Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte - EnterPrize. VII Edizione. Mississipi
Dal 02 Ottobre 2014 al 11 Gennaio 2015
Bergamo
Luogo: GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Indirizzo: via San Tomaso 53
Orari: da martedì a domenica 10-19; giovedì 10-22
Curatori: Sam Korman
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 4
Telefono per informazioni: +39 035 270272
E-Mail info: comunicazione@gamec.it
Sito ufficiale: http://www.gamec.it
Dal 3 ottobre 2014 all’11 gennaio 2015 lo Spazio Zero della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita la mostra Mississippi, per la VII Edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize.
Sam Korman è stato segnalato lo scorso anno da Dominic Molon (all’epoca Capo Curatore del Contemporary Art Museum di St. Louis e attualmente Richard Brown Baker Curator of Contemporary Art al RISD Museum di Providence, Rhode Island) ed è stato premiato a novembre 2013 da una giuria internazionale composta da
Pierre Bal-Blanc - Direttore, CAC - Centre d'art contemporain de Brétigny, Brétigny Mirjam Varadinis - Curatrice, Kunsthaus Zürich, Zurigo
Giacinto Di Pietrantonio - Direttore, GAMeC, Bergamo
Stefano Raimondi - Curatore, GAMeC, Bergamo
che ha apprezzato, tra tutti i progetti di mostra presentati, l'originalità del progetto di Sam Korman con la seguente motivazione:
Il progetto di Sam Korman ha convinto la giuria con la sua coerenza, sia a livello concettuale sia curatoriale. Attraverso l’uso della metafora del mitico fiume Mississippi, l’artista ci invita a riflettere su un’importante tematica del nostro tempo, come il costante cambiamento e la nozione di instabilità.
Invece di creare una mostra con una specifica selezione di opere, il curatore invita tre giovani artisti americani a servirsi, uno dopo l’altro, dello spazio espositivo come proprio studio.
Siamo convinti che questo sarà uno stimolo per scoprire un nuovo territorio, come successo a Giacomo Costantino Beltrami, cittadino di Bergamo che, motivato da una forte passione, scoprì la fonte del Mississippi nel 1823.
L’intuizione creativa di Sam Korman per la progettazione della mostra è apparsa molto convincente alla giuria nel contesto del Premio che, fin dall’inizio, ha avuto lo scopo di portare nella città di Bergamo le pratiche curatoriali più innovative e originali.
Siamo sicuri che il progetto di Sam Korman sia una sfida sperimentale, nonché un’ottima opportunità per i cittadini di Bergamo e per il pubblico del museo di avvicinarsi e di essere coinvolti nella produzione dell’arte contemporanea.
La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 28 ottobre 2013 a chiusura di Qui Enter Atlas. Simposio Internazionale di Curatori Emergenti, che ha visto 4 curatori under 35 e i 5 candidati del Premio Lorenzo Bonaldi confrontare esperienze personali e posizioni teoriche e metodologiche dell’attività curatoriale.
Ideato dalla GAMeC con il sostegno della famiglia Bonaldi e nato dalla volontà di ricordare la passione per l’arte e per il collezionismo di Lorenzo Bonaldi, è unico nel suo genere, poiché volto a sostenere la ricerca di un giovane curatore under 30 e il suo progetto di mostra.
Organizzato per la prima volta nel 2003, ha assunto cadenza biennale dal 2005.
Con questo riconoscimento si vuole sottolineare la centralità e il significato che la figura del curatore ha assunto nel panorama artistico internazionale, oltre a incoraggiare e sostenere il talento di un giovane in un momento estremamente vitale del suo percorso professionale. Il Premio non è mai stato considerato un’occasione di competizione, bensì un’opportunità di crescita professionale e confronto. Proprio per questa ragione nel 2005 è nata l’idea di affiancare nell’anno della sua assegnazione un convegno dedicato, Qui. Enter Atlas - Simposio Internazionale di Curatori Emergenti, che si svolge a cadenza biennale.
Nel romanzo di Mark Twain Le avventure di Huckleberry Finn, il fiume Mississippi è uno spazio di conversazione, di realizzazione di se stessi, e di flusso. Essenzialmente, niente è fisso sul fiume e Huck Finn e il suo compagno di viaggio, Jim, sono liberi dai rigidi codici morali che altrimenti ne governerebbero e ne definirebbero il comportamento nel Sud conservatore prima della guerra di secessione, periodo in cui è ambientato il romanzo.
La mostra Mississippi prende in prestito la metafora di Twain, reinterpretando il museo come spazio libero dai vincoli e codici che altrimenti definirebbero il modo in cui artisti, musei e pubblico interagiscono tra loro, tentando di creare uno spazio fluttuante che rispecchia il viaggio lungo il fiume di Huck Finn, uno spazio libero che non privilegia una singola prospettiva. Organizzata in quattro capitoli, Mississippi offre a tre artisti - Jacob Kassay, Elaine Cameron-Weir e Josh Tonsfeldt – la possibilità di utilizzare lo Spazio Zero della GAMeC come studio o atelier per tre settimane ciascuno, prevedendo un capitolo finale dedicato all’esposizione delle opere create durante il soggiorno e di strumenti, materiali di scarto ed eventuali alimenti di cui gli artisti si sono serviti durante la loro permanenza in museo. Inoltre, il designer David Knowles verrà in Italia appositamente per realizzare una pubblicazione che sarà il frutto della sua esperienza a Bergamo e in particolare dell’interazione con gli artisti che hanno lavorato al progetto.
I tre artisti e il designer non sono stati selezionati in base a un scelta tematica, quanto piuttosto in base ai meriti del proprio lavoro.
Mississippi serve come punto di partenza da cui la mostra può emergere, facendo crollare lo spazio di produzione e accoglienza, e offrendo a ogni artista la possibilità di reagire liberamente allo spazio e al lavoro degli altri. Sfuggendo all’impostazione tematica o curatoriale, la mostra rispetta la libertà interpretativa degli artisti, e, nell’ultimo capitolo (ma anche in tutta l’esposizione), del pubblico, per tracciare collegamenti dialogando con ciò che gli artisti hanno prodotto in reazione al museo e viceversa. Mississippi spinge il pubblico a porsi la domanda: “Che cosa compone effettivamente l’opera: l’artista, il curatore, il designer, l’osservatore?” E offre un’alternativa a questi ruoli rigidi, basandola sull’azione, più che sul prodotto - fare, organizzare, progettare, vedere - mentre riconosce che questi sono atti simultanei che creano uno spazio di esperienza.
Giovedì 18 dicembre 2014, alle ore 19:00, la mostra Mississippi sarà presentata per la prima volta come un corpus unico. Il curatore Sam Korman illustrerà al pubblico il risultato degli interventi artistici che hanno interessato lo spazio espositivo a partire dal mese di ottobre.
Sam Korman è stato segnalato lo scorso anno da Dominic Molon (all’epoca Capo Curatore del Contemporary Art Museum di St. Louis e attualmente Richard Brown Baker Curator of Contemporary Art al RISD Museum di Providence, Rhode Island) ed è stato premiato a novembre 2013 da una giuria internazionale composta da
Pierre Bal-Blanc - Direttore, CAC - Centre d'art contemporain de Brétigny, Brétigny Mirjam Varadinis - Curatrice, Kunsthaus Zürich, Zurigo
Giacinto Di Pietrantonio - Direttore, GAMeC, Bergamo
Stefano Raimondi - Curatore, GAMeC, Bergamo
che ha apprezzato, tra tutti i progetti di mostra presentati, l'originalità del progetto di Sam Korman con la seguente motivazione:
Il progetto di Sam Korman ha convinto la giuria con la sua coerenza, sia a livello concettuale sia curatoriale. Attraverso l’uso della metafora del mitico fiume Mississippi, l’artista ci invita a riflettere su un’importante tematica del nostro tempo, come il costante cambiamento e la nozione di instabilità.
Invece di creare una mostra con una specifica selezione di opere, il curatore invita tre giovani artisti americani a servirsi, uno dopo l’altro, dello spazio espositivo come proprio studio.
Siamo convinti che questo sarà uno stimolo per scoprire un nuovo territorio, come successo a Giacomo Costantino Beltrami, cittadino di Bergamo che, motivato da una forte passione, scoprì la fonte del Mississippi nel 1823.
L’intuizione creativa di Sam Korman per la progettazione della mostra è apparsa molto convincente alla giuria nel contesto del Premio che, fin dall’inizio, ha avuto lo scopo di portare nella città di Bergamo le pratiche curatoriali più innovative e originali.
Siamo sicuri che il progetto di Sam Korman sia una sfida sperimentale, nonché un’ottima opportunità per i cittadini di Bergamo e per il pubblico del museo di avvicinarsi e di essere coinvolti nella produzione dell’arte contemporanea.
La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 28 ottobre 2013 a chiusura di Qui Enter Atlas. Simposio Internazionale di Curatori Emergenti, che ha visto 4 curatori under 35 e i 5 candidati del Premio Lorenzo Bonaldi confrontare esperienze personali e posizioni teoriche e metodologiche dell’attività curatoriale.
Ideato dalla GAMeC con il sostegno della famiglia Bonaldi e nato dalla volontà di ricordare la passione per l’arte e per il collezionismo di Lorenzo Bonaldi, è unico nel suo genere, poiché volto a sostenere la ricerca di un giovane curatore under 30 e il suo progetto di mostra.
Organizzato per la prima volta nel 2003, ha assunto cadenza biennale dal 2005.
Con questo riconoscimento si vuole sottolineare la centralità e il significato che la figura del curatore ha assunto nel panorama artistico internazionale, oltre a incoraggiare e sostenere il talento di un giovane in un momento estremamente vitale del suo percorso professionale. Il Premio non è mai stato considerato un’occasione di competizione, bensì un’opportunità di crescita professionale e confronto. Proprio per questa ragione nel 2005 è nata l’idea di affiancare nell’anno della sua assegnazione un convegno dedicato, Qui. Enter Atlas - Simposio Internazionale di Curatori Emergenti, che si svolge a cadenza biennale.
Nel romanzo di Mark Twain Le avventure di Huckleberry Finn, il fiume Mississippi è uno spazio di conversazione, di realizzazione di se stessi, e di flusso. Essenzialmente, niente è fisso sul fiume e Huck Finn e il suo compagno di viaggio, Jim, sono liberi dai rigidi codici morali che altrimenti ne governerebbero e ne definirebbero il comportamento nel Sud conservatore prima della guerra di secessione, periodo in cui è ambientato il romanzo.
La mostra Mississippi prende in prestito la metafora di Twain, reinterpretando il museo come spazio libero dai vincoli e codici che altrimenti definirebbero il modo in cui artisti, musei e pubblico interagiscono tra loro, tentando di creare uno spazio fluttuante che rispecchia il viaggio lungo il fiume di Huck Finn, uno spazio libero che non privilegia una singola prospettiva. Organizzata in quattro capitoli, Mississippi offre a tre artisti - Jacob Kassay, Elaine Cameron-Weir e Josh Tonsfeldt – la possibilità di utilizzare lo Spazio Zero della GAMeC come studio o atelier per tre settimane ciascuno, prevedendo un capitolo finale dedicato all’esposizione delle opere create durante il soggiorno e di strumenti, materiali di scarto ed eventuali alimenti di cui gli artisti si sono serviti durante la loro permanenza in museo. Inoltre, il designer David Knowles verrà in Italia appositamente per realizzare una pubblicazione che sarà il frutto della sua esperienza a Bergamo e in particolare dell’interazione con gli artisti che hanno lavorato al progetto.
I tre artisti e il designer non sono stati selezionati in base a un scelta tematica, quanto piuttosto in base ai meriti del proprio lavoro.
Mississippi serve come punto di partenza da cui la mostra può emergere, facendo crollare lo spazio di produzione e accoglienza, e offrendo a ogni artista la possibilità di reagire liberamente allo spazio e al lavoro degli altri. Sfuggendo all’impostazione tematica o curatoriale, la mostra rispetta la libertà interpretativa degli artisti, e, nell’ultimo capitolo (ma anche in tutta l’esposizione), del pubblico, per tracciare collegamenti dialogando con ciò che gli artisti hanno prodotto in reazione al museo e viceversa. Mississippi spinge il pubblico a porsi la domanda: “Che cosa compone effettivamente l’opera: l’artista, il curatore, il designer, l’osservatore?” E offre un’alternativa a questi ruoli rigidi, basandola sull’azione, più che sul prodotto - fare, organizzare, progettare, vedere - mentre riconosce che questi sono atti simultanei che creano uno spazio di esperienza.
Giovedì 18 dicembre 2014, alle ore 19:00, la mostra Mississippi sarà presentata per la prima volta come un corpus unico. Il curatore Sam Korman illustrerà al pubblico il risultato degli interventi artistici che hanno interessato lo spazio espositivo a partire dal mese di ottobre.
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