Vania Comoretti. Dual
Dal 16 Aprile 2015 al 16 Luglio 2015
Bologna
Luogo: CUBO - Centro Unipol Bologna
Indirizzo: piazza De Mello 3
Orari: lun 14-19, mar 9:30-23:30, mer, gio, ven 9:30-20, sab 14:30-20
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 5076060
E-Mail info: info@cubounipol.it
Sito ufficiale: http://www.cubounipol.it
CUBO, Centro Unipol Bologna presenta DUAL, una personale di pittura che, dal 16 aprile al 16 luglio, ha come protagonista l’artista friulana Vania Comoretti, diplomata in restauro con indirizzo pittorico presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
La mostra ospita trentasei lavori realizzati ad acquarello, china e pastello su carta che le permettono di evidenziare ogni dettaglio dei suoi ritratti dedicandovi un’attenzione microscopica. Comoretti conduce un’indagine sull’uomo, quasi come fosse in possesso di una lente di ingrandimento capace di cogliere le impercettibili variazioni del viso, intercettandone le tensioni prodotte dai movimenti. Nelle sue opere è rappresentato il volto, ma ne percepiamo l’interno: nervi, muscoli e tessuti. In maniera apparentemente oggettiva l'artista restituisce allo spettatore l’illusione del reale, lo fa raccontandoci qualcosa del soggetto e della sua storia attraverso i segni e la luminosità della pelle. L’indagine dell’artista si basa sull'interesse per il corpo, per la pelle, per i segni temporanei e permanenti che, a causa di determinati fattori esterni ed interni, vi si sviluppano. Tra le parti del corpo il volto permette all'artista di rendere visibili sia gli stati emotivi, attraverso le espressioni, sia i legami di sangue, attraverso lo studio dei particolari anatomici che più ci caratterizzano e ricorrono nelle generazioni di una stessa famiglia.
Da questo percorso l’interesse slitta verso un quadro più intimistico, psicoanalitico indagando la “Scienza del doppio”: in essa troviamo la presenza di entità, di coppie analoghe e contrarie, la cui mescolanza costituisce la personalità dell’individuo nella sua interezza e nella sua complessità.
Ogni individuo possiede nella propria mente un’immagine del proprio sé reale e ideale, che avrà forte influenza sullo sviluppo della personalità. La creazione di un doppio in ambito artistico solitamente si propone come chiave di lettura dello stato d’animo e come matrice dalla quale l’individuo può fare una considerazione introspettiva.
Tutti i lavori di Vania Comoretti sono alimentati da una profonda volontà analitica, dal desiderio di rappresentare la forza e il senso di una mappatura dei corpi che in questa nuova mostra si basa su di un progetto costituito da sei dittici e da due installazioni. In DUAL, la natura del soggetto o il legame tra soggetti è riconoscibile; le due metà affiancate non formano un’unica perfetta immagine ma il doppio ritratto diviene un’unica icona simbiotica in cui le somiglianze oscillano tra genere, età o fasi dello sviluppo differenti. In Visibile la luce sarà la protagonista, dando rilievo a forme e volumi, producendo ombre e penombre, attraverso le quali l’artista esplora le varianti espressive e le diverse forme di chiaro e scuro di uno stesso soggetto.
La concentrazione degli sguardi dei soggetti, la luminosità alternativamente dolce e aspra delle loro carni, l’evidenza misteriosa della loro bellezza, la densità sovrana e fragile della loro presenza, tutto ci invita a una contemplazione serena e silenziosa.
Venerdì 15 maggio, alle ore 18, CUBO ospiterà un vivace scambio culturale al femminile, attorno al tema del doppio, dando vita ad una “lettura teatrale” di un racconto inedito realizzato, in occasione della mostra, dalla scrittrice Simona Vinci e interpretato dall’attrice Angela Malfitano.
La narrazione di Simona Vinci accompagnerà le opere di Vania Comoretti. Entrambe sono accumunate dalla ricerca formale del realismo ed entrambe invitano il lettore e l’osservatore ad aggiungere senso e significato personali alle loro opere fatte di immagini e di parole. Il pubblico non viene indirizzato alle emozioni dell’artista e della scrittrice attraverso l’uso di aggettivi ed elementi aggiunti; tutto è apparentemente semplice ed essenziale ma carico di significati, di emozioni sottese che ciascuno può utilizzare per arricchire il bagaglio della propria esperienza.
Nelle opere dell’artista come nei testi della scrittrice si avverte un silenzio esterno, si chiude un libro della Vinci così come ci si allontana da un’opera della Comoretti meditando in silenzio e in controcorrente rispetto al rumore del nostro presente. Ci si allontana dalle loro opere per iniziare il nostro personale e intimo percorso.
Un’Applicazione multimediale costruita ad hoc, disponibile presso lo Spazio Arte, permette di ampliare in modo intuitivo e autonomo i contenuti inerenti la mostra.
Realizzato dal Gruppo Unipol in occasione dei 50 anni di attività, CUBO rappresenta e sintetizza in forma artistica, tecnologica e documentale la storia, l’identità e i valori sociali del Gruppo. CUBO è un luogo aperto a tutti che, attraverso percorsi interattivi, animati e altamente tecnologici, consente di vivere esperienze legate alla cultura, all’arte, alla sicurezza e all’innovazione.
Vania Comoretti
E’ nata a Udine nel 1975, dove vive e lavora.
Dopo aver conseguito il diploma quinquennale d'Arte Applicata e aver frequentato corsi di grafica pubblicitaria, nel 2004 si è diplomata in Restauro con Indirizzo Pittorico presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nello stesso anno ha vinto il Premio Accademia al Premio Arte 2004, Palazzo della Permanente (Milano). Nel 2005 espone una sua personale, Skin, al Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin (Passariano, Udine) e nell'ambito della 51° Biennale di Venezia.
Nel 2006 ha collaborato con la casa editrice Bompiani, nel 2007 ha vinto la prima edizione del Premio Saatchi Showdown (Londra) e ha partecipato al Premio Cairo, Palazzo della Permanente (Milano). Nel 2008 le viene assegnato uno studio d’artista da parte della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e partecipa, in collaborazione con Moleskine, nei Parallel Events di Manifesta 7 (Trento), presenzia all’FBA Annual Exhibition della Royal Society of Portrait Painters (Londra) e alla mostra di apertura della nuova sede della Saatchi Gallery (Londra). Nel maggio 2009 prende parte nuovamente all’FBA Annual Exhibition della Royal Society of Portrait Painters e in giugno il suo lavoro viene esposto all’interno della mostra Krossing Immaginodromo, evento collaterale della 53° Biennale di Venezia. Nel dicembre 2009, nell’ambito di Area Progetto, le viene dedicata una personale alla Galleria Civica di Modena, nel medesimo anno partecipa alla collettiva myDetour Moleskine SFO (San Francisco). Nel 2010 prendono corpo le personali Life Lines alla Galleria Guidi & Schoen Arte Contemporanea di Genova e Transizioni alla Galerie Domi Nostrae (Lione) in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Lione. Nel 2011 è stata selezionata per esporre nella sezione Accademie del Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia e ha partecipato alla doppia personale Vis-à-vis ai WhiteLabs (Milano).
Nel 2012 ha realizzato la mostra personale Iride, presso Sala Dogana a Palazzo Ducale evento promosso dal Comune di Genova e da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. Nel 2013, selezionata per Figurativas'13, ha esposto al MEAM (Museu Europeu d'Art Modern, Barcellona), mentre sono del 2014 le mostre personali Visibile alla Galerie Domi Nostrae, Lione e Progressione alla galleria C|E Contemporary (Milano). Dal 2003 al 2015 l’artista ha partecipato a esposizioni personali e collettive in Italia, Inghilterra, Spagna, Svezia, Francia e a fiere nazionali e internazionali, tra le quali Arte Fiera (Bologna), MiArt (Milano), The Road to Contemporary Art (Roma), Art Moscow (Mosca).
Simona Vinci
Nata a Milano nel 1970, vive a Bologna, dove si è laureata in Letteratura Italiana Contemporanea.
Il suo primo romanzo, “Dei bambini non si sa niente” (Einaudi – Stile libero, 1997) ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica ed è stato pubblicato in quindici paesi, tra i quali gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. Ha inoltre pubblicato, sempre con Einaudi una raccolta di racconti “In tutti i sensi come l’amore” (Stile libero, 1999) e i romanzi “Come prima delle madri” (Supercoralli, 2003), “Brother and Sister” (Stile libero, 2004) “Stanza 411” (Stile libero/Big, 2006) “Strada Provinciale Tre” (Stile Libero Big, 2007) e “Rovina” (Edizioni Ambiente, 2007). Per i lettori più giovani ha redatto “Corri, Matilda” (E.Elle, 1998) e “Matildacity” (Adnkronos Libri, 1998), “Scheletrina e Cicciabomba” (Salani, 2012). Collabora con vari quotidiani nazionali, ha inoltre lavorato per il piccolo schermo, come conduttrice per “Cenerentola”, un programma di attualità culturale di Gregorio Paolini, trasmissione nel 2000, trasmessa su Rai 3; “Milonga Station” un programma di libri sempre su Rai 3 come autrice e conduttrice insieme a Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi. Si è dedicata anche a programmi radiofonici, è traduttrice letteraria dall’inglese. Nella collana “I Corti di carta” del Corriere della Sera è uscito, nel 2008, il racconto “Un’altra solitudine”. A marzo 2009 è stato pubblicato con Rizzoli un reportage di viaggio tra Islanda e Groenlandia. Il suo prossimo lavoro uscirà sempre per Einaudi nella primavera 2015.
Per ultimo il racconto “L’unaperl’altra” all’interno del progetto “Dirsi addio”, la prima serie d'autore made in italy in cui la letteratura incontra cinema e musica in formula del tutto nuova. Sette scrittori contemporanei, sette storie e sette short-movies per un evento creativo unico che trasforma le parole in immagini. I sette brevi racconti sono diventati sceneggiature scritte da Jacopo Fantastichini, Francesco Favale e Matteo Cerami per la realizzazione della serie video “Dirsi Addio”, diretta da Simone Gandolfo e Gianluca Della Monica. Un prologo e un epilogo fanno da cornice ai sette episodi. A interpretare i sedici ruoli disponibili, otto coppie di interpreti dal talento indiscutibile. Il progetto “Dirsi Addio” è arricchito, inoltre, da uno speciale contributo musicale realizzato dalla cantautrice Nathalie e dal produttore britannico Owen Morris .
Angela Malfitano
Diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica di Bologna e laureata in Lingue e Letterature straniere con una tesi in Storia del Teatro Inglese presso l’Università di Bologna, lavora in teatro dall’età di 19 anni. Si è formata come attrice/autrice con Leo De Berardinis con cui ha recitato in diversi spettacoli. Ha lavorato poi con Thierry Salmon, Fabrizio Arcuri, Claudio Moranti, Andrea Adriatico, Dario Fo, Franca Rame, Marco Baliani, Luciano Nattino, Dominique Durvin, Marco Sgrosso, Alejandro Jodorowsky e la drammaturga Renata Molinari (10 anni in un gruppo di attrici-drammaturghe). Dal 1992 è anche autrice di propri progetti teatrali che l’hanno vista impegnata oltre che come interprete anche come regista, drammaturga e produttrice (autori: Fo, Yourcenar, Shakespeare, P.K.Dick, Jodorowsky, Palahniuk). Si è così creata la Compagnia Angela Malfitano. Ha fondato nel 1999, con Francesca Mazza, l’Associazione Culturale “Tra un atto e l’altro” con cui produce e mette in scena spettacoli di nuova drammaturgia (tra cui Pierre Notte e il premio Nobel Elfriede Jelinek) e ha realizzato un progetto di teatro-formazione sulle figure femminili dell’Odissea per Bologna Capitale Europea della Cultura nel 2000. Collabora per progetti di formazione con le Istituzioni della Regione Emilia Romagna per progetti di carattere sociale e artistico (direzioni artistiche e produzioni teatrali) con il Teatro del Pratello e il Teatro dell’Argine e nelle scuole superiori. E’ docente di public speaking per il Dipartimento Interpreti e Traduttori dell’Università di Bologna e di recitazione nel Corso Attori dell’Università di Pavia.
La mostra ospita trentasei lavori realizzati ad acquarello, china e pastello su carta che le permettono di evidenziare ogni dettaglio dei suoi ritratti dedicandovi un’attenzione microscopica. Comoretti conduce un’indagine sull’uomo, quasi come fosse in possesso di una lente di ingrandimento capace di cogliere le impercettibili variazioni del viso, intercettandone le tensioni prodotte dai movimenti. Nelle sue opere è rappresentato il volto, ma ne percepiamo l’interno: nervi, muscoli e tessuti. In maniera apparentemente oggettiva l'artista restituisce allo spettatore l’illusione del reale, lo fa raccontandoci qualcosa del soggetto e della sua storia attraverso i segni e la luminosità della pelle. L’indagine dell’artista si basa sull'interesse per il corpo, per la pelle, per i segni temporanei e permanenti che, a causa di determinati fattori esterni ed interni, vi si sviluppano. Tra le parti del corpo il volto permette all'artista di rendere visibili sia gli stati emotivi, attraverso le espressioni, sia i legami di sangue, attraverso lo studio dei particolari anatomici che più ci caratterizzano e ricorrono nelle generazioni di una stessa famiglia.
Da questo percorso l’interesse slitta verso un quadro più intimistico, psicoanalitico indagando la “Scienza del doppio”: in essa troviamo la presenza di entità, di coppie analoghe e contrarie, la cui mescolanza costituisce la personalità dell’individuo nella sua interezza e nella sua complessità.
Ogni individuo possiede nella propria mente un’immagine del proprio sé reale e ideale, che avrà forte influenza sullo sviluppo della personalità. La creazione di un doppio in ambito artistico solitamente si propone come chiave di lettura dello stato d’animo e come matrice dalla quale l’individuo può fare una considerazione introspettiva.
Tutti i lavori di Vania Comoretti sono alimentati da una profonda volontà analitica, dal desiderio di rappresentare la forza e il senso di una mappatura dei corpi che in questa nuova mostra si basa su di un progetto costituito da sei dittici e da due installazioni. In DUAL, la natura del soggetto o il legame tra soggetti è riconoscibile; le due metà affiancate non formano un’unica perfetta immagine ma il doppio ritratto diviene un’unica icona simbiotica in cui le somiglianze oscillano tra genere, età o fasi dello sviluppo differenti. In Visibile la luce sarà la protagonista, dando rilievo a forme e volumi, producendo ombre e penombre, attraverso le quali l’artista esplora le varianti espressive e le diverse forme di chiaro e scuro di uno stesso soggetto.
La concentrazione degli sguardi dei soggetti, la luminosità alternativamente dolce e aspra delle loro carni, l’evidenza misteriosa della loro bellezza, la densità sovrana e fragile della loro presenza, tutto ci invita a una contemplazione serena e silenziosa.
Venerdì 15 maggio, alle ore 18, CUBO ospiterà un vivace scambio culturale al femminile, attorno al tema del doppio, dando vita ad una “lettura teatrale” di un racconto inedito realizzato, in occasione della mostra, dalla scrittrice Simona Vinci e interpretato dall’attrice Angela Malfitano.
La narrazione di Simona Vinci accompagnerà le opere di Vania Comoretti. Entrambe sono accumunate dalla ricerca formale del realismo ed entrambe invitano il lettore e l’osservatore ad aggiungere senso e significato personali alle loro opere fatte di immagini e di parole. Il pubblico non viene indirizzato alle emozioni dell’artista e della scrittrice attraverso l’uso di aggettivi ed elementi aggiunti; tutto è apparentemente semplice ed essenziale ma carico di significati, di emozioni sottese che ciascuno può utilizzare per arricchire il bagaglio della propria esperienza.
Nelle opere dell’artista come nei testi della scrittrice si avverte un silenzio esterno, si chiude un libro della Vinci così come ci si allontana da un’opera della Comoretti meditando in silenzio e in controcorrente rispetto al rumore del nostro presente. Ci si allontana dalle loro opere per iniziare il nostro personale e intimo percorso.
Un’Applicazione multimediale costruita ad hoc, disponibile presso lo Spazio Arte, permette di ampliare in modo intuitivo e autonomo i contenuti inerenti la mostra.
Realizzato dal Gruppo Unipol in occasione dei 50 anni di attività, CUBO rappresenta e sintetizza in forma artistica, tecnologica e documentale la storia, l’identità e i valori sociali del Gruppo. CUBO è un luogo aperto a tutti che, attraverso percorsi interattivi, animati e altamente tecnologici, consente di vivere esperienze legate alla cultura, all’arte, alla sicurezza e all’innovazione.
Vania Comoretti
E’ nata a Udine nel 1975, dove vive e lavora.
Dopo aver conseguito il diploma quinquennale d'Arte Applicata e aver frequentato corsi di grafica pubblicitaria, nel 2004 si è diplomata in Restauro con Indirizzo Pittorico presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nello stesso anno ha vinto il Premio Accademia al Premio Arte 2004, Palazzo della Permanente (Milano). Nel 2005 espone una sua personale, Skin, al Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin (Passariano, Udine) e nell'ambito della 51° Biennale di Venezia.
Nel 2006 ha collaborato con la casa editrice Bompiani, nel 2007 ha vinto la prima edizione del Premio Saatchi Showdown (Londra) e ha partecipato al Premio Cairo, Palazzo della Permanente (Milano). Nel 2008 le viene assegnato uno studio d’artista da parte della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e partecipa, in collaborazione con Moleskine, nei Parallel Events di Manifesta 7 (Trento), presenzia all’FBA Annual Exhibition della Royal Society of Portrait Painters (Londra) e alla mostra di apertura della nuova sede della Saatchi Gallery (Londra). Nel maggio 2009 prende parte nuovamente all’FBA Annual Exhibition della Royal Society of Portrait Painters e in giugno il suo lavoro viene esposto all’interno della mostra Krossing Immaginodromo, evento collaterale della 53° Biennale di Venezia. Nel dicembre 2009, nell’ambito di Area Progetto, le viene dedicata una personale alla Galleria Civica di Modena, nel medesimo anno partecipa alla collettiva myDetour Moleskine SFO (San Francisco). Nel 2010 prendono corpo le personali Life Lines alla Galleria Guidi & Schoen Arte Contemporanea di Genova e Transizioni alla Galerie Domi Nostrae (Lione) in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Lione. Nel 2011 è stata selezionata per esporre nella sezione Accademie del Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia e ha partecipato alla doppia personale Vis-à-vis ai WhiteLabs (Milano).
Nel 2012 ha realizzato la mostra personale Iride, presso Sala Dogana a Palazzo Ducale evento promosso dal Comune di Genova e da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. Nel 2013, selezionata per Figurativas'13, ha esposto al MEAM (Museu Europeu d'Art Modern, Barcellona), mentre sono del 2014 le mostre personali Visibile alla Galerie Domi Nostrae, Lione e Progressione alla galleria C|E Contemporary (Milano). Dal 2003 al 2015 l’artista ha partecipato a esposizioni personali e collettive in Italia, Inghilterra, Spagna, Svezia, Francia e a fiere nazionali e internazionali, tra le quali Arte Fiera (Bologna), MiArt (Milano), The Road to Contemporary Art (Roma), Art Moscow (Mosca).
Simona Vinci
Nata a Milano nel 1970, vive a Bologna, dove si è laureata in Letteratura Italiana Contemporanea.
Il suo primo romanzo, “Dei bambini non si sa niente” (Einaudi – Stile libero, 1997) ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica ed è stato pubblicato in quindici paesi, tra i quali gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. Ha inoltre pubblicato, sempre con Einaudi una raccolta di racconti “In tutti i sensi come l’amore” (Stile libero, 1999) e i romanzi “Come prima delle madri” (Supercoralli, 2003), “Brother and Sister” (Stile libero, 2004) “Stanza 411” (Stile libero/Big, 2006) “Strada Provinciale Tre” (Stile Libero Big, 2007) e “Rovina” (Edizioni Ambiente, 2007). Per i lettori più giovani ha redatto “Corri, Matilda” (E.Elle, 1998) e “Matildacity” (Adnkronos Libri, 1998), “Scheletrina e Cicciabomba” (Salani, 2012). Collabora con vari quotidiani nazionali, ha inoltre lavorato per il piccolo schermo, come conduttrice per “Cenerentola”, un programma di attualità culturale di Gregorio Paolini, trasmissione nel 2000, trasmessa su Rai 3; “Milonga Station” un programma di libri sempre su Rai 3 come autrice e conduttrice insieme a Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi. Si è dedicata anche a programmi radiofonici, è traduttrice letteraria dall’inglese. Nella collana “I Corti di carta” del Corriere della Sera è uscito, nel 2008, il racconto “Un’altra solitudine”. A marzo 2009 è stato pubblicato con Rizzoli un reportage di viaggio tra Islanda e Groenlandia. Il suo prossimo lavoro uscirà sempre per Einaudi nella primavera 2015.
Per ultimo il racconto “L’unaperl’altra” all’interno del progetto “Dirsi addio”, la prima serie d'autore made in italy in cui la letteratura incontra cinema e musica in formula del tutto nuova. Sette scrittori contemporanei, sette storie e sette short-movies per un evento creativo unico che trasforma le parole in immagini. I sette brevi racconti sono diventati sceneggiature scritte da Jacopo Fantastichini, Francesco Favale e Matteo Cerami per la realizzazione della serie video “Dirsi Addio”, diretta da Simone Gandolfo e Gianluca Della Monica. Un prologo e un epilogo fanno da cornice ai sette episodi. A interpretare i sedici ruoli disponibili, otto coppie di interpreti dal talento indiscutibile. Il progetto “Dirsi Addio” è arricchito, inoltre, da uno speciale contributo musicale realizzato dalla cantautrice Nathalie e dal produttore britannico Owen Morris .
Angela Malfitano
Diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica di Bologna e laureata in Lingue e Letterature straniere con una tesi in Storia del Teatro Inglese presso l’Università di Bologna, lavora in teatro dall’età di 19 anni. Si è formata come attrice/autrice con Leo De Berardinis con cui ha recitato in diversi spettacoli. Ha lavorato poi con Thierry Salmon, Fabrizio Arcuri, Claudio Moranti, Andrea Adriatico, Dario Fo, Franca Rame, Marco Baliani, Luciano Nattino, Dominique Durvin, Marco Sgrosso, Alejandro Jodorowsky e la drammaturga Renata Molinari (10 anni in un gruppo di attrici-drammaturghe). Dal 1992 è anche autrice di propri progetti teatrali che l’hanno vista impegnata oltre che come interprete anche come regista, drammaturga e produttrice (autori: Fo, Yourcenar, Shakespeare, P.K.Dick, Jodorowsky, Palahniuk). Si è così creata la Compagnia Angela Malfitano. Ha fondato nel 1999, con Francesca Mazza, l’Associazione Culturale “Tra un atto e l’altro” con cui produce e mette in scena spettacoli di nuova drammaturgia (tra cui Pierre Notte e il premio Nobel Elfriede Jelinek) e ha realizzato un progetto di teatro-formazione sulle figure femminili dell’Odissea per Bologna Capitale Europea della Cultura nel 2000. Collabora per progetti di formazione con le Istituzioni della Regione Emilia Romagna per progetti di carattere sociale e artistico (direzioni artistiche e produzioni teatrali) con il Teatro del Pratello e il Teatro dell’Argine e nelle scuole superiori. E’ docente di public speaking per il Dipartimento Interpreti e Traduttori dell’Università di Bologna e di recitazione nel Corso Attori dell’Università di Pavia.
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