Allestimento rinnovato per il Museo Morandi di Bologna
Dal 13 Ottobre 2017 al 31 Dicembre 2017
Bologna
Luogo: Museo Morandi
Indirizzo: via Don Minzoni 14
Orari: martedì, mercoledì, domenica h 10.00 – 18.00; giovedì, venerdì, sabato h 10.00 – 19.00; lunedì chiuso
Enti promotori:
- Comune di Bologna
- Cultura è Bologna
Costo del biglietto: intero € 6 | ridotto € 4 | gratuito possessori Card Musei Metropolitani Bologna e prima domenica del mese
Telefono per informazioni: +39 051 6496611
Sito ufficiale: http://www.mambo-bologna.org/museomorandi/
Dopo tre giornate di chiusura per riallestimento, venerdì 13 ottobre 2017 il Museo Morandi di Bologna riapre al pubblico con un percorso espositivo rinnovato.
Il nuovo assetto è reso possibile grazie al rientro di 34 opere concesse in prestito in occasione delle due importanti mostre recentemente tenute al Museo Pushkin di Mosca e all'Artipelag di Stoccolma, che sono state viste da un totale di 117.702 visitatori, a conferma della rilevanza e della capacità di attrazione del lavoro di Giorgio Morandi per il pubblico internazionale.
Il ritorno dei prestiti, così come la mostra temporanea di Catherine Wagner visitata da oltre 30.000 persone negli spazi delle collezioni permanenti dal 25 marzo all'8 ottobre 2017, hanno dato la possibilità allo staff curatoriale di rendere visibili contemporaneamente nel nuovo allestimento, come non succedeva da lungo tempo, alcuni tra i principali capolavori di proprietà del museo, affiancati da una selezione significativa di opere scelte tra le oltre quaranta generosamente concesse in comodato da collezionisti privati. Il percorso presenterà un totale di 98 tra dipinti, acquerelli, incisioni e disegni.
Di assoluta novità nel nuovo allestimento sono alcuni lavori pervenuti recentemente in comodato che vengono presentati per la prima volta al pubblico nella cornice del Museo Morandi. Si tratta di un disegno e tre acqueforti appartenenti alla collezione Merlini (che ha già in deposito tre dipinti e un acquerello): Paesaggio, 1962 (T.P. 1962/101), Natura morta di vasi, bottiglie ecc. su un tavolo, 1929 ca (V.inc. 67), Vari oggetti su un tavolo, 1931 (V.inc. 87), Natura morta a grandi segni, 1931 (V.inc. 83). Da segnalare inoltre le due acqueforti della Collezione Zani - Fiore in un vasetto di bianco, 1928 (V.inc. 51) e Zinnie in un vaso a strisce, 1929 (V. inc. 65) – a cui si aggiunge l'acquaforte Grande natura morta con la lampada a petrolio, 1930 (V.inc. 75) di proprietà di collezionisti privati, come il dipinto Conchiglie, 1943 (P. 2000 1943/4), già in comodato da gennaio 2017.
Il percorso espositivo, attraverso una nuova sala tematica denominata Morandi e l'arte dell'incisione, offre inoltre la possibilità di approfondire le risultanze di una tecnica che trova nell'artista uno straordinario interprete. L’incisione è infatti un capitolo fondamentale dell’intera vicenda artistica di Giorgio Morandi, che vi si dedica inizialmente da autodidatta, tra il 1907 e il 1912, trascorrendo molto tempo nello studio delle riproduzioni delle opere grafiche degli antichi maestri incisori. L'artista aveva guardato a lungo e minuziosamente alle più difficili e oscure prove di Rembrandt, del quale possedeva quattro incisioni originali e le riproduzioni dell’intero corpus incisorio raccolto in volumi in folio.
Tra il 1912 e il 1956 Morandi realizza principalmente acqueforti (fanno eccezione una ceramolle, due puntesecche e una xilografia) utilizzando lastre di rame o di zinco che successivamente consegna a Carlo Alberto Petrucci, egli stesso incisore di talento e capace direttore della Calcografia Nazionale di Roma (istituto che oggi possiede la quasi totalità delle matrici morandiane). È a Petrucci, infatti, che Morandi affida il privilegio della tiratura delle sue lastre, tiratura che egli volle sempre in numeri molto ridotti e che sorvegliò in ogni passaggio. Il rigore della pratica incisoria sarà alla base del suo insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove, nel 1930, ottiene “per chiara fama” la cattedra di Incisione, incarico che mantiene fino al 1956. Del resto, come egli stesso dichiarò nel 1961 a Edith Schloss, artista tedesca di nascita che lavorò a lungo negli Stati Uniti e in seguito in Italia: “L’incisione all’acquaforte in fin dei conti è una tecnica, qualcosa di tangibile che può essere insegnato. L’Arte non si può insegnare”.
La sala dedicata all'arte incisoria si completa con il torchio a stella originale su cui Morandi eseguì le prime prove di stampa delle sue acqueforti.
Tra i futuri progetti internazionali che vedranno coinvolto il Museo Morandi, il primo in ordine di tempo sarà la mostra che il Museo Belvédère di Leeuwarden (Paesi Bassi) dedicherà al maestro bolognese nel 2018, anno in cui la provincia della Frisia sarà Capitale europea della cultura. L’inaugurazione è prevista per venerdì 23 febbraio 2018 e l'esposizione, che analizzerà in particolare le nature morte morandiane con un approccio di tipo architettonico, rimarrà aperta fino al 10 giugno 2018. Il concept della mostra è stato sviluppato a partire da un'idea di Ada Duker, artista olandese protagonista nel 2015 di una mostra negli spazi di Casa Morandi, in cui si evidenziavano le analogie formali tra la struttura compositiva delle nature morte di Giorgio Morandi e le architetture dei portici bolognesi.
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