La pittura di Angelo Molinari “nello studio”
Dal 16 Marzo 2014 al 25 Aprile 2014
Sordevolo | Biella
Luogo: Villa Cernigliaro
Indirizzo: via Clemente Vercellone 4
Orari: giovedì, venerdì, sabato 19-24; domenica 11-24 o su appuntamento
Curatori: Elisabetta Longari
Enti promotori:
- Regione Piemonte
- Comune di Sordevolo
- Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
- Fondazione Biblioteca Benedetto Croce
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 015 2562174
E-Mail info: info@villacernigliaro.it
Sito ufficiale: http://www.villacernigliaro.it/
L’idea è quella di “spostare” l’habitat dello studio negli affascinanti ambienti di villa Carlotta, in modo da ricostruire parzialmente lo spazio dove la pittura prende corpo e renderne partecipi i visitatori.
Molinari da tempo si muove all’interno di una logica pittorica gestuale legata alla costruzione della superficie per via di grandi pennellate corsive stese con imponenti pennelli orientali. Le opere si presentano spesso come variazioni della stessa “matrice”, e costituiscono delle serie in cui vengono mantenute delle caratteristiche costanti quali il formato o il colore. Il percorso dell’esposizione prevede un preambolo composto da un certo numero di opere che dia conto della progressiva messa a fuoco da parte dell’artista del proprio metodo di ricerca. Il nucleo principale della mostra consiste in un'installazione con una serie di focus che restituiscono le opere, tanto le tele quanto le carte, al contesto operativo in cui vengono realizzate. I dipinti saranno parzialmente “ambientati”, ovvero poggeranno sui cavalletti dove sono stati lavorati e accanto a essi figureranno anche diversi utensili ed elementi dell’atelier legati alla pratica pittorica; ciò renderà più presente e flagrante l’idea del processo della pittura. In occasione della mostra verrà editato un volume che verte sul senso del laboratorio, e si concentra sulle varie fasi del farsi del dipinto e sul rituale del gesto che diventa pittura.
in collaborazione con
Società Dante Alighieri
Paesaggio Culturale Italiano, Roma
Angelo Molinari è nato ad Ameno (NO) nel 1956, dove tuttora vive e lavora.Ha compiuto gli studi artistici presso l'Istituto Statale d'Arte di Venezia e l'Accademia di Belle Arti di Urbino. Molinari, fin da studente espone in diverse mostre collettive; tra le più importanti di questo primo periodo espositivo ricordiamo “PATMOS” nel 1983 nella Sala del Maniscalco a Urbino. All'Accademia incontra il maestro cinese Hsiao Chin che lo avvicina alla pittura orientale. Nel 1986 si reca in Cina e successivamente in Giappone. La sua pittura ha preso in esame vari linguaggi visuali, dalla fotografia alla foto- riproduzione con interventi pittorici, fino alle ultime ricerche astratto-gestuali. La sua versatilità lo porta anche ad una lunga collaborazione con la casa editrice Oca Blu di Omegna e con il fotografo Walter Zerla, con loro cura l'edizione di alcuni volumi d'arte antica legati al territorio del Cusio, dove risiede. Ha esposto le sue opere in numerose mostre, sia personali che collettive, in Italia e all'estero. Nel 1990 espone alla Galleria Spriano di Omegna, è l'inizio di una lunga collaborazione e amicizia che dura tutt'oggi. Molinari oltre ai dipinti realizza pezzi unici in vetrofusione nello studio Casarini di Savona e nel laboratorio di Paolo Piscia a Feriolo. Dal 2000 decora ceramiche nel laboratorio San Giorgio di Albisola Mare. Hanno scritto su di lui Mariano Apa, Brenda Bacigalupo, Giorgio Caione, Luciano Caprile, Loredana Carena, Claudio Cerritelli, Friedrich Wilhelm Heckmanns, Elisabetta Longari, Giulio Martinoli, Dino Marangon e Miklos N. Varga.
Elisabetta Longari (1957) insegna Storia dell'arte contemporanea all' Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dal 1991 e Fenomenologia degli Stili all'Università di Brescia. Le sue principali pubblicazioni (per i tipi di Mazzotta, Fabbri, Electa, F. M. Ricci, Allemandi, Diabasis, Ilisso, Silvana editoriale) sono a carattere monografico e hanno per oggetto l’approfondimento dell’opera di alcuni artisti del secolo scorso, tra cui Sironi e de Chirico, e i più “contemporanei” Chighine (di cui ha organizzato numerose esposizioni tra cui quelle a Palazzo Martinengo a Brescia nel 1993 e al Palazzo della Permanente a Milano nel 2000), Goldberg e Barrias (di quest’ultimo ha curato la personale alla Fondazione Gulbenkian di Lisbona nel 1996). Dopo avere scritto per più di quindici anni sul “Terzoocchio” (Bologna), adesso collabora ad alcune riviste di settore tra cui “Meta”, “Juliet” e la newyorkese “Artforum”. È vicedirettore di “Academy of Fine Arts”.
Molinari da tempo si muove all’interno di una logica pittorica gestuale legata alla costruzione della superficie per via di grandi pennellate corsive stese con imponenti pennelli orientali. Le opere si presentano spesso come variazioni della stessa “matrice”, e costituiscono delle serie in cui vengono mantenute delle caratteristiche costanti quali il formato o il colore. Il percorso dell’esposizione prevede un preambolo composto da un certo numero di opere che dia conto della progressiva messa a fuoco da parte dell’artista del proprio metodo di ricerca. Il nucleo principale della mostra consiste in un'installazione con una serie di focus che restituiscono le opere, tanto le tele quanto le carte, al contesto operativo in cui vengono realizzate. I dipinti saranno parzialmente “ambientati”, ovvero poggeranno sui cavalletti dove sono stati lavorati e accanto a essi figureranno anche diversi utensili ed elementi dell’atelier legati alla pratica pittorica; ciò renderà più presente e flagrante l’idea del processo della pittura. In occasione della mostra verrà editato un volume che verte sul senso del laboratorio, e si concentra sulle varie fasi del farsi del dipinto e sul rituale del gesto che diventa pittura.
in collaborazione con
Società Dante Alighieri
Paesaggio Culturale Italiano, Roma
Angelo Molinari è nato ad Ameno (NO) nel 1956, dove tuttora vive e lavora.Ha compiuto gli studi artistici presso l'Istituto Statale d'Arte di Venezia e l'Accademia di Belle Arti di Urbino. Molinari, fin da studente espone in diverse mostre collettive; tra le più importanti di questo primo periodo espositivo ricordiamo “PATMOS” nel 1983 nella Sala del Maniscalco a Urbino. All'Accademia incontra il maestro cinese Hsiao Chin che lo avvicina alla pittura orientale. Nel 1986 si reca in Cina e successivamente in Giappone. La sua pittura ha preso in esame vari linguaggi visuali, dalla fotografia alla foto- riproduzione con interventi pittorici, fino alle ultime ricerche astratto-gestuali. La sua versatilità lo porta anche ad una lunga collaborazione con la casa editrice Oca Blu di Omegna e con il fotografo Walter Zerla, con loro cura l'edizione di alcuni volumi d'arte antica legati al territorio del Cusio, dove risiede. Ha esposto le sue opere in numerose mostre, sia personali che collettive, in Italia e all'estero. Nel 1990 espone alla Galleria Spriano di Omegna, è l'inizio di una lunga collaborazione e amicizia che dura tutt'oggi. Molinari oltre ai dipinti realizza pezzi unici in vetrofusione nello studio Casarini di Savona e nel laboratorio di Paolo Piscia a Feriolo. Dal 2000 decora ceramiche nel laboratorio San Giorgio di Albisola Mare. Hanno scritto su di lui Mariano Apa, Brenda Bacigalupo, Giorgio Caione, Luciano Caprile, Loredana Carena, Claudio Cerritelli, Friedrich Wilhelm Heckmanns, Elisabetta Longari, Giulio Martinoli, Dino Marangon e Miklos N. Varga.
Elisabetta Longari (1957) insegna Storia dell'arte contemporanea all' Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dal 1991 e Fenomenologia degli Stili all'Università di Brescia. Le sue principali pubblicazioni (per i tipi di Mazzotta, Fabbri, Electa, F. M. Ricci, Allemandi, Diabasis, Ilisso, Silvana editoriale) sono a carattere monografico e hanno per oggetto l’approfondimento dell’opera di alcuni artisti del secolo scorso, tra cui Sironi e de Chirico, e i più “contemporanei” Chighine (di cui ha organizzato numerose esposizioni tra cui quelle a Palazzo Martinengo a Brescia nel 1993 e al Palazzo della Permanente a Milano nel 2000), Goldberg e Barrias (di quest’ultimo ha curato la personale alla Fondazione Gulbenkian di Lisbona nel 1996). Dopo avere scritto per più di quindici anni sul “Terzoocchio” (Bologna), adesso collabora ad alcune riviste di settore tra cui “Meta”, “Juliet” e la newyorkese “Artforum”. È vicedirettore di “Academy of Fine Arts”.
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