Rodrigo Pais. La Dolce Vita di Pais

© Archivio Fotografico Rodrigo Pais | Rodrigo Pais © Archivio Fotografico Rodrigo Pais
Dal 05 Febbraio 2015 al 01 Marzo 2015
Bologna
Luogo: ONO arte contemporanea
Indirizzo: via Santa Margherita 10
Enti promotori:
- Comune di Bologna
Telefono per informazioni: +39 051 262465
E-Mail info: vittoria@onoarte.com
Sito ufficiale: http://www.onoarte.com
ONO arte contemporanea in collaborazione con Guido Gambetta e Salvatore Mirabella presenta La Dolce Vita di Pais, mostra personale di Rodrigo Pais, il fotografo romano che negli anni Sessanta ha documentato dall’interno i set dei più grandi film del periodo.
Quando Federico Fellini vince la Palma d’oro al festival di Cannes con La dolce vita e Michelangelo Antonioni il Premio della Giuria con L’avventura, si inaugura una stagione cinematografica di grande interesse per l’Italia che Rodrigo Pais (1930 – 2007), fotoreporter con all’attivo numerose collaborazioni illustri (il Corriere della Sera, il Corriere d’informazione, L’Unità e La Stampa), è riuscito a penetrare e svelare.
In mostra non solo un compendio dei film più importanti della cinematografia nazionale che Pais ha fotografato, ma anche e soprattutto le protagoniste al femminile di quel periodo così fecondo: Sophia Loren, Silvana Mangano, Virna Lisa, Claudia Cardinale, Anita Eckberg o Anna Magnani sono solo alcuni dei nomi che sono passati sotto all’obiettivo attento di Pais, che non si è lasciato sfuggire nemmeno dive del calibro di Brigitte Bardot (Il Disprezzo, 1963) o Bette Davis durante le riprese de La noia (1963). Dai ritratti alle foto di scena, Pais ci restituisce uno sguardo del tutto personale di una stagione così florida come quella della “dolce vita” romana, confermandosi come uno dei più grandi fotoreporter del secondo dopoguerra.
La Noia (D. Damiani, 1963), L’eclisse (M. Antonioni, 1961), Matrimonio all’Italiana (V. de Sica, 1964), sono alcuni dei film dai quali sono tratti gli scatti in mostra, che riprendono momenti di pausa e di backstage, e ci restituiscono in modo inedito i retroscena delle opere cinematografiche che hanno reso l’Italia famosa a livello internazionale.
Gli scatti in bianco e nero si alternano a quelli a colori, più posati e calibrati, e fanno parte di un archivio di quasi 400.000 fotografie fra stampe e negativi che Pais stesso ha catalogato secondo il doppio criterio cronologico e per argomenti. Fatti di cronaca, politica, costume e società che da soli bastano a raccontare e scandire la storia del nostro paese dalla metà degli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Novanta, quando Pais conclude la sua attività di fotoreporter.
Quando Federico Fellini vince la Palma d’oro al festival di Cannes con La dolce vita e Michelangelo Antonioni il Premio della Giuria con L’avventura, si inaugura una stagione cinematografica di grande interesse per l’Italia che Rodrigo Pais (1930 – 2007), fotoreporter con all’attivo numerose collaborazioni illustri (il Corriere della Sera, il Corriere d’informazione, L’Unità e La Stampa), è riuscito a penetrare e svelare.
In mostra non solo un compendio dei film più importanti della cinematografia nazionale che Pais ha fotografato, ma anche e soprattutto le protagoniste al femminile di quel periodo così fecondo: Sophia Loren, Silvana Mangano, Virna Lisa, Claudia Cardinale, Anita Eckberg o Anna Magnani sono solo alcuni dei nomi che sono passati sotto all’obiettivo attento di Pais, che non si è lasciato sfuggire nemmeno dive del calibro di Brigitte Bardot (Il Disprezzo, 1963) o Bette Davis durante le riprese de La noia (1963). Dai ritratti alle foto di scena, Pais ci restituisce uno sguardo del tutto personale di una stagione così florida come quella della “dolce vita” romana, confermandosi come uno dei più grandi fotoreporter del secondo dopoguerra.
La Noia (D. Damiani, 1963), L’eclisse (M. Antonioni, 1961), Matrimonio all’Italiana (V. de Sica, 1964), sono alcuni dei film dai quali sono tratti gli scatti in mostra, che riprendono momenti di pausa e di backstage, e ci restituiscono in modo inedito i retroscena delle opere cinematografiche che hanno reso l’Italia famosa a livello internazionale.
Gli scatti in bianco e nero si alternano a quelli a colori, più posati e calibrati, e fanno parte di un archivio di quasi 400.000 fotografie fra stampe e negativi che Pais stesso ha catalogato secondo il doppio criterio cronologico e per argomenti. Fatti di cronaca, politica, costume e società che da soli bastano a raccontare e scandire la storia del nostro paese dalla metà degli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Novanta, quando Pais conclude la sua attività di fotoreporter.
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