Una donna tra le due guerre. Miimì Quilici Buzzacchi e l’Italia del ‘900: “Vedute del cuore” tra xilografie, litografie ed ex-libris 1923/1969, Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, Collesalvetti, 15 novembre 2018 - 7 marzo 2019, a cura di Francesca Cagianelli.
Achille Funi e Mimì Quilici Buzzacchi. Da Ferrara alla Libia
Wolfsoniana - Musei di Nervi
Via Serra Gropallo 4, 16167 Genova Nervi
28 ottobre 2018 - 24 marzo 2019
www.wolfsoniana.it
info@wolfsoniana.it
Mar - Dom 11 - 17 | Lun chiuso
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• Mimì Quilici Buzzacchi. Da Ferrara a Roma e ritorno, gli anni della transizione 1943 -1962
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• Mimì Quilici Buzzacchi. Tra segno e colore
• Mimì Quilici Buzzacchi: echi futuristi e d'avanguardia nelle copertine della “Rivista di Ferrara” (1933-1935)
Curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone e realizzata in collaborazione con l’Archivio Mimì Quilici Buzzacchi di Roma, la mostra presenta le opere di due artisti che, uniti da un profondo rapporto umano e professionale, consolidato alla fine degli anni trenta dalla comune partecipazione al programma di opere pubbliche in Libia, condivisero anche il legame con Ferrara.
Achille Funi (Ferrara 1890 - Appiano Gentile, Como, 1972) mantenne intensi rapporti con la città natale anche dopo il trasferimento a Milano nel 1906 e vi fu a lungo impegnato, tra il 1933 e il 1938, nella decorazione della Sala della Consulta del Palazzo Comunale. Mimì Buzzacchi (Medole, Mantova, 1903 - Roma 1990) visse a lungo nel capoluogo estense a seguito del matrimonio, celebrato nel 1929, con il giornalista Nello Quilici, direttore del “Corriere Padano”. Entrambi furono poi attivi in Libia, chiamati da Italo Balbo, allora governatore della colonia, che costituì in terra africana un “cenacolo” di artisti ferraresi cui fu affidata la decorazione di edifici pubblici e chiese a Tripoli e nei nuovi villaggi agricoli costruiti in prossimità della costa.
Di Funi la mostra presenta un corpus di disegni realizzati negli anni del primo conflitto mondiale, quando l’artista - partito per il fronte nel 1915 con il Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti insieme a Marinetti, Boccioni, Sant’Elia, Sironi e Bucci, e nominato l’anno seguente ufficiale nel corpo dei bersaglieri - fu distaccato, in un periodo di frequenti spostamenti, a Caposile, Grave di Papadopopoli e Pesaro. I disegni, esposti un’unica volta a Milano nel marzo del 1997, sono rimasti a lungo nella residenza pesarese della famiglia degli attuali proprietari, cui l’artista stesso li aveva donati. Le opere, nel complesso, rivelano quel cambiamento espressivo che portò Funi a passare da un linguaggio di matrice futurista a forme nitide e precise che di lì a poco connoteranno l’estetica del gruppo di “Novecento”. Sono caratterizzati da un segno grafico duro e da una nuova impostazione espressiva, influenzata dalla coeva svolta primitivista di Carla Carrà, ma ancor più dalle solide volumetrie di Paul Cézanne.
Di Mimì Quilici Buzzacchi si propongono le incisioni raccolte nella cartella Italia Antica e Nuova, pubblicata nel 1939 con prefazione di Ugo Ojetti, in cui l’asciuttezza e il rigore compositivo si fondono con squarci prospettici dinamici in una generale atmosfera misteriosa, rivelando come l’artista avesse correttamente recepito le suggestioni metafisiche di Giorgio de Chirico e le tensioni dell’aeropittura futurista. In mostra sono testimoniati, grazie anche al materiale documentario proveniente dall’archivio dell’artista, i suoi interventi decorativi in Libia, mentre alcuni dipinti di soggetto coloniale, esposti nel 1939 alla Galleria Genova nel capoluogo ligure, restituiscono le impressioni del suo primo soggiorno in Libia nel 1936.
Si ringraziano Antonella Ciullini, Simone e Vieri Quilici, Roberta Miacola.
La mostra si svolge in contemporanea con l’esposizione Una donna tra le due guerre. Miimì Quilici Buzzacchi e l’Italia del ‘900: “Vedute del cuore” tra xilografie, litografie ed ex-libris 1923/1969, Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, Collesalvetti, 15 novembre 2018 - 7 marzo 2019, a cura di Francesca Cagianelli.
Achille Funi e Mimì Quilici Buzzacchi. Da Ferrara alla Libia
Wolfsoniana - Musei di Nervi
Via Serra Gropallo 4, 16167 Genova Nervi
28 ottobre 2018 - 24 marzo 2019
www.wolfsoniana.it
info@wolfsoniana.it
Mar - Dom 11 - 17 | Lun chiuso
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