Filippo de Pisis

Filippo de Pisis, Natura morta con fetta di melone, 1927, olio su tela, cm. 53,5x64,5
Dal 17 Ottobre 2024 al 17 Gennaio 2025
Bologna
Luogo: CUBO UNIPOL
Indirizzo: Sedi varie
Orari: Lunedì, 14:00 - 19:00 Martedì, 9:30 - 23:30 Mer – Gio – Ven, 9:30 - 20:00 Sabato, 9:30 - 14:30 Domenica chiuso
Curatori: Ilaria Bignotti e Maddalena Tibertelli de Pisis
Enti promotori:
- Con il patrocinio dell'Associazione per Filippo de Pisis
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 5076060
E-Mail info: arte@cubounipol.it
Sito ufficiale: http://www.cubounipol.it
È dedicata a Filippo de Pisis (Ferrara, 11 maggio 1896 – Milano, 2 aprile 1956), protagonista italiano dell’arte del Novecento, raffinato pittore e letterato, esponente di una pittura incastonata tra il simbolismo e la metafisica, la mostra “Filippo de Pisis. Nascita di un quadro” che CUBO, Museo d’impresa del Gruppo Unipol, apre a Bologna dal 18 ottobre 2024 al 17 gennaio 2025.
La mostra nasce dalla collaborazione con l’Associazione per Filippo de Pisis, archivio e centro di ricerca dedicato alla vita e all’opera del Maestro ed è curata da Ilaria Bignotti e da Maddalena Tibertelli de Pisis.
Il progetto espositivo approfondisce alcuni aspetti ancora inediti della ricerca artistica e del portato culturale di de Pisis, accostando circa quindici dipinti a brani letterari, poetici e critici, di suo pugno, selezionati tra i suoi scritti.
La mostra si sviluppa intorno al quadro che appartiene al patrimonio artistico del Museo d’impresa del Gruppo Unipol dal titolo “Paesaggio”, datato 1926: un piccolo dipinto ad olio su tela dove l’uomo medita sulla sua dimensione rispetto al grande potere della natura.
De Pisis accoglie infatti, in ogni suo dipinto, un riverbero di natura simbolista che vede l’umanità stretta in una profonda comunione con la natura e con il sensibile.
Partendo proprio dal “Paesaggio” del 1926, le curatrici hanno scelto una quindicina di altri dipinti provenienti dall’archivio del Maestro e da rinomate Collezioni nazionali, ponendoli in dialogo con una selezione di suoi scritti: sia in forma di pagine di diari e appunti vergati a Ferrara, poi a Roma, a Parigi, a Venezia, e nella clinica di Brugherio durante gli anni della nevrosi, sia in forma di un pensiero critico e storico dell’arte che de Pisis elabora in occasione di conferenze e saggi, articoli e contributi, dimostrando la sua fiducia nel potere che si cela dietro ad ogni quadro. O meglio: ad ogni “nascita di un quadro”.
Ulteriore obiettivo della mostra, quello di provare a portare alla luce un altro de Pisis, inquieto e profondo, rivolto ad un’indagine sofferta sui moti dell’animo e della psiche, ponendosi in un confronto empatico proprio con le cose e i luoghi più semplici e quotidiani, non solo con la sfavillio delle grandi metropoli all’alba della modernità.
È noto che sovente molti oggetti, alcuni in modo ricorrente e con affascinanti variazioni di forma e dimensione, campeggiano nei suoi dipinti: sono questi elementi iconografici e iconologici della sua pittura che la mostra a CUBO vuole appunto porre in evidenza, quali “spie” affascinanti per indagare l’aspetto più intimo e complesso del grande Maestro.
«D’altra parte, la scelta di prediligere spesso soggetti umili, quotidiani, anche dimenticati o velocemente fagocitati dalla modernità incalzante – chincaglierie da rigattiere, pesci recuperati sotto i banchi del mercato, cappotti sdruciti e appesi in studi d’artista delabré, baguettes e guanti abbandonati – mescolandoli con i grandi motivi della Natura Morta, quali, in primis, i fiori in tutte le loro fogge, è un modo per convogliare la lente d’attenzione su elementi che diventano personificazioni e interpretazioni dei sentimenti dell’Artista stesso, rivelando indubbiamente echi del simbolismo naturalista di Giovanni Pascoli, tra i poeti amati da de Pisis.» commentano le curatrici.
Il progetto espositivo si completa di un catalogo che oltre alla riproduzione di tutte le opere in mostra accoglie le vedute espositive nelle due sedi museali ed è arricchito sia dai contributi delle due curatrici, Ilaria Bignotti e Maddalena Tibertelli de Pisis, sia di una ricca selezione antologica degli scritti del Maestro.
Opening giovedì 17 ottobre ore 18 in Torre Unipol e Porta Europa
La mostra nasce dalla collaborazione con l’Associazione per Filippo de Pisis, archivio e centro di ricerca dedicato alla vita e all’opera del Maestro ed è curata da Ilaria Bignotti e da Maddalena Tibertelli de Pisis.
Il progetto espositivo approfondisce alcuni aspetti ancora inediti della ricerca artistica e del portato culturale di de Pisis, accostando circa quindici dipinti a brani letterari, poetici e critici, di suo pugno, selezionati tra i suoi scritti.
La mostra si sviluppa intorno al quadro che appartiene al patrimonio artistico del Museo d’impresa del Gruppo Unipol dal titolo “Paesaggio”, datato 1926: un piccolo dipinto ad olio su tela dove l’uomo medita sulla sua dimensione rispetto al grande potere della natura.
De Pisis accoglie infatti, in ogni suo dipinto, un riverbero di natura simbolista che vede l’umanità stretta in una profonda comunione con la natura e con il sensibile.
Partendo proprio dal “Paesaggio” del 1926, le curatrici hanno scelto una quindicina di altri dipinti provenienti dall’archivio del Maestro e da rinomate Collezioni nazionali, ponendoli in dialogo con una selezione di suoi scritti: sia in forma di pagine di diari e appunti vergati a Ferrara, poi a Roma, a Parigi, a Venezia, e nella clinica di Brugherio durante gli anni della nevrosi, sia in forma di un pensiero critico e storico dell’arte che de Pisis elabora in occasione di conferenze e saggi, articoli e contributi, dimostrando la sua fiducia nel potere che si cela dietro ad ogni quadro. O meglio: ad ogni “nascita di un quadro”.
Ulteriore obiettivo della mostra, quello di provare a portare alla luce un altro de Pisis, inquieto e profondo, rivolto ad un’indagine sofferta sui moti dell’animo e della psiche, ponendosi in un confronto empatico proprio con le cose e i luoghi più semplici e quotidiani, non solo con la sfavillio delle grandi metropoli all’alba della modernità.
È noto che sovente molti oggetti, alcuni in modo ricorrente e con affascinanti variazioni di forma e dimensione, campeggiano nei suoi dipinti: sono questi elementi iconografici e iconologici della sua pittura che la mostra a CUBO vuole appunto porre in evidenza, quali “spie” affascinanti per indagare l’aspetto più intimo e complesso del grande Maestro.
«D’altra parte, la scelta di prediligere spesso soggetti umili, quotidiani, anche dimenticati o velocemente fagocitati dalla modernità incalzante – chincaglierie da rigattiere, pesci recuperati sotto i banchi del mercato, cappotti sdruciti e appesi in studi d’artista delabré, baguettes e guanti abbandonati – mescolandoli con i grandi motivi della Natura Morta, quali, in primis, i fiori in tutte le loro fogge, è un modo per convogliare la lente d’attenzione su elementi che diventano personificazioni e interpretazioni dei sentimenti dell’Artista stesso, rivelando indubbiamente echi del simbolismo naturalista di Giovanni Pascoli, tra i poeti amati da de Pisis.» commentano le curatrici.
Il progetto espositivo si completa di un catalogo che oltre alla riproduzione di tutte le opere in mostra accoglie le vedute espositive nelle due sedi museali ed è arricchito sia dai contributi delle due curatrici, Ilaria Bignotti e Maddalena Tibertelli de Pisis, sia di una ricca selezione antologica degli scritti del Maestro.
Opening giovedì 17 ottobre ore 18 in Torre Unipol e Porta Europa
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