RADAR|Flussi della Fotografia Contemporanea 2021
Dal 25 Giugno 2021 al 27 Giugno 2021
Trani | Bari
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Curatori: Associazione culturale Spaziotempo
Enti promotori:
- Comune di Trani
E-Mail info: info@radarphotofestival.it
Sito ufficiale: http://www.radarphotofestival.it
Alla sua terza edizione, il festival RADAR|Flussi della Fotografia Contemporanea porta a Trani, in co-organizzazione con il Comune, mostre, talk, laboratori, workshop, incontri aperti al pubblico, una open call rivolta a fotografi under 35 e una fiera dell’Editoria Fotografica Indipendente per promuovere la fotografia contemporanea: appuntamento da venerdì 25 a domenica 27 giugno 2021 nelle sale e nei cortili dei palazzi storici della città pugliese, ma anche all’aperto in versione outdoor.
Tra gli eventi del festival più attesi, il talk con Erik Kessels, artista e designer, direttore artistico dell’agenzia KesselsKramer e cofondatore della casa editrice KesselsKramer Publishing, quello con Mads Nissen, foto-giornalista danese vincitore del World Press Photo of the Year 2021, e le mostre di Karim El Maktafi, che indaga sulle identità delle “seconde generazioni”, dell’artista inglese Sam Gregg alla scoperta di Napoli, della fotografa Valeria Cherchi sul mondo criminale dietro ai sequestri di persona.
Il festival
Il festival RADAR nasce dall’idea della scuola Spaziotempo di Bari di intercettare, agevolare e creare lo scambio di modi di pensare e di intendere la fotografia contemporanea. Non solo uno spazio di riflessione sugli effetti sociali e sulle contaminazioni per appassionati e addetti ai lavori, ma un evento a ingresso gratuito aperto a tutti per promuovere e divulgare il linguaggio della fotografia con una open call rivolta a giovani fotografi, con mostre, performance, talk, visite guidate con gli artisti in mostra, workshop altamente professionalizzanti.
Non mancano i focussulle forme innovative di linguaggio ed espressione fotografica quali il Bookmaking con una Fiera dell’Editoria Fotografica Indipendente specializzata, novità dell’edizione 2021.
L’appuntamento ha assunto fin da subito rilevanza nazionale e internazionale, con ospiti da tutta Europa e fotografi italiani noti per progetti già esposti all’estero. Anche quest’anno, la caratura internazionale dell’evento RADAR avrà il pregio di vivacizzare il territorio, con un pubblico che, visitando le mostre, potrà scoprire i palazzi, le strade e il cuore del centro storico di Trani e la provincia di Barletta-Andria-Trani.
Il concept 2021
Il concept 2021 a ispirare mostre, performance e talk in programma è “Scoperte e Ritrovamenti”.
Ritrovare ricordi perduti e luoghi smarriti nella memoria per iniziare un viaggio di riscoperta della propria identità, rinvenire oggetti, testimonianze, fatti che portano alla luce scenari nuovi e destano la coscienza collettiva, scoprire sotto una luce nuova spazi fisici a cui siamo abituati e luoghi del mondo mai esplorati. Concetti contigui nella ricerca di un nuovo punto di vista: la scoperta può seguire il ritrovamento, ma può anche arrivare all’improvviso. diventando il lascito nel futuro, memoria per i posteri.
“Il tema della terza edizione traduce una sensazione con cui tutti noi abbiamo fatto i conti nell’ultimo anno: la necessità di ritrovare quel che c’era prima, ma anche di scoprire un modo più sostenibile, più intimo, più equo e giusto di stare al mondo”, spiegano i responsabili del progetto.
Le sedi
Tra le sedi, lo Chalet della Villa Comunale, il cui nucleo originario risale al 1824 e che occupa un terrazzamento sul mare; il Palazzo delle Arti “Beltrani”, affacciato sull’omonima strada nel borgo antico; il Castello federiciano; Palazzo Covelli; Palazzo Palmieri.
Gli appuntamenti
>>> OPEN CALL YOUNG PHOTOGRAPHY. Un’open call rivolta a giovani fotografi, autori, curatori, collettivi che entro le ore 12:00 del giorno 31 maggio 2021 potranno proporre un progetto fotografico che abbia come tema il concept della terza edizione “Scoperte e Ritrovamenti”.
Hai un’età inferiore ai 35 anni, sei un fotografo, un curatore, un collettivo e hai un progetto fotografico in linea con il tema/concept della terza edizione di RADAR? Partecipa alla nostra call! Le candidature saranno accettate.
Il progetto vincitore sarà selezionato dalla giuria formata da Chiara Ruberti, co-direttrice Photolux Festival; Emanuele Camerini e Fabrizio Albertini, autori e fotografi; Tommaso Parrillo, editore e fondatore di Witty Books; Giovanni Albore, fotografo e co-fondatore di Scuola Spaziotempo. Il progetto vincitore si aggiudicherà la produzione di una mostra che entrerà a far parte del programma ufficiale del Festival e sarà allestita in una delle locations di RADAR|Flussi della Fotografia Contemporanea 2021. All’allestimento della mostra parteciperà lo stesso vincitore. La partecipazione è gratuita (per informazioni info@radarphotofestival.it).
>>> Mostra “VALPARAISO” di Francesco Merlini. Un progetto fotografico sul recupero della memoria e sulla rielaborazione immaginifica della valle in cui l’autore ha passato molto tempo da bambino, un luogo amato e allo stesso tempo odiato, analizzato non già con un approccio documentaristico, ma con l’intento di dare voce a un posto che cambia, protegge e distrugge le persone, attraverso la sua esistenza nelle vite delle persone stesse. “Nel mio lavoro, i ricordi del tempo trascorso in questa valle si mescolano a sogni, incubi e visioni che la mia mente ha ambientato in questo luogo familiare e allo stesso tempo lontano, attingendo a una sorta di realismo magico. In un'epoca in cui la gente guarda le fotografie sempre più velocemente, ho deciso di utilizzare un linguaggio fotografico che induca l’osservatore a soffermarsi, ad avvicinarsi e a strizzare gli occhi per abituarsi all’oscurità di queste immagini iridescenti che nascondono un viaggio personale verso la resa dei conti con questa valle”.
>>> Mostra “Cosmodrome” di Raffaele Petralla. Al confine con il Circolo Polare Artico, nell’estremo nord della Russia, a 300 km da Arkhangelsk, gli abitanti ritrovano frammenti di razzi spaziali con cui costruiscono slitte, barche e altri oggetti quotidiani. Le operazioni di recupero che seguono al ritrovamento avvengono durante il periodo in cui i letti dei fiumi gelano e diventano strade più facilmente percorribili con slitte e auto. In questo territorio ostile, dove la popolazione vive di pesca e dove i fattori ambientali e climatici rendono la vita quotidiana dura e difficile, gli errori di calcolo nelle traiettorie dei satelliti del Cosmodromo di Plesetsk diventano una risorsa inattesa. Da Presetsk molti dei satelliti di navigazione, i satelliti meteorologici e la maggior parte dei satelliti militari vengono lanciati per una vasta gamma di scopi. Dal 1997, da questo sito sono stati effettuati più di 1.500 lanci nello spazio, più che per qualsiasi altra base di lancio.
>>> Progetto “Anatomia del silenzio” di Valeria Cherchi. Il fenomeno dei sequestri di persona è una piaga criminale che ha attraversato la Sardegna dagli anni Sessanta a oggi. Valeria Cherchi (Sassari, 1986) è tra le poche artiste a occuparsene.Il progetto espositivo “Anatomia del silenzio”, parzialmente presentato a Palazzo Beltrani, nasce nel febbraio 2020 per gli spazi del Museo Nivola di Orani (NU). A cura di Antonella Camarda e Giangavino Pazzola, l’installazione ambientale e immersiva di immagini, suoni e testi, presenta l’indagine di Cherchi sull’omertà delle comunità locali che ancora avvolge i comportamenti e le coscienze collettive a seguito di crimini e delitti. Partendo dalla memoria privata del rapimento di Farouk Kassam – coetaneo dell’autrice – e dall’omicidio irrisolto di Luisa Manfredi, figlia dell’ex latitante Matteo Boe, Cherchi affronta questo capitolo buio della storia italiana offrendo un caleidoscopio di immagini, analisi e racconti che si sviluppano simultaneamente. Alla ricerca condotta sui luoghi incriminati, realizzata anche attraverso una costante interazione con le comunità locali, Cherchi affianca l’esplorazione di archivi mediali (RAI e testate giornalistiche), il contatto diretto con alcuni protagonisti e l’analisi dei propri album fotografici di famiglia.
>>> Mostra “La photo trouvée e il fascino dell’ignoto” a cura di Alessia Venditti e Gianlorenzo Sciano. Il progetto espositivo si concentra sul tema delle identità perdute e gli interrogativi che da questa derivano. La mostra consta di circa 100 immagini di dimensioni 7x10 cm, risalenti al periodo che va dalla fine dell’Ottocento ai primi anni del Novecento. È un corpus unico di cosiddette photo trouvée che l’attuale proprietario eredita più di venti anni fa da sua madre, che a sua volta le acquista presso un antiquario di Lucca. Si tratta di ritratti posati, prevalentemente realizzati in studio ma anche en plein air, riportanti sul retro i timbri dei vari studi fotografici di provenienza. Tra questi ritratti, uno spicca per il fatto di essere stato colorato a mano da chi l’ha realizzato, conferendo all’abbigliamento della giovane donna un aspetto più vicino, verosimilmente, a quello reale. Si può pertanto parlare di una collezione eterogenea, probabilmente organizzata da un precedente proprietario che l'ha meticolosamente strutturata in un unico “fondo”, che viene mostrata ai visitatori in tutta la propria natura perfettamente in accordo con il tema ”Scoperte e Ritrovamenti” dell’edizione RADAR del 2021.
>>> Mostra “Domani nevica” a cura di Anna Adamo. È la storia di una donna nata nel 1952 in provincia di Napoli, nel Sud Italia, con altri 6 fratelli. I suoi genitori sono costretti a emigrare al nord per cercare lavoro. “Quando avevo 13 anni mio fratello è morto e mia madre è caduta in depressione. Quell’anno ho iniziato a fare foto a mia madre, a documentare il suo cambiamento, ossessionata dalle nostre foto di famiglia, perché ho sempre pensato che la vita in foto è più bella”.
>>> Mostra “See Naples and Die” di Sam Gregg. In mostra il lavoro “See Naples and Die” dell’artista Sam Gregg, sulla scoperta sconvolgente che l’inglese fa della città partenopea nel 2014. Rimasto catturato da Napoli, decide di trasferircisi per due anni, immortalando il volto delle persone e i quartieri, ritrovando gli stereotipi attraverso cui la città è conosciuta nel mondo, ma senza giudizio, anzi con la volontà di celebrare le persone emarginate e i valori umani universali.
>>> Mostra “HAYATI” di Karim El Maktafi. Hayati è un diario visivo realizzato esclusivamente con uno smartphone e riflette e indaga sulle identità delle “seconde generazioni”, figli di immigrati, nati e cresciuti in Italia, in equilibrio tra due realtà che a prima vista potrebbero sembrare incompatibili. L’indagine è stata per l’autore una riscoperta della storia della propria famiglia volta a ritrovare una identità che non è unica, ma che sembra piuttosto essere un ibrido culturale. “Sono diventato il suo soggetto e il suo oggetto”. E, mentre egli cerca di definire questa identità, comprende il privilegio di “stare sulla soglia di casa” ai margini di due ambienti.
>>> Mostra “Charlie surfs on Lotus Flowers” di Simone Sapienza. Circa quarant’anni dopo la vittoria dei Vietcong contro gli Stati Uniti d'America, il Vietnam ha radicalmente cambiato ambizioni e progetti. Infatti, supportato da una popolazione giovanissima e piena di energia, il Vietnam è destinato a diventare la prossima Tigre asiatica a farsi strada. Del resto, quasi il 95% della popolazione è a favore di una economia a mercato libero di tipo capitalista, tuttavia, nonostante una libertà sempre più ampia in ambito economico, il potere politico è ancora in mano al governo Comunista che esercita un potere assoluto in Vietnam. “Charlie surfs on Lotus Flowers” è sin dal suo stesso titolo una rappresentazione metaforica delle società dello spettacolo in Vietnam dove, nonostante l’ordine e il controllo gravato dal potere Comunista, la nuova generazione vuole cavalcare l’onda del nuovo sviluppo economico.
>>> Videoarte a cura dell’artista visiva Novella Oliana. Un progetto sulla riflessione intorno alla figura mitologica di Ino, metafora del ciclo di nascita e morte.
>>> Talk con Erik Kessels. Tra i talk in programma, l’incontro pubblico con Erik Kessels, artista olandese visivo mai ospite nel Sud Italia, designer e curatore d’arte. Nel corso della carriera, Kessels è venuto alla ribalta come principale e indiscutibile riferimento nel campo della cosiddetta “fotografia ritrovata”. Invece di scattare nuove immagini, per la maggior parte dei suoi progetti riunisce fotografie preesistenti e le riutilizza come tessere per formare un mosaico. È un artista senza macchina fotografica né obiettivo: nel suo studio la fotografia è un elemento già pronto per essere campionato e ricontestualizzato. Il risultato è una sorta di ecosistema di immagini, attraverso cui non si aggiunge nulla all’enorme quantità di immagini che oggi affolla il mondo e cresce esponenzialmente di giorno in giorno, ma che al contrario si limita a recuperare e riciclare ciò che già esiste.
>>> Talk con Mads Nissen. Cosa svelano le storie che creano un forte impatto sul pubblico? Guardare dietro le scene e le scelte di un fotografo documentarista. Per il fotoreporter danese Mads Nissen, vincitore del World Press Photo of the Year nel 2015 e nel 2021, la fotografia è tutta una questione di empatia, di creare comprensione, una vicinanza, un’intimità. Egli si sforza di costruire questa connessione concentrandosi su questioni sociali contemporanee come la disuguaglianza, le violazioni dei diritti umani e il nostro rapporto spesso distruttivo con la natura. L’artista Mads Nissen aprirà e condividerà onestamente i suoi successi, così come i suoi fallimenti, accompagnando il pubblico in uno splendido viaggio fotografico nella profonda giungla di Amazonas, o attraverso le immagini del suo ultimo libro sul conflitto in Colombia, dove è riuscito a entrare in contatto non solo con il Presidente Santos, vincitore del Premio Nobel per la pace, ma anche con le FARC guerillas, i produttori di cocaina e i giovani killer.
>>> RADAR Books|Fiera dell’Editoria Indipendente. RADAR Books|Fiera dell’Editoria Indipendente è un evento contenitore che ha lo scopo di divulgare e di promuovere la ricerca attorno alla pratica fotografica con particolare riferimento al fotolibro, al self-publishing e alle pubblicazioni della editoria fotografica indipendente. Al suo interno, una fiera del fotolibro curata dall’artista Francesca Todde e realizzata attraverso un’open call rivolta a fotografi, collettivi ed editori indipendenti, book signing con l’autore, talk e presentazioni editoriali. La fotografia è espressione artistica in continua mutazione, e così anche le tecniche per realizzarla e per stamparla. Sigillare la foto su carta riesce a conferire, in una pluralità di casi, un interessante valore aggiunto rappresentato dalla possibilità di potersi soffermare sui risvolti antropologici e sociologici che la fotografia porta con sé, nonché sulla preziosa opportunità di rimettere l’autore al centro della produzione libraria. Tanto fanno moltissime piccole case editrici indipendenti che hanno come obiettivo proprio quello di mettere l’autore, ma anche l’editore, la sua visione, la loro visione, al centro del progetto editoriale sperimentando e ricercando, curando il dettaglio e puntando sull’alta qualità del contenuto. Tanto accade con il fenomeno del self-publishing, grazie al quale chiunque può diventare editore e portavoce di se stesso.
>>> Bookshop Leporello. La libreria specializzata Leporello di Roma sarà presente all’interno di RADAR Books con un banchetto espositivo di libri e presentazioni editoriali/booksigning a cura di Chiara Capodici, sua fondatrice.
>>> Laboratorio “Le luci del Cinema applicate alla Fotografia” a cura di Graziano Panfili. Il Festival avvicina e promuove le opportunità di carriera nella fotografia, grazie a laboratori in programma come questo dedicato a fotografia e Settima Arte.
LIMITAZIONI COVID
Si prevede che, per arginare eventuale emergenza COVID-19, l’ingresso alle mostre così come alla fiera dell’editoria sarà contingentato e regolato da apposita segnaletica e informativa. Per aumentare la diffusione dell’evento sarà previsto il tour virtuale alle mostre stesse, mentre i talk saranno svolti all’aperto in spazi adeguatamente ampi.
Tra gli eventi del festival più attesi, il talk con Erik Kessels, artista e designer, direttore artistico dell’agenzia KesselsKramer e cofondatore della casa editrice KesselsKramer Publishing, quello con Mads Nissen, foto-giornalista danese vincitore del World Press Photo of the Year 2021, e le mostre di Karim El Maktafi, che indaga sulle identità delle “seconde generazioni”, dell’artista inglese Sam Gregg alla scoperta di Napoli, della fotografa Valeria Cherchi sul mondo criminale dietro ai sequestri di persona.
Il festival
Il festival RADAR nasce dall’idea della scuola Spaziotempo di Bari di intercettare, agevolare e creare lo scambio di modi di pensare e di intendere la fotografia contemporanea. Non solo uno spazio di riflessione sugli effetti sociali e sulle contaminazioni per appassionati e addetti ai lavori, ma un evento a ingresso gratuito aperto a tutti per promuovere e divulgare il linguaggio della fotografia con una open call rivolta a giovani fotografi, con mostre, performance, talk, visite guidate con gli artisti in mostra, workshop altamente professionalizzanti.
Non mancano i focussulle forme innovative di linguaggio ed espressione fotografica quali il Bookmaking con una Fiera dell’Editoria Fotografica Indipendente specializzata, novità dell’edizione 2021.
L’appuntamento ha assunto fin da subito rilevanza nazionale e internazionale, con ospiti da tutta Europa e fotografi italiani noti per progetti già esposti all’estero. Anche quest’anno, la caratura internazionale dell’evento RADAR avrà il pregio di vivacizzare il territorio, con un pubblico che, visitando le mostre, potrà scoprire i palazzi, le strade e il cuore del centro storico di Trani e la provincia di Barletta-Andria-Trani.
Il concept 2021
Il concept 2021 a ispirare mostre, performance e talk in programma è “Scoperte e Ritrovamenti”.
Ritrovare ricordi perduti e luoghi smarriti nella memoria per iniziare un viaggio di riscoperta della propria identità, rinvenire oggetti, testimonianze, fatti che portano alla luce scenari nuovi e destano la coscienza collettiva, scoprire sotto una luce nuova spazi fisici a cui siamo abituati e luoghi del mondo mai esplorati. Concetti contigui nella ricerca di un nuovo punto di vista: la scoperta può seguire il ritrovamento, ma può anche arrivare all’improvviso. diventando il lascito nel futuro, memoria per i posteri.
“Il tema della terza edizione traduce una sensazione con cui tutti noi abbiamo fatto i conti nell’ultimo anno: la necessità di ritrovare quel che c’era prima, ma anche di scoprire un modo più sostenibile, più intimo, più equo e giusto di stare al mondo”, spiegano i responsabili del progetto.
Le sedi
Tra le sedi, lo Chalet della Villa Comunale, il cui nucleo originario risale al 1824 e che occupa un terrazzamento sul mare; il Palazzo delle Arti “Beltrani”, affacciato sull’omonima strada nel borgo antico; il Castello federiciano; Palazzo Covelli; Palazzo Palmieri.
Gli appuntamenti
>>> OPEN CALL YOUNG PHOTOGRAPHY. Un’open call rivolta a giovani fotografi, autori, curatori, collettivi che entro le ore 12:00 del giorno 31 maggio 2021 potranno proporre un progetto fotografico che abbia come tema il concept della terza edizione “Scoperte e Ritrovamenti”.
Hai un’età inferiore ai 35 anni, sei un fotografo, un curatore, un collettivo e hai un progetto fotografico in linea con il tema/concept della terza edizione di RADAR? Partecipa alla nostra call! Le candidature saranno accettate.
Il progetto vincitore sarà selezionato dalla giuria formata da Chiara Ruberti, co-direttrice Photolux Festival; Emanuele Camerini e Fabrizio Albertini, autori e fotografi; Tommaso Parrillo, editore e fondatore di Witty Books; Giovanni Albore, fotografo e co-fondatore di Scuola Spaziotempo. Il progetto vincitore si aggiudicherà la produzione di una mostra che entrerà a far parte del programma ufficiale del Festival e sarà allestita in una delle locations di RADAR|Flussi della Fotografia Contemporanea 2021. All’allestimento della mostra parteciperà lo stesso vincitore. La partecipazione è gratuita (per informazioni info@radarphotofestival.it).
>>> Mostra “VALPARAISO” di Francesco Merlini. Un progetto fotografico sul recupero della memoria e sulla rielaborazione immaginifica della valle in cui l’autore ha passato molto tempo da bambino, un luogo amato e allo stesso tempo odiato, analizzato non già con un approccio documentaristico, ma con l’intento di dare voce a un posto che cambia, protegge e distrugge le persone, attraverso la sua esistenza nelle vite delle persone stesse. “Nel mio lavoro, i ricordi del tempo trascorso in questa valle si mescolano a sogni, incubi e visioni che la mia mente ha ambientato in questo luogo familiare e allo stesso tempo lontano, attingendo a una sorta di realismo magico. In un'epoca in cui la gente guarda le fotografie sempre più velocemente, ho deciso di utilizzare un linguaggio fotografico che induca l’osservatore a soffermarsi, ad avvicinarsi e a strizzare gli occhi per abituarsi all’oscurità di queste immagini iridescenti che nascondono un viaggio personale verso la resa dei conti con questa valle”.
>>> Mostra “Cosmodrome” di Raffaele Petralla. Al confine con il Circolo Polare Artico, nell’estremo nord della Russia, a 300 km da Arkhangelsk, gli abitanti ritrovano frammenti di razzi spaziali con cui costruiscono slitte, barche e altri oggetti quotidiani. Le operazioni di recupero che seguono al ritrovamento avvengono durante il periodo in cui i letti dei fiumi gelano e diventano strade più facilmente percorribili con slitte e auto. In questo territorio ostile, dove la popolazione vive di pesca e dove i fattori ambientali e climatici rendono la vita quotidiana dura e difficile, gli errori di calcolo nelle traiettorie dei satelliti del Cosmodromo di Plesetsk diventano una risorsa inattesa. Da Presetsk molti dei satelliti di navigazione, i satelliti meteorologici e la maggior parte dei satelliti militari vengono lanciati per una vasta gamma di scopi. Dal 1997, da questo sito sono stati effettuati più di 1.500 lanci nello spazio, più che per qualsiasi altra base di lancio.
>>> Progetto “Anatomia del silenzio” di Valeria Cherchi. Il fenomeno dei sequestri di persona è una piaga criminale che ha attraversato la Sardegna dagli anni Sessanta a oggi. Valeria Cherchi (Sassari, 1986) è tra le poche artiste a occuparsene.Il progetto espositivo “Anatomia del silenzio”, parzialmente presentato a Palazzo Beltrani, nasce nel febbraio 2020 per gli spazi del Museo Nivola di Orani (NU). A cura di Antonella Camarda e Giangavino Pazzola, l’installazione ambientale e immersiva di immagini, suoni e testi, presenta l’indagine di Cherchi sull’omertà delle comunità locali che ancora avvolge i comportamenti e le coscienze collettive a seguito di crimini e delitti. Partendo dalla memoria privata del rapimento di Farouk Kassam – coetaneo dell’autrice – e dall’omicidio irrisolto di Luisa Manfredi, figlia dell’ex latitante Matteo Boe, Cherchi affronta questo capitolo buio della storia italiana offrendo un caleidoscopio di immagini, analisi e racconti che si sviluppano simultaneamente. Alla ricerca condotta sui luoghi incriminati, realizzata anche attraverso una costante interazione con le comunità locali, Cherchi affianca l’esplorazione di archivi mediali (RAI e testate giornalistiche), il contatto diretto con alcuni protagonisti e l’analisi dei propri album fotografici di famiglia.
>>> Mostra “La photo trouvée e il fascino dell’ignoto” a cura di Alessia Venditti e Gianlorenzo Sciano. Il progetto espositivo si concentra sul tema delle identità perdute e gli interrogativi che da questa derivano. La mostra consta di circa 100 immagini di dimensioni 7x10 cm, risalenti al periodo che va dalla fine dell’Ottocento ai primi anni del Novecento. È un corpus unico di cosiddette photo trouvée che l’attuale proprietario eredita più di venti anni fa da sua madre, che a sua volta le acquista presso un antiquario di Lucca. Si tratta di ritratti posati, prevalentemente realizzati in studio ma anche en plein air, riportanti sul retro i timbri dei vari studi fotografici di provenienza. Tra questi ritratti, uno spicca per il fatto di essere stato colorato a mano da chi l’ha realizzato, conferendo all’abbigliamento della giovane donna un aspetto più vicino, verosimilmente, a quello reale. Si può pertanto parlare di una collezione eterogenea, probabilmente organizzata da un precedente proprietario che l'ha meticolosamente strutturata in un unico “fondo”, che viene mostrata ai visitatori in tutta la propria natura perfettamente in accordo con il tema ”Scoperte e Ritrovamenti” dell’edizione RADAR del 2021.
>>> Mostra “Domani nevica” a cura di Anna Adamo. È la storia di una donna nata nel 1952 in provincia di Napoli, nel Sud Italia, con altri 6 fratelli. I suoi genitori sono costretti a emigrare al nord per cercare lavoro. “Quando avevo 13 anni mio fratello è morto e mia madre è caduta in depressione. Quell’anno ho iniziato a fare foto a mia madre, a documentare il suo cambiamento, ossessionata dalle nostre foto di famiglia, perché ho sempre pensato che la vita in foto è più bella”.
>>> Mostra “See Naples and Die” di Sam Gregg. In mostra il lavoro “See Naples and Die” dell’artista Sam Gregg, sulla scoperta sconvolgente che l’inglese fa della città partenopea nel 2014. Rimasto catturato da Napoli, decide di trasferircisi per due anni, immortalando il volto delle persone e i quartieri, ritrovando gli stereotipi attraverso cui la città è conosciuta nel mondo, ma senza giudizio, anzi con la volontà di celebrare le persone emarginate e i valori umani universali.
>>> Mostra “HAYATI” di Karim El Maktafi. Hayati è un diario visivo realizzato esclusivamente con uno smartphone e riflette e indaga sulle identità delle “seconde generazioni”, figli di immigrati, nati e cresciuti in Italia, in equilibrio tra due realtà che a prima vista potrebbero sembrare incompatibili. L’indagine è stata per l’autore una riscoperta della storia della propria famiglia volta a ritrovare una identità che non è unica, ma che sembra piuttosto essere un ibrido culturale. “Sono diventato il suo soggetto e il suo oggetto”. E, mentre egli cerca di definire questa identità, comprende il privilegio di “stare sulla soglia di casa” ai margini di due ambienti.
>>> Mostra “Charlie surfs on Lotus Flowers” di Simone Sapienza. Circa quarant’anni dopo la vittoria dei Vietcong contro gli Stati Uniti d'America, il Vietnam ha radicalmente cambiato ambizioni e progetti. Infatti, supportato da una popolazione giovanissima e piena di energia, il Vietnam è destinato a diventare la prossima Tigre asiatica a farsi strada. Del resto, quasi il 95% della popolazione è a favore di una economia a mercato libero di tipo capitalista, tuttavia, nonostante una libertà sempre più ampia in ambito economico, il potere politico è ancora in mano al governo Comunista che esercita un potere assoluto in Vietnam. “Charlie surfs on Lotus Flowers” è sin dal suo stesso titolo una rappresentazione metaforica delle società dello spettacolo in Vietnam dove, nonostante l’ordine e il controllo gravato dal potere Comunista, la nuova generazione vuole cavalcare l’onda del nuovo sviluppo economico.
>>> Videoarte a cura dell’artista visiva Novella Oliana. Un progetto sulla riflessione intorno alla figura mitologica di Ino, metafora del ciclo di nascita e morte.
>>> Talk con Erik Kessels. Tra i talk in programma, l’incontro pubblico con Erik Kessels, artista olandese visivo mai ospite nel Sud Italia, designer e curatore d’arte. Nel corso della carriera, Kessels è venuto alla ribalta come principale e indiscutibile riferimento nel campo della cosiddetta “fotografia ritrovata”. Invece di scattare nuove immagini, per la maggior parte dei suoi progetti riunisce fotografie preesistenti e le riutilizza come tessere per formare un mosaico. È un artista senza macchina fotografica né obiettivo: nel suo studio la fotografia è un elemento già pronto per essere campionato e ricontestualizzato. Il risultato è una sorta di ecosistema di immagini, attraverso cui non si aggiunge nulla all’enorme quantità di immagini che oggi affolla il mondo e cresce esponenzialmente di giorno in giorno, ma che al contrario si limita a recuperare e riciclare ciò che già esiste.
>>> Talk con Mads Nissen. Cosa svelano le storie che creano un forte impatto sul pubblico? Guardare dietro le scene e le scelte di un fotografo documentarista. Per il fotoreporter danese Mads Nissen, vincitore del World Press Photo of the Year nel 2015 e nel 2021, la fotografia è tutta una questione di empatia, di creare comprensione, una vicinanza, un’intimità. Egli si sforza di costruire questa connessione concentrandosi su questioni sociali contemporanee come la disuguaglianza, le violazioni dei diritti umani e il nostro rapporto spesso distruttivo con la natura. L’artista Mads Nissen aprirà e condividerà onestamente i suoi successi, così come i suoi fallimenti, accompagnando il pubblico in uno splendido viaggio fotografico nella profonda giungla di Amazonas, o attraverso le immagini del suo ultimo libro sul conflitto in Colombia, dove è riuscito a entrare in contatto non solo con il Presidente Santos, vincitore del Premio Nobel per la pace, ma anche con le FARC guerillas, i produttori di cocaina e i giovani killer.
>>> RADAR Books|Fiera dell’Editoria Indipendente. RADAR Books|Fiera dell’Editoria Indipendente è un evento contenitore che ha lo scopo di divulgare e di promuovere la ricerca attorno alla pratica fotografica con particolare riferimento al fotolibro, al self-publishing e alle pubblicazioni della editoria fotografica indipendente. Al suo interno, una fiera del fotolibro curata dall’artista Francesca Todde e realizzata attraverso un’open call rivolta a fotografi, collettivi ed editori indipendenti, book signing con l’autore, talk e presentazioni editoriali. La fotografia è espressione artistica in continua mutazione, e così anche le tecniche per realizzarla e per stamparla. Sigillare la foto su carta riesce a conferire, in una pluralità di casi, un interessante valore aggiunto rappresentato dalla possibilità di potersi soffermare sui risvolti antropologici e sociologici che la fotografia porta con sé, nonché sulla preziosa opportunità di rimettere l’autore al centro della produzione libraria. Tanto fanno moltissime piccole case editrici indipendenti che hanno come obiettivo proprio quello di mettere l’autore, ma anche l’editore, la sua visione, la loro visione, al centro del progetto editoriale sperimentando e ricercando, curando il dettaglio e puntando sull’alta qualità del contenuto. Tanto accade con il fenomeno del self-publishing, grazie al quale chiunque può diventare editore e portavoce di se stesso.
>>> Bookshop Leporello. La libreria specializzata Leporello di Roma sarà presente all’interno di RADAR Books con un banchetto espositivo di libri e presentazioni editoriali/booksigning a cura di Chiara Capodici, sua fondatrice.
>>> Laboratorio “Le luci del Cinema applicate alla Fotografia” a cura di Graziano Panfili. Il Festival avvicina e promuove le opportunità di carriera nella fotografia, grazie a laboratori in programma come questo dedicato a fotografia e Settima Arte.
LIMITAZIONI COVID
Si prevede che, per arginare eventuale emergenza COVID-19, l’ingresso alle mostre così come alla fiera dell’editoria sarà contingentato e regolato da apposita segnaletica e informativa. Per aumentare la diffusione dell’evento sarà previsto il tour virtuale alle mostre stesse, mentre i talk saranno svolti all’aperto in spazi adeguatamente ampi.
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