Questioni di Famiglie
Dal 17 Giugno 2017 al 03 Settembre 2017
Bibbiena | Arezzo
Luogo: Centro Italiano della Fotografia d’Autore
Indirizzo: via delle Monache 2
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0575 1653924
Sito ufficiale: http://www.centrofotografia.org/
Il CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR), ente nato per volontà della FIAF, la storica Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, presenta la mostra fotografica “Questioni di Famiglie”, che si terrà da sabato 17 giugno a domenica 3 settembre 2017, con inaugurazione il 17 giugno alle 18,00. Anticipa l’inaugurazione, alle ore 16,00, una tavola rotonda con i curatori della mostra e, alle ore 17,30, la cerimonia di inaugurazione delle nuove opere di BIBBIENA CITTÀ DELLA FOTOGRAFIA.
La mostra “Questioni di Famiglie” viene presentata con un anno di anticipo rispetto al Progetto Nazionale “La Famiglia in Italia”, che verrà esposto a Bibbiena nel 2018 in occasione del 70° anniversario della Federazione. Il progetto, già in fase di realizzazione, si rivolge a tutti gli appassionati fotografi e chiede loro di immortalare la famiglia contemporanea italiana; l’obiettivo è quello di realizzare una campagna fotografica di ricognizione che coinvolga migliaia di fotografi.
“Questioni di Famiglie” intende presentare al pubblico i molteplici aspetti di come la famiglia è stata raccontata fotograficamente in passato. Con la consapevolezza che l’argomento è molto vasto, sono state scelte dai dieci curatori della mostra alcune tra le diverse possibili tematiche rappresentative dell’argomento per offrire spunti di riflessione e stimoli anche ai fotografi che si apprestano a partecipare al prossimo Progetto Nazionale.
La mostra è divisa in dieci sezioni (tra cui “La famiglia a tavola”, “La famiglia Social”, “La famiglia nel cinema italiano”..) e ciascuna sezione è seguita da un curatore differente per un totale di oltre 200 immagini esposte. Con le sue 16 celle e un grande corridoio, il CIFA rappresenta il luogo ideale per questo tipo di esposizione, che si offre ai visitatori come un percorso a tappe in cui scoprire, a volte anche con curiosa sorpresa, alcuni esempi di come la fotografia in Italia ha declinato il tema della Famiglia.
Tra i vari Autori che espongono è possibile trovare Cesare Colombo, Nino Migliori, Costantino Ruspoli, Paolo Ventura, Settimio Benedusi, Federico Patellani, Paul Ronald, Eugenio Giacinto Garrone, Gianni Berengo Gardin, Mario Cresci, Toni Thorimbert, Gabriele Galimberti, Giovanni Gastel, Gabriele Basilico e ancora molti altri.
Tatiana Agliani ha curato la sezione “La famiglia vista daigiornali”. Nella presentazione la curatrice scrive: “…il settimanale illustrato si rivela una fonte preziosa perleggere i cambiamenti nel modo di intendere la famiglia nellasocietà italiana. Attraverso pagine di giornali e fotografie,la sezione della mostra richiama momenti e aspetti dell'evoluzionedella rappresentazione della famiglia sulla stampadal secondo dopoguerra ai primi anni del Duemila”.
Massimo Agus, curatore della sezione “La famiglia a tavola”, spiega invece che: “La superfice delimitata della tavola apparecchiata è lospazio dove la famiglia italiana negozia le sue dinamichee costruisce i suoi riti e le sue abitudini. È il luogo doveagiscono i rapporti interni tra i membri della famiglia, sistabiliscono le abitudini gastronomiche e si celebrano lecerimonie speciali. … Le fotografie scelte … ci raccontanoil rito del pasto della famiglia italiana durante questi ultimi25 anni. Ma ci raccontano anche il modo come i diversiautori hanno guardato al fenomeno della famiglia e ai suoicambiamenti”.
Giovanna Calvenzi, che ha curato la sezione “La Famiglia inposa”, con 16 immagini che abbracciano il periodo dal 1946 al 2016, afferma: “Nella realizzazione dell’immagine, fotografo e famigliasi confrontano e ognuno persegue necessariamente unproprio intento. Il risultato è la fotografia di una famigliain posa, ma spesso l’immagine è più veritiera di quanto losiano le intenzioni delle parti in gioco”.
Attilio Lauria si è dedicato alla “Famiglia Social”con un’installazione che prevede anche video.
Antonio Maraldi ha selezionato le immagini relative alla sezione “La famiglia nel cinema italiano”. Egli scrive: “A ben vedere, il tema della famiglia e dei rapporti familiariattraversa da sempre il cinema italiano e tocca in praticatutti i generi, dalla commedia al film d’autore. Si potrebbeaffermare che i registi abbiano soprattutto raccontato ostorie d’amore o storie di famiglia…”
Lucia Miodini, che ha curato la sezione “Memorie familiari”, scrive: “Nella ricerca contemporanea s’individua la persistenza dipoetiche accomunate dal riuso della fotografia familiare,pur tenendo conto dei diversi orientamenti e stili espressiviche caratterizzano l’opera degli autori. Sono fotografi efotografe appartenenti a diverse generazioni che interroganole pratiche, le forme di presentazione e le articolazioninarrative della memoria familiare… Accomuna tutte questeesperienze il superamento dei confini tra tempo reale e memoria,tra autenticità e contraffazione, tra appropriazione esimulazione del reale.”
Una cella dedicata all’”Album di famiglia”è presentata da Claudio Pastrone. “Tra i tanti Album di famiglia, oggetto che, da quando lafotografia e la sua produzione è diventata alla portata ditutti, è stato per anni presenza consueta nelle case, abbiamoscelto un caso particolare. Una coppia, che dal 1980ai giorni nostri ha raccolto e conservato in 43 modestialbum/raccoglitori migliaia di fotografie. Le pagine aperteappese alle pareti sono un omaggio al ricordo personale eprivato della loro storia familiare e affettiva.”
Nella cella adiacente Michele Smargiassi propone un’operazione concettuale dal titolo “La famiglia senza posa”.“…Due sguardi differenti raccontano la famiglia italianaattraverso la fotografia.Il secondo è uno sguardo pubblico, quello dei fotografiprofessionali, dei fotogiornalisti, dei fotografi artisti, deifotoamatori… Il loro posto è la pagina del giornale o delrotocalco, l’album professionale, comprato bello che fatto,o la parete della mostra.Il primo è uno sguardo privato, autoriflessivo, tecnicamenteassistito dalle fotocamere economiche e automatizzate…Sono le foto delle vacanze, delle cresime, delle comunioni,delle occasioni felici.Ma c’è un terzo genere di fotografia che coinvolge la famiglia.Uno sguardo selvaggio, involontario, mai codificato,che sfugge sia al controllo dell’osservatore esterno cheall’autocontrollo del nucleo familiare... Nelle cartolineturistiche, ad esempio…”
“La famiglia postbellica”è il titolo della sezione curata da Enrica Viganò. “A guardare indietro di settant’anni scopriamo – scrive la Viganò - una struttura familiare così diversa da quella deigiorni nostri che diventa difficile immaginare le tappe diun’evoluzione così rapida e radicale. Ma dopo gli annibui del fascismo, dopo le privazioni della seconda GuerraMondiale e con la ritrovata libertà, è stato tutto unconcorso di energie positive e nuove visioni ad accelerare ilcambiamento (ancora in atto) nella società occidentale…”
Con la curatela di Renato Longo e Claudio Pastrone, nel corridoio del CIFA trovano posto anche immagini storiche tratte dagli archivi dell’Associazione per la Fotografia Storica e dagli archivi della FIAF, la Fototeca Nazionale FIAF di Torino e l’Archiviodel CIFA di Bibbiena. Immagini che, dalla metà dell’ottocento a tempi più recenti, ripropongono un percorso frammentato e ideale della fotografia che ha per soggetto la famiglia.
Con l’installazione di tre opere di Franco Fontana, Francesco Zizola e Piergiorgio Branzi prosegue inoltre il progetto di BIBBIENA CITTÀ DELLA FOTOGRAFIA e si amplia così la galleria a cielo apertocaratteristica della cittadina e patrimonio di tutti gli amanti della fotografia.
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