BERGAMO 900. Un nuovo museo
Dal 06 Novembre 2021 al 06 Novembre 2021
Bergamo
Luogo: Convento di San Francesco
Indirizzo: Piazza Mercato del fieno 6/a
Orari: da giovedì a domenica ore 10-18
Enti promotori:
- Comune di Bergamo
- Museo delle storie di Bergamo
- Fondazione Banca Polare di Bergamo
- Patrocinio di Regione Lombardia
Costo del biglietto: Speciale apertura € 7,00 (valido anche per l’ingresso a Museo della fotografia Sestini e alle mostre temporanee)
Sito ufficiale: http://www.museodellestorie.bergamo.it
A Bergamo Alta, il 6 novembre 2021 Comune di Bergamo, Museo delle storie di Bergamo e Fondazione Banca Polare di Bergamo inaugurano BERGAMO 900. Un nuovo museo che racconta il XX secolo a partire dal territorio. Un museo nuovo che sperimenta l’esplorazione dal particolare al generale, alla ricerca di quelle storie del territorio, molte delle quali finora mai scritte, che si sono incontrate (o scontrate) con la Grande Storia.
Un vero e proprio mondo narrativo, costruito attorno a quattro chiavi di lettura del 900 - I fatti, I luoghi, La vita, Le voci - attingendo a tutti i media possibili: fonti audiovisive, fotografiche, documentarie, orali e materiali. Compresa la viva voce di celebri protagonisti delle grandi imprese culturali, scientifiche, economiche, sociali e sportive, che hanno visto Bergamo protagonista del Novecento nazionale e internazionale.
// IL PROGETTO //
Il progetto BERGAMO 900 prende il via nel 2017 in occasione del centesimo anniversario del Museo delle storie di Bergamo, costellazione di sei luoghi della storia – il Campanone, Torre simbolo di Bergamo Alta; il Palazzo del Podestà con il Museo del 500; il Museo Donizettiano; la Torre dei Caduti nel cuore della città bassa; il convento medievale di San Francesco con il Museo della fotografia Sestini; la Rocca con il Museo dell’Ottocento – ciascuno con una propria identità, ma raccordati dal progetto unitario di narrare l’intera storia di Bergamo, dall’epoca medievale per arrivare, con l’apertura di Bergamo 900, al XX secolo.
Bergamo 900 nasce grazie alla sinergia con Comune di Bergamo e Fondazione Banca Popolare di Bergamo, da sempre a fianco del Museo delle storie. Il Comune di Bergamo sin dall’inizio ha sostenuto l’idea progettuale e poi realizzato i lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’ala est del Convento di San Francesco che ospiterà il nuovo museo. La Fondazione Banca Popolare di Bergamo nel 2019, in occasione del 150° anniversario di costituzione della Banca Popolare di Bergamo, da cui è nata, ha creduto e interamente finanziato la creazione del museo con l’intento di lasciare in eredità alla comunità e alle giovani generazioni un luogo dedicato alla storia del 900 per far conoscere il passato, comprendere il presente e guardare al futuro.
Cinque anni di lavoro, più di 200 persone coinvolte tra ricercatori, studiosi e maestranze. Alla guida del progetto Roberta Frigeni e Lia Corna con Nicholas Fiorina e Giulia Todeschini del Museo delle storie di Bergamo, affiancati da un Comitato Scientifico composto da Giuseppe De Luca, Gianluigi Della Valentina, Federico Mazzei e Peppino Ortoleva, storici che si sono distinti per importanti studi dedicati al territorio e alla divulgazione scientifica in ambito museale. La ricerca si è avvalsa inoltre della collaborazione di Maria Mencaroni Zoppetti, Carlo Salvioni, Elisa Pievani, Giada Borlotti e di un gruppo di giovani ricercatori coinvolti dal Museo per redigere gli studi preparatori.
Tantissime le collaborazioni attivate: oltre 130 tra istituzioni culturali locali, nazionali e internazionali, aziende private e collezionisti, che hanno messo a disposizione le loro competenze, le collezioni e gli archivi per far di Bergamo 900 un’esplorazione narrativa corale, un vero e proprio cantiere di storie.
Ad accompagnare il Museo delle storie in questo lungo percorso due studi leader dell’Exhibition Design quali Alessandro Bettonagli Entertainment Architecture e theBuss guidati da Alessandro Bettonagli, Davide Sgalippa eRiccarco Castaldi. Professionisti di solida esperienza che hanno tradotto la ricerca scientifica in una coinvolgente visione scenografica e multimediale. Le soluzioni adottate in Bergamo 900 rispettano l’elemento architettonico proponendo qualcosa di nuovo e unico, dove l’elemento tecnologico vive in funzione del messaggio.
// IL PERCORSO //
I visitatori potranno ripercorrere, in 4 sale, quasi 100 anni di mutamenti, rivoluzioni, movimenti: dai cambiamenti economici, politici, culturali, sociali, alle nuove forme di aggregazione, dalla vita quotidiana alle moderne forme di comunicazione, fino alla questione ambientale.
La prima sala è dedicata a I FATTI: un’installazione video immersiva cala il visitatore dentro le principali dinamiche sociali e i processi di mutamento economico, politico e culturale del Novecento. Otto clip raccontano il secolo attraverso eventi che hanno profondamente segnato la vita della città e del territorio, in continuità o discontinuità tra dimensione locale e nazionale.Il caso Dalmine e il decollo industriale; i fratelli Calvi in trincea; Antonio Locatelli e il fascismo; la Resistenza e la Repubblica; il modello Lombardini nel boom economico; la chiesa “globale” di Papa Giovanni e del Concilio Vaticano II; la lotta operaia della Filati Lastex; il caso atrazina e le prime forme di tutela ambientale.
Nella seconda sezione, la storia parla attraverso la geografia: una grande mappa tridimensionale e interattiva, estesa fino a quasi 6 metri, è lo strumento per interrogare direttamente I LUOGHI della città e della provincia di Bergamo, decifrando i segni della storia del 900.
In 7 postazioni i visitatori possono navigare nel e sul territorio di ieri e di oggi, attraverso percorsi che mettono in rete ben 87 punti di interesse tra edifici, luoghi di aggregazione e sistemi di viabilità: le aree propulsive dell’economia del Novecento, dai Cantieri Riva alle Cartiere Pigna, dai Grandi Magazzini Coin allo Stabilimento Italcementi, dalla SACE al villaggio (oggi patrimonio Unesco) di Crespi d’Adda; le grandi infrastrutture, dalle ferrovie all’autostrada, fino all’aeroporto; l’evoluzione urbana e la nascita di nuovi quartieri popolari, dal centro della città ridisegnato da Marcello Piacentini al caso Zingonia. E ancora: l’assistenza e la sanità; i luoghi della cultura e del tempo libero, dall’Accademia Carrara al Teatro Donizetti, dalla culla del Liberty San Pellegrino Terme allo Stadio. Infine, la guerra, tra edifici simbolo del regime fascista e storie della Resistenza, dalla Casa Littoria alla Sciesopoli ebraica.
Nella terza sezione, la storia si racconta attraverso LE VOCI: 23 box di oggetti iconici e altrettante testimonianze orali evocano le storie della vita di Bergamo, rimandando a personalità, aziende e istituzioni, scelte perché rappresentative di tratti identitari del territorio bergamasco, ma che spesso hanno conquistato una dimensione nazionale e internazionale. Dagli spot delle nuove bibite Sanpellegrino al rivoluzionario materiale Moplen, dal Formichino Rumi al catalogo Vestro del cotonificio Legler, dai primi giocattoli in legno Foppapedretti alle moderne pentole in alluminio di Agnelli, dalla potenza dei trattori SAME agli innovativi freni Brembo e ancora, dal famoso Signor Rossi alla bicicletta Bianchi, fino alla storica finale di Coppa Italia del 1963, Atalanta-Torino 3-1. Ad accompagnare gli oggetti, le voci di “testimonial” d’eccezione, come Giacomo Agostini e Bruno Bozzetto, e di protagonisti del secolo che rivivono attraverso interviste di repertorio, come il cardiochirugo Lucio Parenzan, i campioni sportivi Walter Bonatti e Felice Gimondi, gli esponenti della cultura Giacomo Manzù, Gianandrea Gavazzeni ed Ermanno Olmi.
Completa Bergamo 900, un’imponente linea del tempo che corre lungo i 22 metri dello spazio espositivo e fa da cornice a tutto l’allestimento. Attraverso i decenni il visitatore può scoprire i cambiamenti della VITA a Bergamo e provincia nel 900: dati demografici, economici e culturali; fotografie che mostrano i volti e i costumi di donne e uomini tra vita privata e collettiva. A chiudere il percorso 100 anni di storia bergamasca raccontata attraverso le prime pagine del principale quotidiano locale, L’Eco di Bergamo, da sfogliare in un grande touch screen dal gennaio del 1900 al dicembre del 1999.
Bergamo 900 è pensato come un “Cantiere di storie”, un museo sempre in progress che promette continui sviluppi, dialoghi, approfondimenti e nuove attività rivolte alle scuole. Da gennaio 2022 in calendario un programma di incontri e iniziative, ma il Museo delle storie guarda già a Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 con il grande convegno nazionale “Il 900 in Museo”.
Dal 6 novembre, dunque, il Convento di San Francesco diventa un vero e proprio polo culturale: con un unico bigliettosarà possibile visitare Bergamo 900, il Museo della fotografia Sestini, le mostre temporanee e i chiostri.
E per i primi mesi di apertura, il biglietto promo “Speciale apertura” sarà al costo di 7€ (ridotto 5€, gratuito fino a 18 anni).
Inaugurazione: sabato 6 novembre, ore 11.30
Un vero e proprio mondo narrativo, costruito attorno a quattro chiavi di lettura del 900 - I fatti, I luoghi, La vita, Le voci - attingendo a tutti i media possibili: fonti audiovisive, fotografiche, documentarie, orali e materiali. Compresa la viva voce di celebri protagonisti delle grandi imprese culturali, scientifiche, economiche, sociali e sportive, che hanno visto Bergamo protagonista del Novecento nazionale e internazionale.
// IL PROGETTO //
Il progetto BERGAMO 900 prende il via nel 2017 in occasione del centesimo anniversario del Museo delle storie di Bergamo, costellazione di sei luoghi della storia – il Campanone, Torre simbolo di Bergamo Alta; il Palazzo del Podestà con il Museo del 500; il Museo Donizettiano; la Torre dei Caduti nel cuore della città bassa; il convento medievale di San Francesco con il Museo della fotografia Sestini; la Rocca con il Museo dell’Ottocento – ciascuno con una propria identità, ma raccordati dal progetto unitario di narrare l’intera storia di Bergamo, dall’epoca medievale per arrivare, con l’apertura di Bergamo 900, al XX secolo.
Bergamo 900 nasce grazie alla sinergia con Comune di Bergamo e Fondazione Banca Popolare di Bergamo, da sempre a fianco del Museo delle storie. Il Comune di Bergamo sin dall’inizio ha sostenuto l’idea progettuale e poi realizzato i lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’ala est del Convento di San Francesco che ospiterà il nuovo museo. La Fondazione Banca Popolare di Bergamo nel 2019, in occasione del 150° anniversario di costituzione della Banca Popolare di Bergamo, da cui è nata, ha creduto e interamente finanziato la creazione del museo con l’intento di lasciare in eredità alla comunità e alle giovani generazioni un luogo dedicato alla storia del 900 per far conoscere il passato, comprendere il presente e guardare al futuro.
Cinque anni di lavoro, più di 200 persone coinvolte tra ricercatori, studiosi e maestranze. Alla guida del progetto Roberta Frigeni e Lia Corna con Nicholas Fiorina e Giulia Todeschini del Museo delle storie di Bergamo, affiancati da un Comitato Scientifico composto da Giuseppe De Luca, Gianluigi Della Valentina, Federico Mazzei e Peppino Ortoleva, storici che si sono distinti per importanti studi dedicati al territorio e alla divulgazione scientifica in ambito museale. La ricerca si è avvalsa inoltre della collaborazione di Maria Mencaroni Zoppetti, Carlo Salvioni, Elisa Pievani, Giada Borlotti e di un gruppo di giovani ricercatori coinvolti dal Museo per redigere gli studi preparatori.
Tantissime le collaborazioni attivate: oltre 130 tra istituzioni culturali locali, nazionali e internazionali, aziende private e collezionisti, che hanno messo a disposizione le loro competenze, le collezioni e gli archivi per far di Bergamo 900 un’esplorazione narrativa corale, un vero e proprio cantiere di storie.
Ad accompagnare il Museo delle storie in questo lungo percorso due studi leader dell’Exhibition Design quali Alessandro Bettonagli Entertainment Architecture e theBuss guidati da Alessandro Bettonagli, Davide Sgalippa eRiccarco Castaldi. Professionisti di solida esperienza che hanno tradotto la ricerca scientifica in una coinvolgente visione scenografica e multimediale. Le soluzioni adottate in Bergamo 900 rispettano l’elemento architettonico proponendo qualcosa di nuovo e unico, dove l’elemento tecnologico vive in funzione del messaggio.
// IL PERCORSO //
I visitatori potranno ripercorrere, in 4 sale, quasi 100 anni di mutamenti, rivoluzioni, movimenti: dai cambiamenti economici, politici, culturali, sociali, alle nuove forme di aggregazione, dalla vita quotidiana alle moderne forme di comunicazione, fino alla questione ambientale.
La prima sala è dedicata a I FATTI: un’installazione video immersiva cala il visitatore dentro le principali dinamiche sociali e i processi di mutamento economico, politico e culturale del Novecento. Otto clip raccontano il secolo attraverso eventi che hanno profondamente segnato la vita della città e del territorio, in continuità o discontinuità tra dimensione locale e nazionale.Il caso Dalmine e il decollo industriale; i fratelli Calvi in trincea; Antonio Locatelli e il fascismo; la Resistenza e la Repubblica; il modello Lombardini nel boom economico; la chiesa “globale” di Papa Giovanni e del Concilio Vaticano II; la lotta operaia della Filati Lastex; il caso atrazina e le prime forme di tutela ambientale.
Nella seconda sezione, la storia parla attraverso la geografia: una grande mappa tridimensionale e interattiva, estesa fino a quasi 6 metri, è lo strumento per interrogare direttamente I LUOGHI della città e della provincia di Bergamo, decifrando i segni della storia del 900.
In 7 postazioni i visitatori possono navigare nel e sul territorio di ieri e di oggi, attraverso percorsi che mettono in rete ben 87 punti di interesse tra edifici, luoghi di aggregazione e sistemi di viabilità: le aree propulsive dell’economia del Novecento, dai Cantieri Riva alle Cartiere Pigna, dai Grandi Magazzini Coin allo Stabilimento Italcementi, dalla SACE al villaggio (oggi patrimonio Unesco) di Crespi d’Adda; le grandi infrastrutture, dalle ferrovie all’autostrada, fino all’aeroporto; l’evoluzione urbana e la nascita di nuovi quartieri popolari, dal centro della città ridisegnato da Marcello Piacentini al caso Zingonia. E ancora: l’assistenza e la sanità; i luoghi della cultura e del tempo libero, dall’Accademia Carrara al Teatro Donizetti, dalla culla del Liberty San Pellegrino Terme allo Stadio. Infine, la guerra, tra edifici simbolo del regime fascista e storie della Resistenza, dalla Casa Littoria alla Sciesopoli ebraica.
Nella terza sezione, la storia si racconta attraverso LE VOCI: 23 box di oggetti iconici e altrettante testimonianze orali evocano le storie della vita di Bergamo, rimandando a personalità, aziende e istituzioni, scelte perché rappresentative di tratti identitari del territorio bergamasco, ma che spesso hanno conquistato una dimensione nazionale e internazionale. Dagli spot delle nuove bibite Sanpellegrino al rivoluzionario materiale Moplen, dal Formichino Rumi al catalogo Vestro del cotonificio Legler, dai primi giocattoli in legno Foppapedretti alle moderne pentole in alluminio di Agnelli, dalla potenza dei trattori SAME agli innovativi freni Brembo e ancora, dal famoso Signor Rossi alla bicicletta Bianchi, fino alla storica finale di Coppa Italia del 1963, Atalanta-Torino 3-1. Ad accompagnare gli oggetti, le voci di “testimonial” d’eccezione, come Giacomo Agostini e Bruno Bozzetto, e di protagonisti del secolo che rivivono attraverso interviste di repertorio, come il cardiochirugo Lucio Parenzan, i campioni sportivi Walter Bonatti e Felice Gimondi, gli esponenti della cultura Giacomo Manzù, Gianandrea Gavazzeni ed Ermanno Olmi.
Completa Bergamo 900, un’imponente linea del tempo che corre lungo i 22 metri dello spazio espositivo e fa da cornice a tutto l’allestimento. Attraverso i decenni il visitatore può scoprire i cambiamenti della VITA a Bergamo e provincia nel 900: dati demografici, economici e culturali; fotografie che mostrano i volti e i costumi di donne e uomini tra vita privata e collettiva. A chiudere il percorso 100 anni di storia bergamasca raccontata attraverso le prime pagine del principale quotidiano locale, L’Eco di Bergamo, da sfogliare in un grande touch screen dal gennaio del 1900 al dicembre del 1999.
Bergamo 900 è pensato come un “Cantiere di storie”, un museo sempre in progress che promette continui sviluppi, dialoghi, approfondimenti e nuove attività rivolte alle scuole. Da gennaio 2022 in calendario un programma di incontri e iniziative, ma il Museo delle storie guarda già a Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 con il grande convegno nazionale “Il 900 in Museo”.
Dal 6 novembre, dunque, il Convento di San Francesco diventa un vero e proprio polo culturale: con un unico bigliettosarà possibile visitare Bergamo 900, il Museo della fotografia Sestini, le mostre temporanee e i chiostri.
E per i primi mesi di apertura, il biglietto promo “Speciale apertura” sarà al costo di 7€ (ridotto 5€, gratuito fino a 18 anni).
Inaugurazione: sabato 6 novembre, ore 11.30
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